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Rimbalzo controllato, 6° puntata: l'erede di Mannavola, D'Incecco e il ritorno del Montesilvano

Creato il 16 gennaio 2013 da Shefutsal
Si è conclusa la 13esima giornata di campionato, analizziamola insieme soffermandoci su un tema in particolare: il Montesilvano e Ersilia D'Incecco.
Prendendone una per girone, sono state Sporteam, Montesilvano e Martina le protagoniste indiscusse di questo turno di campionato. La compagine di Solazzi ha vinto lo scontro diretto con le Lupe e si è candidata come l'anti-Sinnai; le abruzzesi hanno vinto a Roma con la Lazio e si sono rilanciate dopo il doppio passo falso con AZ e Ardea; il Martina, invece, ha ottenuto un grande risultato, battendo 0-5 il Ganzirri e conquistando punti fondamentali in ottica salvezza. Nulla è cambiato invece in vetta alle classifiche, con Sinnai, AZ e Statte che hanno vinto e convinto. Altri risultati a sorpresa sono stati quelli dell'Ancona (6-4 al Kick Off) e del Foggia (che ha fermato 2-2 la Roma). Stavolta, però, ci soffermiamo su Lazio-Montesilvano, in particolare blocchiamo il tempo del nostro racconto al minuto 10 della ripresa. Pomposelli ruba palla a centrocampo, effettua un dribbling nello stretto e serve al bacio D'Incecco: la numero 8 controlla, salta il portiere e deposita in rete. È il suo grande momento, il primo gol della nuova stagione: dopo tanto tribolare fra infortuni e sfortuna, una rete che decide una partita importante. È il ritorno di Ersilia D'Incecco ed è anche il segnale che il Montesilvano è ancora vivo.  “Finalmente è arrivato il gol, lo aspettavo da tanto – commenta proprio Ersilia -. Mi ero ripromessa di segnare ma non ci sono riuscita fino a domenica. Tutti mi dicevano “segnerai un gol decisivo in una partita importante” e cosi è stato. Questo gol è tutto per loro, per le mie compagne che mi hanno aiutato a rientrare in campo e che a volte ci credevano più di me. È per Francesca (Salvatore ndg), che non ha mai smesso di incoraggiarmi e per Guidotti, Ghanfili, Pomposelli e il capitano (D'Ambrosio) che non mi ha mai lasciato sola. È anche per Stefano (Iachini ndg) che mi ha seguito dal primo all'ultimo giorno del mio infortunio”.
montesilvano-d'incecco-gol MANNAVOLA E L'EREDITA' - Due anni or sono il Montesilvano vinceva lo scudetto a Ciampino, trascinato da D'Incecco. Poi tante vicissitudini, l'infortunio, l'eliminazione ai playoff con lo Statte, il mancato accesso alla F8 di coppa quest'anno. Ritrovata la numero 8, però, le abruzzesi possono tornare a sognare: “Non è stato certo il momento più felice in assoluto. Oltre a questi momenti tristi ci sono anche i 10 kg di troppo che ho messo su (sorride ndg). Scherzi a parte il Montesilvano è cresciuto nonostante l'assenza di Mannavola. Nel gruppo sono entrate a far parte giocatrici di un certo spessore, che hanno alzato il nostro livello tecnico/tattico. Se ognuna di noi recupera la propria testa e lavora per il gruppo, questo Montesilvano può arrivare lontano, io ci credo”. Già, Mannavola, proprio lei, la grande ex che non ha mancato all'appuntamento e domenica ha segnato un gol amaro. Non è mistero che Ersilia abbia preso la sua eredità e che proprio la giocatrice, ora in forza alla Lazio, l'abbia incoronata sua erede: “Volevo esprimermi al meglio per fare bella figura ai suoi occhi. Francesca rimane una delle giocatici più forti in circolazione. Si sente la sua mancanza e la sua capacità nell'inventare passaggi in mezzo a 8 gambe: è lei che mi ha fatto i migliori assist (uno a caso? Quello in finale scudetto, ndg). Giocare contro di lei non è stato facile, ma essere stata nominata sua erede mi ha inorgoglito. Da lei ho imparato tanto: la sua determinazione è fondamentale in tutte le sue giocate”.  IL GRUPPO - Ora Mannavola fa le fortune della Lazio, ma questo Montesilvano si è dimostrato all'altezza della situazione, battendo le biancocelesti sia all'andata che al ritorno. Proprio questa sfida è stata fondamentale per dimostrare quanto questa squadra sia in grado di rigenerarsi e ripartire dalle batoste più dure: “Non abbiamo mai smesso di crederci, fallito un obbiettivo ci siamo messe subito a lavoro per arrivare pronte allo scudetto: non vogliamo fallire. Sono sicura che ora lotteremo tutte le domeniche per non perdere altri punti per strada e per conquistare grandi traguardi – prosegue D'Incecco -. Nella nostra squadra è sempre stato fondamentale il concetto di gruppo, sia dentro che fuori dal campo: abbiamo sempre cercato di fare forza sulla nostra unione. Quest’anno, insieme ad un grande gruppo, deve coesistere una gran preparazione tecnico/tattica, perchè il livello del campionato nazionale è cresciuto. Di certo, con un gruppo affiatato, raggiungere certi obbiettivi è più facile”.
BELLARTE - D'altronde la mancata qualificazione in coppa Italia era stata una bella mazzata, figurarsi perdere in casa con l'Ardea. Un destro-sinistro, in grado di stendere chiunque, ma non il Montesilvano: “Dopo la sconfitta con l’Ardea abbiamo lavorato sul gruppo, sulla fiducia nella compagna che abbiamo accanto, sulle nostre teste, che sono mancate fino a domenica. Abbiamo lavorato sul nostro attacco, cercando di sfruttare le caratteristiche di ognuna di noi. Abbiamo apportato qualche modifica al nostro giro palla, in modo da sfruttare la nostra velocità. È arrivato il momento di rialzarci. Un grande mister (Massimiliano Bellarte, ndg) mi diceva: <<Non permettere che una vittoria conquisti la tua mente e una sconfitta il tuo cuore >>. È facile continuare a viaggiare sulle ali del successo, ma è proprio dopo una sconfitta che si vede la forza del nostro gruppo: abbiamo avuto la capacità di riconquistare la testa che avevamo perso”. Una grande carica e una grande fiducia, queste le chiavi delle abruzzesi. Con una D'Incecco ritrovata a tutti gli effetti, sognare non costa nulla: “Devo molto al Montesilvano, come società e come squadra. Questo posto è casa mia e voglio finire questo anno al meglio con tutte le mie compagne. E poi, lasciatemelo dire, senza la mia Alessia Guidotti non credo di andare lontano”. Chiudiamo tornando a quel minuto 10 del secondo tempo fra Lazio e Montesilvano. Il controllo, il portiere saltato e il sano egoismo nel depositare il pallone in fondo al sacco. La rete che si gonfia, la corsa delle compagne, l'urlo di gioia e quel sorriso stampato sul volto. Il primo gol della stagione: la rete di D'Incecco e di tutto il Montesilvano. 
Matteo Santi
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