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Ritorno a Mbeya (Continuazione...)

Creato il 15 settembre 2015 da Marianna06

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Le brutte notizie non tardano mai ad arrivare.

Il nuovo giorno si apre presto, alle prime luci dell’alba, con una telefonata che giunge inaspettata alla casa grande della fattoria. La casa padronale di Gustav Gunder.

E’ l’annuncio di una disgrazia accaduta alla stazione di polizia di Mbeya.

Viene comunicato dal poliziotto di guardia, che pare avesse smaltito finalmente la sua sbornia della notte precedente, al signor Gunder , il padrone di casa, la morte in cella  di Joseph.

Joseph, appunto, il giovane trattenuto assieme a suo padre, perché sospettato di aver ucciso Dolly.

Pare che Joseph, per gli amici Joe, avesse con sé un piccolo coltello, non sequestrato all’arresto, per superficialità e sciatteria dai poliziotti del momento, con il quale si sarebbe reciso le vene dei polsi.

E il tutto, irrimediabilmente, sarebbe accaduto nel cuore della notte mentre il vecchio padre dormiva.

Gustav Gunder, senza pensarci su, e senza avvertire i suoi ospiti, con Peter che era già in piedi, monta sul Toyota per raggiungere la città e la stazione di polizia quanto prima.

Si tratta di tranquillizzare il padre del giovane, che ha sempre mostrato fedeltà e enorme disponibilità al suo padrone. E che adesso si trova nei guai accusato di essere l’istigatore di suo figlio nell’omicidio della figlia di mama Betty.

Il tempo pare non passare mai e la strada accidentata, piena di buche anche nelle parti asfaltate, assieme al caldo fanno il resto.

Intanto il risveglio lento degli ospiti di “The Sun” non tarda a vederli, qualche ora più tardi, tutti intorno al tavolo di midollino nel patio e ben protetti dai primi raggi del sole.

Nessuno, conoscendo i numerosi impegni di lavoro si domanda del perché dell’assenza di Gustav. Tranne Kate che, raggiunta mama Betty in cucina, apprende la notizia, che immediatamente comunica agli altri.

Kurt è stupito  ma non troppo. Piuttosto lo si direbbe irritato. E non è difficile immaginare il motivo. Gli altri sono  anch’essi stupiti in quanto non s’aspettavano un imprevisto del genere.

Ma non più di tanto.

Henning e Rose Marie,terminata la prima colazione, si allontanano subito in direzione delle stalle e del caseificio attraverso il verde delle piantagioni e il rossiccio calpestabile della terra battuta che termina, quest’ultimo, appena lì dove si stendono a perdita d’occhi magnifici orti, ricchi di peperoni e melenzane  giganti, coccolati nella crescita dal  generoso sole africano e dall’abilità di diligenti contadini.

Lui, Henning, a tratti si ferma e  prende appunti nella “moleskine”, che ha con sé; lei, armata di cellulare ,con tanto di fotocamera, fotografa tutto quanto le appare e che riesce a catturare la sua attenzione.

Bisogna ricordarsi che Rose Marie è una pittrice. E che quelle foto potranno venirle utili una volta fatto rientro a casa.

Zoe e Kate, invece, si fermano nel patio in conversazione ancora un po’ in quanto Kate è  decisamente interessata ai trascorsi mozza-fiato di Zoe e vuole avere conferma di quanto le è stato raccontato in precedenza da Kurt.

Poi sempre Kate tira fuori la Leica e scatta alcune foto a Zoe che, assorta, sfoglia una vecchia rivista, un numero speciale del National Geographic, che racconta attraverso splendide immagini usi e costumi della Nubia e del suo popolo.

Poco dopo, però, direttasi  in cucina, di sorpresa immortala mama Betty,  felice tra pentole e tegami.

E questo mentre Kurt nervosamente compone a ripetizione il numero di Gustav Gunder per avere notizie dalla sua viva voce di quanto si è verificato alla stazione di polizia di Mbeya.

                                                                                             (continua...)

                              Marianna Micheluzzi (Ukundimana)

                                      


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