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Riporre il Natale

Creato il 07 gennaio 2011 da Vidi

Riporre il NataleOgni anno è così: quando tolgo da casa gli addobbi di Natale mi viene un po' di magone.
E bello recuperare gli spazi ingombrati da albero e presepe, riaprire la finestra bloccata dall'8 dicembre, rimettere a posto lo stereo con le casse confinato in un angolo per tutto questo periodo.  
Prima però c'è il momento con i rami dell'albero staccati sparsi in giro da legare lettera per lettera, e poi quello degli scatoloni aperti che vanno via via riempiendosi di altri scatoli con pastori e palline e pupazzetti. Intanto a terra appaiono residui di un po' di tutto, da aghetti dell'abete finto (spenna anche quello, non solo gli abeti veri) a briciole di panettone a scatoli superstiti di regali infilatisi sotto i rami bassi a oggettini che Artù ha nascosto sotto il tappetino su cui era poggiato l'albero.
Tutto questo mi dà sempre una sensazione di precarietà, la percezione di come anche le cose più belle inesorabilmente finiscano.
E mi immalinconisco un po'.
Quando i miei figli erano piccoli, per non far vivere anche a loro questa sensazione, smontavo tutto nottetempo il 7 gennaio; il giorno dopo dicevo ai bambini che era stata la Befana a portare via tutto e che ci avrebbe fatto trovare le nostre cose in cantina l'8 dicembre successivo.
Adesso sono grandi e mi aiutano loro a smontare e riportare tutto in cantina.
Chissà se anche loro sentono un po' di malinconia.
Ma non glielo chiederò.
Da domani il travaglio usato spazzerà via queste piccole tristezze: bentornata vita di sempre.


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