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Ristorante o pizzeria?

Creato il 31 ottobre 2013 da Enricobo2
Come vi dicevo ieri, questa stagione non ha uguali per scivolare tra valli e colline e godere di un paesaggio unico, scegliendo la cultura e la bellezza come denominatore unico. Il problema è che anche la cultura è fatica e le calorie vanno come se fossero divorate da un termitaio nel tronco del baobab. Anche il corpo oltre alla mente dunque, abbisogna di carburante ed è giocoforza trovare un distributore a cui rifornirsi. Qui si apre un discorso che va fatto. Non riesco a capire come mai da noi le pizzerie in generale, che si spacciano per ristoranti a basso costo, forniscono quasi sempre un servizio più scarso (o per lo meno abborracciato), cibi qualitativamente inferiori e ambienti dozzinali ad un prezzo proporzionalmente molto superiore ai ristoranti di qualità. Vi faccio un esempio. La settimana scorsa sono stato in una normopizzeria alessandrina, dove tra rumore, TV e puzza di fritto, ho mangiato un primo, una birra e un dolcino industriale (la solita crema catalana) per un bel 17,50 Euro, ovviamente, essendo la ricevuta è oggetto sconosciuto e facendomi largo tra una folla di clienti. L'altro ieri invece, col piede gonfio per le visite, abbiamo scelto il ristorante Il Moro, via Mameli 11 - Asti, nel cuore del centro storico.  
Un localino piccolo e piuttosto elegante con tavoli ben preparati che, sia pure con un menù concordato, ci ha servito un classico e delizioso flan di verdure con gustosa fonduta che lo ricopriva ricca e avvolgente, seguito da un pasticcio di funghi porcini, corposo e assolutamente di sostanza. Dopo un bis non rifiutabile, è seguita una specialità del locale, il classico risotto allo champagne, mentre come secondo abbiamo avuto uno stinco di vitello al forno e patate di rara morbidezza e ghiottosità. Al finale uno strudelino fragrante ricoperto di zabajone tiepido al Brachetto d'Acqui che ti ampliava il sorriso e il desiderio di perdonare il mondo per le sue malefatte. Caffé e un buon barbera d'Asti per tutto il pasto, uniti alle coccole dei gestori, hanno completato l'opera costata 25 eurini. Allora c'è proporzione con quanto raccontato all'inizio? A me non sembra, eppure le pizzerie son sempre piene. Tenete conto (tanto per sottolineare il livello del ristorante) che con un sovrapprezzo di 20 euro, ci passavano di fianco piatti di albese e tagliatelle letteralmente ricoperti di tartufo, che una tantum si potrebbe anche fare, visto che siamo nati per soffrire. Comunque questi sono i fatti, poi decidete voi.
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