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Rinoplastica secondaria se il nuovo naso non piace

Creato il 15 ottobre 2012 da Mariodini @profmdini

Ogni anno in Italia vengono eseguiti più di 18.000 interventi di rinoplastica e rinosettoplastica. La maggior parte dei pazienti è contenta del risultato ottenuto, ma alcuni rimangono insoddisfatti della prima rinoplastica e decidono di sottoporsi ad un ulteriore intervento di rimodellamento del naso. In questo caso si parla di rinoplastica secondaria.

L’intervento chirurgico consiste nel rimodellare e modificare il naso per un precedente intervento che non ha avuto successo. I motivi dell’insuccesso possono essere diversi: alcune cause dipendono dal chirurgo plastico, come ad esempio una resezione eccessiva od insufficiente di cartilagine o di osso; altre sono legate al normale processo di guarigione che è variabile da paziente a paziente e sono rappresentate per esempio da un’eccessiva cicatrizzazione post-operatoria, da una saldatura irregolare delle ossa e delle cartilagini o da un’eccessiva flessione delle cartilagini.

Se il difetto estetico è lieve, per esempio un’irregolarità in eccesso del dorso, la correzione può essere effettuata anche in anestesia locale e si tratta di un intervento chirurgico abbastanza semplice. In casi più gravi è opportuno rivolgersi ad un chirurgo plastico esperto in rinoplastica secondaria, poiché tale intervento è molto più complesso e delicato rispetto ad una rinoplastica primaria.

La rinoplastica secondaria è quasi sempre effettuata con “tecnica open” e molto spesso richiede il posizionamento di innesti cartilaginei per ricostruire le strutture che sono state asportate in eccesso nel precedente intervento. Il sito donatore da cui più frequentemente viene prelavata la cartilagine è il setto nasale: nel caso in cui il setto non sia più presente, come spesso accade in pazienti che si sono stottoposti a più interventi di rinoplastica, la cartilagine può essere prelevata dalla conca dell’orecchio, attraverso una piccola incisione nascosta dietro l’orecchio.

Tale prelievo non modifica la forma del padiglione auricolare. In casi più complessi può essere necessario prelevare la cartilagine dalle coste attraverso una piccolissima incisione sul torace. L’intervento di rimodellamento secondario del naso non prevede l’utilizzo di tamponi nasali e termina con l’applicazione di cerotti e un piccolo gessetto sul dorso del naso e con l’inserimento all’interno delle narici di due lastrine in silicone.

E’ importante che il chirurgo plastico spieghi al paziente i risultati realistici che si possono ottenere con una rinoplastica secondaria, al fine di evitare aspettative troppo elevate da parte del paziente.


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