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R.i.p.d. – un film dall’aldila’

Creato il 22 settembre 2013 da Cannibal Kid
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R.I.P.D. – Poliziotti dall’aldilà (USA 2013) Titolo originale: R.I.P.D. Regia: Robert Schwentke Sceneggiatura: Phil Hay, Matt Manfredi Ispirato alla graphic novel: Rest in Peace Department di Peter M. Lenkov Cast: Ryan Reynolds, Jeff Bridges, Kevin Bacon, Mary-Louise Parker, Stephanie Szostak, James Hong, Marisa Miller, Robert Knepper, Mike O’Malley, Piper Mackenzie Harris Genere: allegri ragazzi morti Se ti piace guarda anche: Ghostbusters, Sospesi nel tempo, Ghost, Men in Black
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R.I.P.D. – UN FILM DALL’ALDILA’

"Bello il tuo costume da Carnevale, Jeff."
"Stavo per dirti la stessa cosa, bamboccio!"


Ci sono dei film che nascono morti. Non hanno nemmeno bisogno che qualcuno gli spari. Vengono al mondo già spacciati. È il caso di R.I.P.D. – Poliziotti dall’aldilà, film che sembra venuto dall’aldilà. L’idea di partenza pare infatti uno scarto uscito da qualche cassetto polveroso di qualche compagnia di produzione hollywoodiana fallita. Un residuato bellico dagli anni ‘80/’90 lasciato non a decantare, solo a marcire in attesa che qualcuno, sciagurato, lo ritirasse fuori. Lo spunto ormai superatissimo ci presenta un poliziotto (Ryan Reynolds) ucciso in servizio. Nell’aldilà, viene assegnato al R.I.P.D. (Rest In Peace Department), la sezione poliziesca dei morti che si occupa di scovare ed eliminare per sempre gli spiriti criminali che sono rimasti sulla terra sotto sembianze umane. Come collega gli viene assegnato Jeff Bridges, un burbero sceriffo vissuto (e morto) ai tempi del vecchio West e che quindi avrà un comportamento d’altri tempi. Gli spiriti di Ryan Reynolds e Jeff Bridges sono però rispediti nel mondo dei vivi non con il loro aspetto d’un tempo, bensì sotto mentite spoglie, in modo che nessuno possa riconoscerli. E così, con una trovata che vorrebbe essere la trovatona spassosa del film, Ryan Reynolds assume le sembianze di un innocuo vecchietto cinese, mentre Jeff Bridges per il mondo dei viventi è un’agente di polizia con l’aspetto mostruosamente sexy di Marisa Miller, super biondazza super bonazza super modella attrice super cagna.
R.I.P.D. – UN FILM DALL’ALDILA’

Una topona del genere che si comporta come un vecchio sceriffo del West avrebbe potuto generare delle situazioni parecchio spassose e invece… Invece niente. Il film non fa ridere. Il suo problema principale è questo. Avessero speso qualche soldino in più per dei battutisti migliori, invece di sprecarli per degli effetti speciali da schifo, sarebbe potuta uscire una pellicola di buon intrattenimento. Così invece non va oltre la soglia minima del guardabile. Cosa che è già qualcosa.

R.I.P.D. – UN FILM DALL’ALDILA’

"Ancora vestito così? Guarda che la moda western è passata di moda ai tempi del... vecchio West!"


La storia raccontata da R.I.P.D. come accennato è di quelle old-style, va a riportare in vita film come Ghostbusters o anche Sospesi nel tempo di Peter Jackson, con qualche riferimento più che esplicito pure a Ghost, si veda il rapporto di Ryan Reynolds con la moglie e il fatto che sia stato ucciso dal suo collega e migliore amico. Quest’ultimo non è uno spoiler, si scopre subito, in R.I.P.D. almeno. In Ghost no. Ma se non avete ancora visto Ghost che è del 1990 non è colpa mia e per i film vecchi più di 20 anni l’allarme spoiler non esiste più, ok? R.I.P.D. è una commedia action paranormale che finisce dalle parti di Men in Black e un pochino pure da quelle di Wild Wild West. Stupisce allora, e sono le uniche due cose a stupire di un film per il resto prevedibilissimo, di non trovare come protagonista Will Smith, bensì un ugualmente inespressivo Ryan Reynolds, e con le chiappe sulla sedia di regista non Barry Sonnenfeld, bensì tale Robert Schwentke. Se avete sentito del bagnato addosso, sono io che ho sputacchiato pronunciando il suo cognome. Schwentke ke è il regista del primo Red e che qui esagera parecchio con zoom, riprese concitate e finisce per sembrare un Michael Bay ancor più fatto di ecstasy.

R.I.P.D. – UN FILM DALL’ALDILA’

Jeff Bridges: "Sono troppo vecchio per queste stronzate."
Ryan Reynolds: "Pure io."


Nonostante le riprese diano il mal di mare nei momenti più action, nonostante il tono più videogammaro e fumettoso – il film non a caso è tratto da una graphic novel – che cinematografico, il resto della pellicola procede scorrevole. R.I.P.D. è stato massacrato dalla critica americana e largamente ignorato dal grande pubblico mondiale ed entrambi i fatti non stupiscono. Troppo fuori tempo massimo, troppo già visto, troppo prevedibile. L’idea del R.I.P.D., il distretto di polizia dell’aldilà, sarebbe stata magari carina una trentina d’anni fa. Dopo, molto tempo dopo i Ghostbusters e altri film giocati sul tema dei fantasmi, appare superata più di tutte quelle serie crime che usano delle sigle nel titolo, come N.C.I.S. o C.S.I.. C.S.I. quest’anno è arrivato alla 14esima stagione, ma ci pensate? Quando era iniziato, le serie tv bisognava ancora seguirle secondo i voleri di Italia 1, perché Internet c’era già, ma c’era l’Internet a 56kbit che ti permetteva di downloadare una canzone dei Limp Bizkit da Napster nel tempo che adesso ci va per scaricare un film in HD. Che ci volete fare, in quegli strani tempi i Limp Bizkit erano cool. R.I.P.D. oggi appare come un film più sorpassato di C.S.I. e dei Limp Bizkit e proprio per questo non infastidisce nemmeno troppo. Perché se non altro non ha la pretesa di voler essere qualcosa di nuovo. Si lascia guardare con un certo gusto retrò e non offre manco così tanti momenti trash o ridicoli. C’è qualche scena un sacco kitsch, come le trasformazioni degli spiriti o Mary-Louise Parker che morde il pizzetto di Jeff Bridges (era proprio necessario?), ma c’è anche un Kevin Bacon che come cattivone stereotipatissimo si trova nel suo elemento naturale e una storiella che, benché si sappia già fin dal primo momento come andrà a finire, si fa seguire senza annoiare. Senza annoiare troppo, almeno. Da un film giunto dall’aldilà come questo, mi aspettavo di ben peggio. Avrei scommesso sarebbe stato uno dei peggiori dell’anno e invece non è poi così terribile. Non so se esserne più soddisfatto o più deluso. (voto 5+/10)


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