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Rimbalzo! - Recensione - iPhone

Creato il 05 marzo 2016 da Intrattenimento

Il nuovo casual game sportivo di Miniclip ci porta nei campetti di strada, a far canestro per soldi

Tiri liberi, uno contro uno: c'è solo il canestro davanti a noi, la palla salda in mano e un mucchio di bigliettoni in una borsa che ci aspettano se riusciremo a fare più punti del nostro avversario di turno.

Rimbalzo!
La filosofia alla base di Basketball Stars è piuttosto semplice e si rifà alla realtà dei campetti di periferia americani, dove giocatori semiprofessionisti si sfidano per denaro in modo del tutto clandestino, proprio come facevano Wesley Snipes e Woody Harrelson nel film "Chi non salta bianco è". In questo caso l'elemento della competizione viene fornito dalla natura multiplayer del titolo realizzato da Miniclip, che nelle meccaniche si pone come un vero e proprio clone di Basketball Kings e di chissà quanti altri giochi di pallacanestro disponibili su App Store e Google Play, ma riesce a sfruttare bene le sue carte e a proporre una discreta varietà nonostante le due sole modalità disponibili, "Tiri" e "Attaccante-Difensore". In entrambi i casi vince chi ottiene più punti nell'ottica di un numero di tiri limitato, ma se la prima modalità vede i due giocatori fianco a fianco a bersagliare il canestro, la seconda offre interessanti risvolti strategici, visto che a turno un giocatore deve tirare e l'altro deve cercare di impedirglielo stoppando la palla o rubandogliela. Sono tante le variabili, è possibile effettuare finte e scarti laterali, dunque alla fine dei conti questa parte dell'esperienza si rivela la più riuscita e interessante.

twittalo! Basketball Stars è un casual game cestistico semplice e divertente, basato solo sulle sfide online

Fermati un po'

Rimbalzo!
Dicevamo della natura competitiva di Basketball Stars non a caso: il gioco è completamente basato sul multiplayer uno-contro-uno in tempo reale, e per ogni singolo "scenario" delle due modalità viene indicato il numero di utenti disponibili in rete. Del resto basta aprire l'applicazione per andare online, non c'è una sezione dedicata e ciò si traduce in un matchmaking sempre piuttosto rapido ed efficace, che durante i nostri test non ha evidenziato problemi di sorta, uscite anticipate o episodi di eccessiva latenza. Le somiglianze con il già citato Basketball Kings appaiono evidenti fin da subito, dato che nella parte sinistra dello schermo trova posto un indicatore verticale per la potenza del tiro, indicatore che dovremo cercare di rispettare mentre disegniamo con il dito una linea verso l'alto per effettuare un lancio in sospensione. C'è un minimo di tolleranza rispetto ai valori assoluti, ma soprattutto è possibile acquistare palle che garantiscano bonus differenti in termini di affidabilità e precisione, cosa che ci renderà ovviamente più competitivi. Per sbloccare le varie personalizzazioni dovremo raccogliere due tipi di valuta, dollari e lingotti d'oro, entrambi ottenibili vincendo le partite, ovviamente con una distribuzione molto più risicata dei secondi, acquistabili via in-app purchase mettendo mano al portafogli. Attenzione, però: per partecipare alle sfide nei tre differenti scenari (Underdogs Court, Venice Beach e Venice Nights, per il momento) bisognerà investire soldi e rischiare, dunque, di rimanere a corto di banconote nel momento in cui si dovessero perdere più partite. Per fortuna i bonus giornalieri non mancano, e faranno in modo di garantirci sempre una discreta autonomia. Sul fronte della realizzazione tecnica non c'è moltissimo da dire: l'impatto della palla è stato ben valorizzato e i modelli poligonali vantano un discreto livello di dettaglio, così come le ambientazioni, ma nell'ambito delle produzioni sportive abbiamo visto molto di meglio.

Clicca per votare! 7.2

Redazione

S.V.

Lettori

Pro

  • Il meccanismo delle sfide online funziona bene
  • Divertente la modalità Attaccante-Difensore
  • Si gioca gratis senza limitazioni

Contro

  • Diventa ripetitivo abbastanza in fretta
  • Gli acquisti in-game possono fare la differenza
  • Tecnicamente si poteva fare di più

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