Magazine Architettura e Design

R.I.P. Mr. Missoni

Creato il 10 maggio 2013 da Harimag

R.I.P. Mr. Missoni

(Photo: L'Impronta)

Uno zigzag multicolor che ha fatto la storia. Un uomo che, pur essendo una promessa dello sport, ha creato un impero nella moda. Nell’anno del sessantesimo anniversario, oggi, la maison Missoni piange la scomparsa del fondatore Ottavio Missoni.

R.I.P. Mr. Missoni

(Photo: Giornalettismo)

Una lunga storia che parte dal 1953 quando Ottavio Missoni e Rosita Jelmini, dopo essersi sposati, fondano una piccola casa di moda che produceva capi in maglieria. Il tragitto dalla piccola casa di moda alle passerelle fu breve, e così il via alle prime sfilate a Firenze, sede della settimana della moda prima di Milano. La più celebre, o meglio quella che gli assicurò il successo, fu quella di palazzo Pitti nel 1997 quando furono mandate in passerella le modelle senza reggiseno, perché di questo era stato sbagliato il colore, e quindi le modelle, sotto i riflettori, apparvero nude. La stampa rimase in un primo tempo sconvolta ma nello stesso tempo affascinata da questo evento tanto che a lungo si parlò dell’estro e della volontà di osare dello stilista.

Sei decenni di moda che vengono festeggiati nel modo migliore possibile, ovvero guardare al futuro senza dimenticare il passato. La campagna pubblicitaria per questa estate vede gli scatti del fotografo inglese Alasdair McLellan che trova il perfetto connubio tra il vecchio e il nuovo servendosi di location dal fascino storico, i capi della nuova collezione vengono perfettamente mescolati a vecchi pezzi del’archivio che vengono venduti in edizione limitata nei negozi Missoni. Una storia fotografica ricca di cultura e di carriera.

R.I.P. Mr. Missoni

R.I.P. Mr. Missoni

(Photo: Up Style Magazine.it)

Adesso il compito più difficile della maison sarà quello di farsi strada nel futuro senza dimenticare chi in passato ha reso possibile tutto questo. 

Questo è un assaggio della campagna pubblicitaria.

    Andrea Franco  

Potrebbero interessarti anche :

Ritornare alla prima pagina di Logo Paperblog

Possono interessarti anche questi articoli :