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Ritorno alla magia

Creato il 03 aprile 2012 da Ivnc @elisabarindelli

Un’amica anni fa mi ha detto:

Con il digitale, la gente non ha più percezione fisica del rapporto causa-effetto.
Si torna alla magia.

Credo sempre più avesse ragione.

Ad un’azione digitale corrisponde una reazione fisicamente immotivata
Il digitale non è ben comprensibile senza una formazione specifica: la persona “media” non sa come si traducono un po’ di bit in fotografie, suoni e articoli di giornale. Probabilmente non sa nemmeno bene cosa siano i bit.
Toccare uno schermo e vederci proiettato un filmato subito dopo sono elementi in relazione logica, ma non fisica.

Nessuna separazione (o quasi) tra pensiero e azione
Il digitale è veloce. Si comprano cose a chilometri di distanza, si mandano cartoline, si scopre che tempo fa ovunque. Virtualmente, potremmo essere quasi onniscienti e quasi ubiqui.
La creatività si esprime facilmente, la condivisione è immediata, la traduzione rapidissima. Suonare, scrivere, pubblicare è alla portata di tutti: le nostre potenzialità sono amplificate come mai prima d’ora.

La separazione di logica e fisicità è sempre più forte in ogni aspetto della vita
Lavoriamo per ore, ma il nostro corpo è a riposo.
Giochiamo, ma non rientriamo a casa sudati.
Riceviamo e spendiamo soldi che non tocchiamo, che sono numeri su un monitor.

Il digitale si è aggiunto come un sottile strato intermedio tra le nostre azioni e le reazioni da esse causate. Non è necessariamente un male, dipende da cosa vogliamo e come desideriamo vivere, ma di certo è un cambiamento enorme e stranamente impercettibile.

Concetti che si trasformano in azione, velocissimi, passando per vie che non sappiamo sondare interamente.
Ovvero, magia.


Filed under: Sulla tecnologia

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