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Rifondazione a Chicago: si riparte da Fred Hoiberg

Creato il 03 giugno 2015 da Basketcaffe @basketcaffe
Fred Hoiberg - © 2015 twitter.com/ChicagoBulls

Fred Hoiberg – © 2015 twitter.com/ChicagoBulls

In quel di Chicago la tempesta imperversa e promette di fare tabula rasa di ciò che si è costruito fino a questo momento. Ciò fortunatamente non ha nulla a che fare con funeste previsioni meteorologiche ma interessa le sorti sportive dei Chicago Bulls. Dopo 5 stagioni trascorse sul pino dei Tori, con un record in regular season di 255W-139L ed altrettante qualificazioni ai playoffs (con all’attivo 23 vittorie e 28 sconfitte), l’allenatore Tom Thibodeau è stato accompagnato alla porta con la chiara intenzione di inaugurare un nuovo ciclo che riabiliti i Bulls come squadra in lizza per vincere il titolo.

Un licenziamento accompagnato da una precisa accusa mossa dal board dei Bulls verso il proprio ex allenatore, che riguarda una certa “rigidità” nell’esecuzione degli schemi offensivi che privilegiava sempre un attore principale a discapito del corale gioco di squadra. Tutto bene se quell’interprete si chiama LeBron James, qualche problema se invece si tratta di Derrick Rose, pieno di talento nelle tasche ma con tanti problemi fisici a limitarne la sua efficacia. Eppure la stagione trascorsa dell’ex prodotto di Memphis University non è da buttar via, una stagione per cosi dire “normale” (una manna dal cielo per D-Rose considerando le due ultime stagioni a dir poco travagliate a livello di infortuni) da 17.7 punti di media, tirando con il 40% dal campo.

In generale la stagione di tutto il collettivo Bulls si può definire comunque positiva: Jimmy Butler dall’alto dei suoi 20 punti e 5.8 rimbalzi di media si è eretto a colonna portante della squadra (reclamando un ruolo importante anche nei Bulls del futuro), Pau Gasol (arrivato nel Mid-West tra lo scetticismo generale) ha dato alla causa una doppia-doppia di media da 18.5 punti ed 11.7 rimbalzi, a cui si deve aggiungere sempre il prezioso lavoro di atletismo su ambo i lati del campo di Joakim Noah.
Numeri alla mano (visti come collettivo però) le stats di Chicago confermano quelle che sono le caratteristiche principali dei Bulls versione Thibodeau: difesa aggressiva (sia dentro che fuori il pitturato) e prestazioni sottotono nella metà campo offensiva.

Le stat di Chicago a confronto in regular season e playoffs

La rivoluzione Bulls inizierà dalla scelta del nuovo allenatore, caduta sull’ex head coach di Iowa State Fred Hoiberg (nella sua decennale esperienza in NBA come giocatore ha vestito anche la casacca Bulls), con un contratto quinquennale da 25 milioni di dollari complessivi, cercando di seguire il modello Golden State: allenatore giovane ed ambizioso in grado di trasformare la squadra attualmente a disposizione in un gruppo vincente ed affamato di vittorie.

Difatti dalla prossima free agency non si attendono i botti: la priorità assoluta è la riconferma di Jimmy Butler e la ricerca di un giocatore per sostituire Mike Dunleavy, simbolo della gestione Thibodeau da cui i Bulls del futuro intendono svincolarsi. Per il resto il tetto salariale di Chicago non permetterà grossi movimenti, almeno sulla carta, anche se i dubbi di Dwayne Wade circa una sua permanenza in Florida potrebbe stuzzicare il GM Bulls, Gar Forman pronto a riportare a casa il prodotto di Marquette.

La prossima stagione ci si attende da Chicago una rinascita seguendo quanto di buono hanno fatto Golden State ed Atlanta: il vento quindi sta per cambiare a Windy City, forse.

 

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