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Rimborsi Iva: in Italia tempi di attesa inaccettabili per le imprese. Molto meglio Gran Bretagna e Francia

Creato il 22 settembre 2014 da Nicola933
di Grazia Serao Rimborsi Iva: in Italia tempi di attesa inaccettabili per le imprese. Molto meglio Gran Bretagna e Francia - 22 settembre 2014

Rimborsi Iva: in Italia tempi di attesa inaccettabili per le imprese. Molto meglio Gran Bretagna e FranciaDi Grazia Serao. Un’impresa italiana per ottenere il rimborso dei crediti Iva deve attendere almeno due anni e mezzo. Si tratta di un tempo di attesa inaccettabile, per gli italiani manca per la commissione UE che ha aperto una procedura di infrazione nei confronti del nostro paese.

La gravità della situazione si comprende meglio se confrontiamo il dato italiano con quello degli altri Stati esteri. In Gran Bretagna, infatti, per la stessa operazione occorrono in media dai 7 ai 10 giorni; in Francia si attende circa un mese. Per la Spagna i tempi sono più lunghi (almeno sei mesi), ma comunque molto inferiori rispetto a quelli nostrani.

Un’impresa italiana non registrata ai fini Iva nello Stato di rimborso per il recupero deve aspettare, in media, un anno e mezzo, mentre in Francia in appena due mesi la pratica è chiusa. Questa situazione certamente non aiuta le imprese in difficoltà, costrette ad affrontare un ulteriore ostacolo. In più, essa rappresenta un forte deterrente per gli investimenti esteri.

Tale divario è stato spiegato da Davide Morabito dell’Associate Partner KStudio Associato: “I Paesi più virtuosi, come Gran Bretagna e Germania  hanno un’attività istruttoria molto rapida e snella, quasi automatica, e prevedono controlli successivi. Una peculiarità italiana è invece la necessità di presentare garanzie bancarie o fidejussioni di tre anni come condizione per ottenere il rimborso”.

La questione, come accennato, preoccupa l’Europa. Per evitare sanzioni il governo italiano sta lavorando per mettere a posto la situazione: nell’attuazione della delega fiscale ha introdotto uno snellimento delle regole. Occorrerà ora attendere la reazione della Commissione europea, che potrebbe anche deferire la questione alla corte di giustizia. Le nuove regole prevedono un innalzamento  da 5 a 15mila euro della soglia per ottenere i rimborsi senza adempimenti. Per alcune categorie di contribuenti sarà inoltre possibile richiedere il rimborso del credito oltre 15mila euro senza presentare garanzie, ma occorreranno il visto di conformità e le dichiarazioni sostitutive dell’atto di notorietà.

L’Italia comunque non è la sola a presentare un simile ritardo.  Secondo un recente studio di Kpmg, infatti, solo il 40% degli Stati (come Gran Bretagna, Germania, Austria, Olanda e Irlanda) restituisce l’Iva per i soggetti residenti in tempi ragionevoli (che non superano i 56 giorni).


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