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RITRATTI IN LAVORAZIONE - SCHEDA LIBRO - (I nostri libri, le nostre collane - Collana di poesia "Il Retroverso"

Creato il 27 gennaio 2012 da Edizionidelcalatino

[…] Su pagine e pagine di tradizione letteraria colta e borghese la catapulta di una cultura del rinnovamento, protesa a riflettere, sulla scia del Vittorini, sulla cosa industriale e sul cambiamento che essa cosa industriale provoca su ogni altra specie di cosa.La provocazione è raccolta da una miriade di novelli maudit: anzitutto il dibattito vita-letteratura stimolati, negli anni d’oro del boom consumistico, dallo sviluppo dell’industrializzazione e dal fatto che alcuni, come Giuseppe Vetromile, di cui intendiamo illustrare la fattiva attività, provengono dal pianeta fabbrica.[…] Senza rinnegare il vichiano divenire ab eterno del processo linguistico, il Vetromile, con un fenomeno di osmosi o di contaminatio, si cimenta a bypassare sul sistema grammaticale e sul tessuto lessicale della sua poesia la nomenclatura della fabbrica con la connessa griglia di accidenti e precarietà che danneggiano il suo uomo basso, ancorato ad una vita di umiltà, intrisa di materia e di regole fisse. Condizionata da algoritmi, asintoti cartesiani, diodi, loop di silicio, sistemi-robot, sorrisi-comandi. A corredo atomi di baci, atomi di cuore, manifesta estensione della chimica e della sua terminologia all’amore.È l’adozione di uno sperimentalismo e di una varietà di neologismi oggi entrati di prepotenza nell’uso del parlato, ma coniati dal Vetromile ed inseriti nella sua vasta produzione in tempi in cui l’aristocrazia castale della midcult boxava con la masscult.Una scelta di codici inversi; un itinerario volutamente sliricato […] Poeta dell’identità vita-letteratura, il Vetromile sa decrittare nell’uomo-robot, pur nel pieno della debilitazione fisica e psichica, oasi di disalienazione, frazioni di secondi che gli schiudono sentieri meno impervi, addolciti da un sentire intimo e segreto, antidoto alla catena di montaggio e alla disumanizzazione dei ritmi di produzione martellanti. Dipana l’altro polo della scrittura vetromiliana: non raschia il metafisico o il trascendente perché la sua musa, disertate le pendici del Parnaso, trae linfa dal contingente con apostasia di arzizigoli alchemici. L’impressione che se ne ricava è di cointeressenza: come nelle precedenti sillogi, pubblico e privato nei Ritratti in lavorazione si intersecano sulla traiettoria dell’essenzialità, spoglia di edulcorazioni e sdilinquimenti sentimentaloidi.   […] Casa antitesi di fabbrica: sostituisce nella seconda sezione dei ritratti matricola e nominativo del soggetto scolpito nella fissità in libris. Casa, luogo dove il poeta si inventa viaggi che esplorano i sogni e dai sogni ritornano al transeunte, per continuare a scrivere su un taccuino ancora intonso altre pagine e per cercare altre cose nell’universo dell’a ritroso con il battito dell’andare indietro del cuore.Così, compagna immortale la poesia, conseguirà altra vita.(Da Voci dalla Fabbrica e dalla Memoria, prefazione di Anna Gertrude Pessina a Ritratti in lavorazione) Alcune recensioni nel web:http://www.ilmediano.it/aspx/visArticolo.aspx?id=13470http://farapoesia.blogspot.com/2011/06/su-ritratti-in-lavorazionea-di-giuseppe.htmlhttp://www.literary.it/dati/literary/c/coppola/ritratti_in_lavorazione.htmlhttp://www.literary.it/dati/literary/p/pessina/pref_a_ritratti_in_lavorazione.htmlhttp://pevet.blogspot.com/search/label/Ritratti%20in%20lavorazione  


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