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Riscoprendo la Propria Umanità: Kiseijuu

Creato il 24 novembre 2015 da Marco Giorgio @MarcoGiorgioGM

Scritto da Walter O'Dim

Kiseijuu (Parasyte) viene prodotto dalla Madhouse (Trigun, Card Captor Sakura, Alexander ecc.) ed è fresco fresco di 2015, talmente fresco da esser inedito in Italia, e dato il tema horror chissà se qualche casa di distribuzione nostrana avrà le palle di farlo doppiare, 24 episodi che mi han dato "l'effetto ciliegia", uno tira l'altro.

Riscoprendo la Propria Umanità: Kiseijuu


In ogni caso la storia è una versione leggermente rimodernata di un manga Seinen del 1988, cercatelo pure se vi va, ma l'edizione del tempo è stata interrotta, così come la ristampa. Dopo queste informazioni di rito, passiamo dritti al sodo.

La nostra storia ha inizio una notte come tutte le altre, almeno in apparenza. Dal cielo piovono degli organismi alieni, che guidati dall'istinto cominciano a penetrare nei corpi dei primi umani sul loro cammino fino ad arrivare alla testa, una volta insediati lì potranno controllare il corpo intero.

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Anche il nostro protagonista Shinichi viene attaccato nel sonno da uno di questi parassiti, ma la sua abitudine di dormire con le cuffie alle orecchie lo salva da una possessione diretta, svegliatosi di soprassalto ha appena il tempo di intuire il pericolo ed utilizzare le cuffie stesse come laccio emostatico per impedire al parassita, che nel frattempo si è fatto strada nel suo braccio destro, di arrivare alla testa.

La mattina dopo a Shinichi sembra solo di aver fatto un bruttissimo sogno, ma sarà proprio lo sfottò dei suoi genitori a confermargli che affettivamente aveva causato un bel trambusto nel sonno.
Nei giorni a venire altri strani episodi si verificano nella vita di Shinichi: a volte gli sembra che la sua mano destra faccia di testa propria, dando luogo a situazioni imbarazzanti in cui questa afferra il seno di una compagna con ovvie conseguenze.
Sarà il parassita stesso a rivelarsi al suo ospite, prendendo malvolentieri il nome di Migi ("destro" in relazione al braccio che ora possiede), infatti pare che questo organismo benchè molto intelligente e di pura logica non abbia una vera e propria coscienza, un'identità marcata, un nome infatti gli appare quasi inutile, "Io sono io" ripeterà spesso.

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Migi, che durante le notti all'insaputa di Shinichi ha sfruttato la sua notevole intelligenza per studiare i sui suoi libri scolastici e navigare in rete alla ricerca delle informazioni più disparate, gli comunica che ormai i giochi son fatti, lui ha fallito nell'intento di possederlo, ed altri come lui (e ce ne sono molti nascosti in giro) proveranno mossi dall'istinto ad eliminare Migi, che per inciso è un'entità neutrale, non ha interesse nelle persone care al protagonista, e non esiterebbe ad ucciderle se risultassero un pericolo, e scoprissero la sua esistenza.
D'altro canto si renderanno poi conto che il loro status di due esseri senzienti in un corpo solo è un grosso vantaggio, poichè se Migi può difendere al tempo stesso Shinichi può attaccare.

Il motivo per cui tutto questo accade rimane un mistero, i telegiornali parlano di una strana serie di omicidi in tutto il mondo, ritrovamenti di cadaveri smembrati per lo più, questo è dovuto al fatto che questi parassiti devono per forza nutrirsi della carne della specie ospitante, altrettanto dicasi per un parassita che aveva per errore preso possesso di un cane, e continuava a nutrirsi di altri cani. In ogni caso questi individui preferiscono rimanere inizialmente nell'ombra ad ordire le proprie trame.

Riscoprendo la Propria Umanità: Kiseijuu


Da quando questa torbida storia inizia, per ovvie ragioni la vita di Shinichi non sarà più la stessa, persino colei che ama, e che pare avere uno strano tipo di telepatia (non sarà l'unica) si renderà conto di qualche differenza in lui, facendogli la domanda che diventerà il leitmotiv della storia: " Ma tu sei davvero Shinichi?", una domanda che spesso metterà in crisi il nostro protagonista, soprattutto quando diventerà evidente che lui e Migi si stanno via via fondendo.

Questa è stata una delle poche volte in cui ho visionato l'anime rispetto al manga, chissà, forse perchè incuriosito da alcune immagini reperite qui e là e che certo non passano inosservate. In ogni caso passiamo alle cose serie, e quest'opera È una cosa seria, ma saltiamo a piè pari il tema del parassita alieno, che è un topos narrativo abbastanza sdoganato dai tempi de La Cosa, quello in realtà è solo il pretesto per parlare di tutt'altro (così come fanno le migliori storie), ed il tutt'altro è nientemeno che l' animo umano.

Riscoprendo la Propria Umanità: Kiseijuu


Il tema del mutamento è sempre presente, non solo dal punto di vista corporeo, ma anche mentale, Shinichi infatti perde via via parte della sua umanità sostituendola con la pura logica di questi parassiti, se è così, come cambieranno i rapporti coi suoi cari?
In effetti non ci troviamo di fronte all'ennesima invasione aliena, poiché è vero che questi parassiti sono fisicamente parlando enormemente più forti di qualunque umano, ma è altrettanto vero che qualunque fucile di buon calibro potrebbe ucciderli, quindi assoggettare gli uomini con la forza è da escludere, così come il loro sterminio, poiché come vi spiegavo sopra, essi sono istintivamente portati a nutrirsi esclusivamente di umani, no! Questa è una guerra sotterranea, per poter continuare a sopravvivere, o meglio, continuare ad uccidere per poter sopravvivere.

Quest'ultimo elemento ci apre ad una riflessione: questi alieni ci trattano anche meglio di come noi trattiamo il nostro bestiame, quel che fanno ci risulta sbagliato perché ipocritamente poniamo noi stessi al di sopra di tutto il resto della natura, e se non fosse così? È giusto che l'uomo si comporti a sua volta come un devastante parassita per questo pianeta? Quindi smetterai di mangiare carne? Le mie risposte: forse, no, no. Vi invito a non prendere l'opera come una favola vegana, siamo molto lontani!

Riscoprendo la Propria Umanità: Kiseijuu


Sono dell'idea che tutte le opere che fan riflettere vadano visionate, e questa è una di quelle; spero solo di aver convinto l'amante dell'horror a guardare qualcosa di riflessivo, e l'amante della riflessione ad ignorare il lato horror, che devo dire l'ultima grande verità, per i miei gusti non ho trovato chissà quanto scioccante, e questo è l'unico difetto che sento di dare.

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