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Riforma del lavoro: cose su cui riflettere

Creato il 21 marzo 2012 da Cristiana

Strana giornata oggi.

Ognuno si fa i conti in base alla propria situazione. Stagisti e partite IVA quasi quasi non ci credono che “rischiano” di essere assunti con tanto di pagamento dei contributi arretrati e nello stesso luogo di lavoro qualcun altro cerca di capire cosa cambia e cosa potrebbe fare l’azienda per poterlo licenziare.

Se e’ vero, poi, che verrebbe introdotta la paternita’ obbligatoria con un solo colpo le donne sarebbero finalmente uguali sul lavoro. Finche’ non lo vedo non ci credo.

Insomma leggiamo bene la riforma, prima di stroncarla. Per lo meno cerchiamo di non trasformarla tutta e solo in una questione che riguarda l’articolo 18…ci sono cose che riguardano le donne e i giovani che non sono propriamente definibili di destra.

Considerata la crisi economica e lo stato del Paese mi preoccupa la parte di formazione fuori dalle porte di uffici e fabbriche soprattutto per gli over 50. Voglio capire come la faranno funzionare. Voglio capire come “convertiamo” la forza lavoro in modo dignitoso e competitivo per assicurare lavoro.

Sulla carta mi sembra che prima di licenziare (anche per motivi economici) le aziende ci penseranno bene visto che (a quanto pare) dovranno dare un bel po’ di mensilita’. Significa anche che se vuoi chiudere e terziarizzare sei obbligato a dare un bel po’ di soldi ai dipendenti che lasci in mezzo a una strada.

Novita’ anche il sussidio di disoccupazione che coinvolge gli artisti.

Vediamo come evolve con gli emendamenti parlamentari.


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