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Riforma della Giustizia, perchè per la sinistra non deve essere attuata

Creato il 24 marzo 2011 da Lupoantonio

riforma_giustiziaEsiste ancora la sinistra riformista e progressista in Italia? Io penso di no. Qualsiasi legge e, nella fattispecie, la riforma della giustizia, varata giorni fa dal governo Berlusconi, è sistematicamente bocciata dal centrosinistra. Viene il dubbio che questa negazione del consenso non sia riferito al merito dei provvedimenti, ma ad una ritorsione nei confronti del Presidente del Consiglio.
Il “no” detto dal centrosinistra sulla riforma della giustizia è privo di fondamento politico ragionato, anche perchè la riforma proposta nella bicamerale del 1997 era quasi identica, con alcune differenze, ma non sostanziali.

La sinistra sa benissimo che le riforme sono necessarie e

che il potere dei magistrati inquirenti è squilibrato nei confronti del rapporto tra accusa e difesa. Inoltre lo strapotere dei magistrati inquirenti, senza un controllo, ne fa una casta privilegiata e anche pericolosa per la libertà democratica, potendo incriminare chiunque e magari, dopo averlo distrutto, dire che si è trattato di un errore, oppure vederlo assolto dal tribunale perchè innocente.
Ci sono stati in passato tanti casi di persone che dopo anni trascorsi in galera, dopo essere stati distrutti negli affetti, nel lavoro, nella loro stabilità psicologica, nella loro capacità di ritornare ad essere produttivi, si è scoperto che risultavano innocenti. E chi ripaga loro tutti i danni morali e materiali subiti? Certo, lo Stato se ne fa carico, magari li risarcisce (dopo anni e anni), ma i danni procurati, soprattutto psicologici, sono irreversibili, sono persone finite. E il magistrato che è stato l’artefice di questi misfatti si limita a dire che gli dispiace? E’ troppo comodo. Quanti sono ancora detenuti, ma innocenti, non per prova certa, ma per convincimento dovuto a spinte mediatiche di giudici che fanno spettacolo comparendo in tutte le tv e nei talk show?
E ricordiamoci che questo può succedere a tutti, nessuno è esente dal trovarsi in queste spiacevoli situazioni, neanche gli uomini e le donne della sinistra. E anche i magistrati dovrebbero capire che è meglio avere dieci delinquenti fuori che un innocente in galera, e il dubbio dovrebbe essere a favore dell’imputato. Insomma esiste un problema di squilibrio del sistema giudiziario.

Tutto questo conferma come l’esigenza di una riforma della giustizia sia necessaria, anche per la sinistra, ma i vari Bersani, Di Pietro, Bindi, D’Alema, Vendola, non lo ammetteranno mai. Se avessero il senso dello Stato, se tenessero al bene comune e non solo alle loro poltrone (ma questo riguarda tutti i politici in generale), dovrebbero contribuire, magari migliorandola, anche loro a riformare la giustizia e la magistratura, e non andare sempre e solo contro Berlusconi. In questo modo, con questa politica, la sinistra, invece di fare una opposizione costruttiva a favore del Paese, si sta giocando il futuro.



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