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Riforma lavoro articolo 18, varato il disegno di legge Monti Fornero

Da Mrinvest

Riforma lavoro articolo 18, il Consiglio dei Ministri ha varato il relativo disegno di legge. Negato il reintegro in caso di licenziamenti economici e previsto il rito abbreviato per le controversie in tema di lavoro

Riforma lavoro articolo 18, varato il disegno di legge Monti ForneroRiforma lavoro articolo 18. Il testo del comunicato ufficiale non è ancora definitivo (”salvo intese”) ma è stato licenziato. E già questa, per Monti, è una buona notizia. La riforma Fornero del mercato del Lavoro è stata approvata e approderà in Parlamento come disegno di legge. Escluso quindi il ricorso a un decreto o a una legge delega. I tempi quindi si allungano.

Lo scoglio più difficile da superare in Parlamento, sarà per il Governo la riforma lavoro articolo 18 dello Statuto dei Lavoratori che disciplina i licenziamenti individuali e che oggi impone alle aziende con più di 15 addetti di reintegrare nel proprio organico i dipendenti licenziati ingiustamente. Nell’ultima bozza della riforma consegnata alle parti sociali, l’articolo 18 viene modificato secondo le linee guida già annunciate dal ministro Fornero nei giorni scorsi.

LICENZIAMENTI PER MOTIVI DISCRIMINATORI. Nella riforma lavoro articolo 18 è indicato che per i licenziamenti discriminatori (dovuti a pregiudizi religiosi, razziali, sessuali, politici, sindacali, contro i

portatori di handicap o legati alle convinzioni personali del dipendente) resta l’obbbligo del reintegro. Rientrano tra i licenziamenti discriminatori anche quelli imposti  (senza una valida ragione) alle donne in gravidanza (o con un bimbo che ha meno di 1 anno), a chi ha appena contratto il matrimonio o usufruisce del congedo parentale per gravi motivi, come la malattia dei figli.

LICENZIAMENTI PER MOTIVI DISCIPLINARI. Per i licenziamenti che avvengono per motivi disciplinari (per esempio furti, risse, indadempimento degli obblighi contrattuali del lavoratore), viene lasciata maggiore discrezionalità al giudice. Se il fatto contestato dall’imprenditore al dipendente non è avvenuto o non rientra tra le ipotesi di licenziamento previste da un contratto collettivo di lavoro, il licenziamento è nullo ed il lavoratore ha diritto a essere reintegrato nell’organico. In tutti gli altri casi, è prevista invece l’erogazione di un risarcimento in denaro, tra le 15 e 27 mensilità di stipendio.

LICENZIAMENTI PER MOTIVI ECONOMICI. Il punto più controverso della riforma lavoro articolo 18 riguarda i licenziamenti che avvengono per motivi di carattere economico (per esempio in caso di crisi dell’impresa). In questo caso il lavoratore non avrà diritto a essere reintegrato nell’organico, ma potrà percepire soltanto un risarcimento in denaro tra le 15 e 27 mensilità di stipendio. È prevista anche una procedura di conciliazione extragiudiziale, in cui il lavoratore sarà assistito dai sindacati.

AMMORTIZZATORI SOCIALI. Nella riforma lavoro articolo 18 sono confermati tutti i provvedimenti relativi agli ammortizzatori sociali. Verrà creata lAspi (Assicurazione sociale per l’impiego), che porterà alla nascita di un nuovo sussidio universale alla disoccupazione, destinato agli assunti a tempo identerminato ma anche agli apprendisti ed ai lavoratori a termine (compresi quelli delle pubblica amministrazione). L’assegno sostuitirà le altre indennità alla disoccupazione, la mobilità e la cassa integrazione straordinaria e coprirà fino al 70% della retribuzione (30% per la parte sopra i 1.250 euro) con un tetto massimo di 1.119 euro al mese.

IL CONGEDO DI PATERNITA’. È stata introdotta una norma che rende obbligatorio il congedo di paternità per “favorire una cultura di maggiore condivisione dei compiti di cura dei figli”. Il ministro Elsa Fornero pensa di introdurre ”qualche giornata obbligatoria per sfatare il mito che la maternità sia solo una questione di donne per i congedi di lavoro”. Fornero ha aggiunto che ‘’spesso questo congedo viene visto con sospetto nei luoghi di lavoro e i padri che lo chiedono vengono indicati come persone non motivate”, un pregiudizio che potrebbe trasformarsi in un ”ostacolo per la carriera”.

IL FONDO DI SOLIDARIETA’. Nel nuovo disegno di legge della riforma lavoro articolo 18 viene istituito un fondo di solidarietà per i lavoratori dei settori non coperti da cassa integrazione straordinaria.

REGOLE CONTRO GLI ABUSI. Per combattere la precarietà, verranno introdotte nuove regole contro l’abuso di contratti flessibili come le false partite iva, il lavoro intermittente (o a chiamata), le associazioni in partecipazione e le prestazioni occasionali pagate coi voucher (buoni lavoro).

La riforma lavoro articolo 18 prevede anche l’aumento dei contributi sui contratti a termine e sulle collaborazioni a progetto e verranno rafforzati gli incentivi per il contratto di apprendistato (destinato ai giovani tra i 15 e i 29 anni di età) accompagnati però dall’obbligo per l’imprenditore di confermare in servizio almeno la metà degli apprendisti.

(tratto da blog.panorama.it)

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