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Rischi e pericoli della “cultura del debito”

Da Robertopesce

Rischi e pericoli della “cultura del debito”Una recente ricerca di Bankitalia contenuta nel supplemento “Moneta e Banche uscito oggi rileva tre attuali linee di tendenza:

  1. Diminuzione dei depositi bancari privati (gli italiani risparmiano meno)
  2. Aumento delle richieste dei prestiti
  3. Aumento dei tassi di interesse sui mutui prima casa e sui prestiti in generale

Senza perderci nella moltitudine di numeri trasmessi, penso sia interessante inquadrare quanto sopra e cercare di trarne alcune idee e spunti da applicare alla nostra vita.

Vale la pena innanzi tutto ricordare come gli italiani siano dal punto di vista del risparmio privato uno dei popoli più virtuosi (assieme ai giapponesi), dato ricordato spesso in televisione dal ministro Tremonti che lo cita sistematicamente per affermare come sia un elemento di cui tenere conto quando si parla della drammatica dimensione del debito pubblico nazionale.

Ciò nonostante, la curva di tendenza evidenziata da Bankitalia prosegue lungo una direttrice avviata già da un pò di anni: le famiglie non solo risparmiano meno ma si sono abituate sempre di più a vivere all’interno di quella che personalmente definisco la “cultura del debito“.

La “cultura del debito” è l’idea secondo la quale sia normale, sano e saggio vivere sistematicamente al di sopra dei propri mezzi violando la regola chiave del buon padre di famiglia che  invece afferma: “Spendi meno di quanto guadagni ed investi la differenza“.

Questo discorso è uno dei pilastri del mio corso INTELLIGENZA FINANZIARIA, seminario durante il quale accompagno per mano i miei allievi verso un modo diverso di utilizzare e concepire il denaro e faccio toccare loro con mano non solo il costo di un comportamento finanziario scellerato ma anche quanto e come potrebbero riuscire ad ottenere con relativa semplicità se iniziassero ad investire sistematicamente con un pò di criterio.

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Corso INTELLIGENZA FINANZIARIA: “Impara a far lavorare il tuo denaro per te!

Prossima edizione: 25/26 marzo 2011 a Reggio Emilia

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Lasciando per il momento da parte l’aspetto degli investimenti vorrei tornare al discorso del vivere al di sopra dei propri mezzi.

Dal momento in cui ci svegliamo fino a sera prima di addormentarci (ma anche durante il sonno come sa chi ha studiato un minimo di neuro scienza), il nostro cervello è letteralmente bombardato da stimoli pubblicitari che ci spingono a spendere ed acquistare e lo fanno con un’arte e una malizia ipnotica di cui assai pochi sono consapevoli.

Spendere, spendere, spendere, acquistare, acquistare, acquistare … questo è il mantra dei nostri anni.

Non siamo più un popolo di cittadini e nemmeno di elettori, la nostra funzione principale è quella di essere “consumatori“.

Case, auto, vacanze, elettrodomestici, gadget tecnologici, abbigliamento, giocattoli per bimbi e adulti, trattamenti di bellezza, scommesse sportive, bingo e lotterie di ogni genere e poi ancora assicurazioni, prodotti finanziari, arredamento, giornali, libri, cd, dvd, pay tv … l’importante è spendere e possedere.

Vecchio è brutto e vecchio per molti è già un oggetto che ha un anno o poco più. L’arte del “riparare ” e “aggiustare” si sta perdendo ogni anno di più: buttare via e comprare qualcosa di nuovo sembra un’idea molto più furba.

Bene, bellissimo tutto quanto. Fuor d’ipocrisia, fare shopping e possedere cose nuove e belle piace anche a me ma la domanda è … : Chi paga tutto questo(perlopiù inutile) ben di Dio?

Beh, qualche decennio fa qualcuno ha scoperto la risposta perfetta a questa domanda ed è venuto in aiuto al povero consumatore rimasto senza soldi inventando … le rate !!!

Le rate sono uno dei nemici principali dell’Intelligenza Finanziaria perchè sono subdole, agiscono in un modo che sfugge alla comprensione istintiva.

Rischi e pericoli della “cultura del debito”

Ogni volta che acquistiamo qualcosa a rate (salvo sporadiche eccezioni) stiamo facendo una cosa molto semplice:

  1. stiamo spendendo denaro che non abbiamo (quindi non solo non risparmiamo per investire ma addirittura andiamo a debito)
  2. stiamo pagando beni e servizi decisamente di più del proprio valore, essenzialmente senza accorgerci di questo fatto o comunque dimenticandocene molto rapidamente

Vuoi una prova di quest’ultima affermazione? Chiedi ad un amico che ha stipulato un mutuo per la casa o un leasing per l’auto quanto ha pagato il proprio appartamento o la propria vettura. Immancabilmente ti risponderà il prezzo di vendita, ossia quanto incassato originariamente dal venditore ma in realtà lui ha pagato molto ma molto di più se sommiamo il valore di anticipo, rate e interessi finanziari!!!

Già, perchè parliamo un pò di questi ultimi.

Sempre nello stesso articolo di Bankitalia si cita il 3,36% annuo come il tasso medio sui nuovi mutui e l’8,78% come tasso medio annuo sul credito al consumo (ma esistono forme di credito indiretto come quello delle terribili carte di creditorevolving” che rapinano agli sciagurati clienti anche oltre il 20% annuo!).

Domanda: il mutuatario medio o colui che acquista a rate il nuovo tv full HD per vedersi i Mondiali di calcio, se investe, quanto ottiene dai propri investimenti?

La risposta è semplice: statisticamente meno del 2% medio annuo se non è addirittura in perdita.

Caro consumatore, per cortesia, cerca di capire che le rate, il credito al consumo, tutto ciò che ti permette di acquistare ciò che altrimenti non potresti permetterti non sono favori che qualcuno ti fa ma solo vantaggi per il marketing delle aziende produttrici che così facendo possono aumentare considerevolmente le vendite e per le banche che lucrano alla grande sugli interessi che vai a pagare!

Certo, qualcuno potrebbe obiettare che è proprio la cultura del debito che “fa girare l’economia” però la mia risposta è: “Vero ma … dove ci sta portando tutto questo?” E ancora: “Lasciando perdere l’economia nel suo insieme, a te cosa conviene fare? Continuare ad indebitarti e di conseguenza lavorare come uno schiavo per tutta la vita oppure finalmente “Imparare a far lavorare il tuo denaro per te” ?

La crisi del 2008 è stata causata proprio dall’immensa massa di debito che si è accumulata a livello mondiale e che, un pò alla volta ma alla fine con effetto valanga, ha portato ad una paralisi delle transazioni ed a un prosciugarsi della liquidità causata della mancanza di fiducia reciproca relativa alla possibilità di restituire il debito contratto.

I Governi e le Banche Centrali ci hanno messo per il momento una pezza grossa così annegando il mondo con una massa di fantastiliardi di liquidità creata … dal nulla!!!

Denaro finto, bit elettronici o carta moneta con niente alle spalle per garantirne la solvibilità. In sostanza … altro debito e un potenzialmente immenso generatore di inflazione su cui siamo seduti tutti quanti.

Sarò antico ma continuo a pensare che vivere al di sotto dei miei mezzi, risparmiare ed investire sistematicamente sia una ricetta saggia e il modo migliore per assicurare prosperità e sicurezza alla mia famiglia.

Ciò detto, cosa ci riserverà il futuro nessuno lo sa con certezza ma studiare e informarsi è di certo il modo migliore per prepararsi al suo arrivo.

Roberto Pesce

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