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Rimborso farmaci inefficaci: 'il sistema non funziona'

Creato il 05 dicembre 2014 da Informasalus @informasalus

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Rimborso farmaci inefficaci: 'il sistema non funziona'

Al fine di mantenere in equilibrio i conti del Servizio sanitario nazionale di fronte alla crescita dei prezzi dei farmaci, l'Agenzia italiana per il farmaco ha adottato dei meccanismi per la restituzione dei soldi spesi per i farmaci che si rivelano inefficaci. Si tratta di un insieme di meccanismi attraverso cui l'Aifa chiede alle aziende farmaceutiche di impegnarsi a restituire tutto o parte del capitale impegnato dallo Stato per i loro farmaci in caso di inefficacia totale o parziale della terapia una volta somministrato ai malati.
Tuttavia, nella pratica, il meccanismo del rimborso non sempre funziona. Come spiega Carmine Pinto, presidente del’Aiom Associazione Italiana Oncologi Medici, “la delega al recupero di questi crediti è affidata alle Regioni e alcune, come per esempio Emilia-Romagna e Lombardia, sono molto efficienti, mentre altre recuperano magari solo una frazione di quanto potrebbero. D’altronde il meccanismo è complesso, si fonda su documenti (le schede Aifa ) che devono essere compilate dagli oncologi, poi valutate e completate dai farmacisti ospedalieri”.
All’Aifa viene contestato un sistema di compilazione delle schede complicato e gravoso per i medici.
Il direttore generale dell'Aifa Luca Pani chiarisce: “Sono due problemi diversi. Per quanto riguarda la gravosità del sistema, vorrei che si tenesse presente che la prescrizione medica è un gesto con cui, con un tratto di penna, si può far spendere allo Stato 1 euro oppure 20 mila. Credo sia legittimo responsabilizzare tutti su questo tema, anche chiedendo un po’ di sforzo. Un’analisi della spesa e dei suoi effetti è necessaria se vogliamo conservare il nostro Sistema sanitario solidale e universalistico.

Per ovviare alle difficoltà della raccolta dei dati abbiamo ridisegnato il sistema informativo, che è diventato più articolato ed efficiente, e tiene traccia in modo univoco dei pazienti trattati e dei prescrittori. Stiamo studiando metodi che semplifichino il lavoro, ma i medici devono essere consapevoli del carico di responsabilità che si prendono con i costi che gestiscono. Quanto al problema del cambio di fornitore e della riconciliazione dei dati, è in corso un contenzioso legale per ovviare ai problemi che sono stati rappresentati”.



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