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Ritorno a Mbeya (Continuazione..)

Creato il 26 agosto 2015 da Marianna06

Risotto-alla-marinara-con-cozze-e-seppie

I quattro ospiti di Gustav Gunder, con Peter alla guida del Toyota padronale, lasciano “The Sun” e partono, rapidi, diretti a Mbeya.

Henning e la francesina hanno comunicato immediatamente che hanno intenzione di fare un lungo giro a piedi in città per esplorare un contesto che non conoscono e poi ritrovarsi all’ora di pranzo con gli altri al ristorante convenuto.

Peter, che conosce la città come le sue tasche, ha suggerito “Il Barracuda”, in pieno centro, e tutti hanno detto, senza stare neanche a pensarci troppo, che era la scelta giusta.

Kate,senza indugiare, con la sua attrezzatura da lavoro, si congeda da Kurt e si avvia in direzione del mercato, dove era già stata qualche giorno prima, per realizzare alcuni scatti tra merce variopinta e accattivante, venditori che sono veri e propri imbonitori, che urlano a squarciagola, e naturalmente  un pubblico caciarone.

Com ’è poi in quasi tutti mercati africani.

Kurt decide (ed era  prevedibile) di fare, invece, un salto in commissariato per informarsi se la polizia locale ha progettato come muoversi sul caso Dolly. E se è possibile avere una qualche  modesta informazione.

Assolutamente, però, senza fare pressioni di sorta, tenendo conto del discorso di Gustav del giorno prima improntato alla massima prudenza.

Perciò tutti liberi, allora. Ciascuno secondo i propri desiderata.

Compreso Peter, che andrà probabilmente a fare visita alla sua ragazza, che ha un rivendita di dolciumi e pasta fatta in casa non molto distante da “Il Barracuda”.

Henning, mentre osserva, ha già un’idea della descrizione che butterà giù in serata, sul suo inseparabile portatile, sull’aspetto della città di Mbeya.

Una città, almeno nelle vie centrali, molto ordinata. Che si percorre bene, tanto a piedi che in auto,  senza il traffico caotico di Dar es Salaam.

Che invita piacevolmente al passeggio almeno nelle ore in cui il sole è meno impietoso.

Rose Marie, al suo fianco, devota compagna, fotografa  anche lei alcuni scorci con lo smartphone  per aiutare, di sera, Henning a ricordare quanto visto insieme durante il giorno.

Ormai la francesina fa da assistente in tutto allo scrittore. E a letto poi, a detta di Henning,quando  lo racconta agli intimi, è decisamente inimmaginabile.

E questo rapporto aiuta moltissimo l’uomo a superare l’angoscia di un male,che non tarderà molto a presentare il conto.

Le ore, nel mentre, corrono inesorabilmente frettolose  e il tempo di ritrovarsi al ristorante è già arrivato.

Nessun ritardo e da parte di nessuno.

Infatti la fame si fa sentire e grazie ad essa  la puntualità è massima .

Seduti a un tavolo ovale, in un angolo fresco della sala da pranzo, i commensali attendono di ordinare.

Peter, che fa per l’occasione un po’ da padrone di casa perché conosce bene i gestori del locale, stappa una bottiglia di bianco secco e lo versa agli altri quale aperitivo.

Il menù sarà tutto a base di pesce.

Le portate, a stretto giro, si susseguono senza farsi attendere troppo.

Cefali grigliati  da leccarsi i baffi,mitili giganteschi con tanto di risotto cucinato alla perfezione, ostriche crude al limone e macedonia di frutta esotica.

Tutto senza risparmio nelle quantità.

Dopo il silenzio che accompagna di norma chi ha fame e che non attende altro che di saziare la medesima, Henning, la francesina di Marsiglia, Kate e il commissario Kurt, tutti hanno tanta voglia di raccontare la propria mattinata.

E le voci si accavallano.

Un occhio all’orologio, però, consiglia di fare rientro alla fattoria prima che cali tempestivamente il buio e le temperature si abbassino improvvise.

Si parlerà, se si vorrà, lungo il percorso nel rientro alla fattoria.

                                                                                                               (continua...)

                     Marianna Micheluzzi (Ukundimana)

         


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