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Ritorno a Mbeya

Creato il 24 luglio 2015 da Marianna06

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Kate è atterrata, che è pochi minuti,  con un volo diretto  proveniente da Londra.

In aeroporto, al Songwe International Airport di Mbeya, ad attenderla avrebbe dovuto esserci l’amico Gustav, residente da troppi anni in Tanzania e, perciò, discreto esperto conoscitore del luogo.

Gustav le aveva raccontato, quando si erano conosciuti casualmente a Londra, in un natale di qualche anno addietro, ad un pranzo di comuni conoscenti, di aver lavorato per parecchio tempo nella regione di Mbeya per  conto di una compagnia mineraria tedesca.

Ma, da qualche anno a questa parte, essendo andato precocemente in pensione, con una lauta buonuscita era riuscito a mettere in piedi una ricca fattoria.

E, adesso, i suoi prodotti , con buoni profitti, raggiungevano settimanalmente quasi tutti i mercati interni del Paese.

E l’invito a Kate, fotografa professionista,conosciuta in Europa e con la quale aveva da subito simpatizzato, era per consentirle appunto la realizzazione di un book fotografico.

Oltre che per poterle offrire l’opportunità di una vacanza in una terra, che l’amica non conosceva affatto.

Ma dell’uomo, dell'amico Gustav, mentre Kate prova a ingannare l’attesa, passeggiando su e giù,guardandosi intorno e osservando incuriosita, ahimè neanche l’ombra.

Dopo alcuni interminabili minuti (almeno a suo dire), la donna, che  comunque è una persona decisa e che non si perde d’animo, appena fuori dall’uscita dell’aerostazione fa  un cenno inequivocabile a un taxi libero.

Immediatamente, però, ecco che alle sue spalle un distinto signore di mezza età, con un fluente inglese,  la raggiunge e le domanda, con garbata cortesia, se può approfittare della medesima vettura.

Kate non ha problemi e l’uomo, dopo un cenno di ringraziamento, si presenta.

E’ un commissario di polizia svedese di ritorno per un breve periodo in Africa allo scopo d’ incontrare un suo amico scrittore, svedese anche lui, che ha necessità di rivederlo.

Così Kate approfitta della circostanza propizia e ,a sua volta, chiede a Kurt (questo è il nome dello svedese) l’indicazione di un hotel in città per poter sostare in attesa di prendere  contatto l’indomani con Gustav.

Perciò  entrambi scendono al Continental, in centro città, un albergo forse prestigioso un tempo ma, al momento, con tutti i segni di una manutenzione carente e anche da lunga data.

Giunta in camera la donna compone subito sul cellulare il numero di Gustav ma dall’altro capo non c’è segnale alcuno e, quindi, nessuna risposta.

Circa un’ora dopo Kate e Kurt si ritrovano al pian terreno, in sala da pranzo, per una parca cena.

Tutto è modesto lì.

Gli arredi  dell’hotel  lo sono senza dubbio.

E pure tutto il resto è  molto vintage.

Il cibo ovviamente è  pensato e confezionato all’africana : riso, carne e molte verdure d’orto.

E dando un’occhiata oltre la sala è chiaramente visibile,attraverso un’apertura nella enorme parete bianca, un’anziana e mastodontica donna di colore, coadiuvata da due giovani adolescenti, che armeggia ai fornelli con la sicurezza che, potresti dire senza tema di  essere smentita, di un autentico chef di alto rango.

Kate sorride a quella immagine e coinvolge nel sorriso anche Kurt, che al momento è un po’ pensieroso.

Un attimo dopo, armata della sua Leica, prova ad oltrepassare la soglia della cucina per realizzare alcuni scatti.

E mama Lucy ricambia senza ritrosia , ben felice d’essere ritratta, regina nel suo regno, con un sorrisone gioioso. E un accenno di applauso da parte di Kurt.

Dopo un caffè lungo, anzi molto lungo, i due ospiti del Continental  si salutano per la buonanotte e si ritirano ciascuno nella propria camera.

Kate prova e riprova ancora a rintracciare Gustav  ma senza successo.

Kurt, invece, telefona a Henning. E anche in questo caso nessuna risposta.

Nessuna meraviglia perché Henning , quando può, è quasi sempre  fuori, di sera, per locali, con la sua amica francese.

                                                 (continua..)

 

Pict2022

                     

                                              Marianna Micheluzzi (Ukundimana)


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