Magazine Cultura

Ritratto di signora : Ilaria Alpi

Creato il 05 marzo 2012 da Mik_94
Ritratto di signora : Ilaria AlpiCiaoa tutti !
E'un grande piacere per me ospitare nuovamente sul mio blog la rubrica“ Ritratto di signora” ! Potete leggere l'articolo suiblog Booksland, Miki in the PinkLand e Stasera Cucino io,Franci Lettrice Sognatrice e The pauper fashionist. Ringraziotutti per avermi coinvolto in questa bella iniziativa . Da quando hoaperto questo blog, sono state veramente poche le persone ad essersimostrate gentili e solidali. Grazie di cuore !
Larubrica è a cadenza mensile : ogni primo lunedì del mese un bloggerdedicherà un articolo a una donna da prendere come esempio nellegrandi battaglie di tutti i giorni. L'articolo di oggi è statoscritto da Davide, marito della gestrice  delblog Booksland; buona lettura a tutti ;)
Ècon infinita soddisfazione e profondo rispetto che miaccingo a lasciare la mia impronta elettronica sulla rubrica RITRATTODI SIGNORA . Devo ringraziare le duecreatrici (Monica e Miki ) e gli altri bloggers Elena, Sofia,Federica, Michele e Clara, a loro affiliati, per lo spazio che mihanno concesso. Penso che questa rubrica sia “dovuta” alla figuradi quelle donne che con lode sono riuscite ad emanciparsi dallostereotipo propostoci dai media e dal mondo che ci circonda. Dopoquesto preambolo mi preme, prima di svelarvi il nome della donna dame scelto come icona per questo articolo, darvi alcune nozioni sulluogo geografico dove si sono svolti i fatti da me presi in oggetto.L’ Africa : il continente che si ritiene sia stato la “culla”della civiltà. Da sempre, e da tutte le popolazioni non indigene chesi sono avvicinate ad essa nel corso dei secoli, questo continente èstato sfruttato e depredato delle sue ricchezze; basti pensare allatratta degli schiavi fino ad arrivare al colonialismo. La storia delcorno d’Africa non si discosta da questa triste trama d’ingiustiziae crudeltà. Sul finire dell’ottocento e dopo il ritirodell’Egitto, il territorio venne suddiviso, grazie ad accordidiplomatici, tra Inghilterra Francia ed Italia. Le mireespansionistiche italiane ebbero il loro effimero culmine nell’estatedel 1940, quando le truppe fasciste occuparono la Somalia britannica,che annessa alla Somalia italiana riunirono, anche se per pochi mesi,le popolazioni somale sotto un'unica bandiera. Tutti conosciamol’esito della seconda guerra mondiale . Nel 1949 l’ONU diede inamministrazione fiduciaria la ex Somalia italiana al governoitaliano, con il compito di accompagnare la ex coloniaall’indipendenza, che giunse nel 1960 quando la Somalia italiana siunì alla Somalia britannica dando origine alla Repubblica Somala.Dal 1960 al 1969 ci fu la guerra con l’Etiopia che vide laRepubblica somala rivendicare quei territori abitati da somali, mache con la  suddivisione operata nel 1880 dagli inglesi eranostati annessi all’Etiopia. Nel 1969 la breve vita della repubblicasomala finì a causa di un colpo di stato militare che portò alpotere il generale Siad Barre. Si formarono nel paese movimenti diguerriglia ostili al potere auto-costituito che diedero origine aduna sanguinosa guerra civile.
Restainteso, per inciso che per fare e sostenere delle guerre occorronomolti armamenti ma soprattutto tantissimi soldi.Questesituazioni di instabilità favoriscono tutte quelle organizzazionistrutturate che si occupano di tali articoli.Nel1991 Siad Barre vine estromesso dal potere ed il paese precipitanell’anarchia più totale dove ogni gruppo tribale, se ne contanopiù di 25, cerca con la forza di portare al potere  il propriocomandante.Atali leader viene dato il nome di signori della guerra.Lacrisi che ne consegue, accresciuta anche da una carestia senzaprecedenti, assume sempre più i caratteri della tragedia umanitaria.Vistala drammatica situazione l’ONU con una risoluzione datata 24 aprile1992 approva la creazione di una forza multinazionale di pacedenominata UNISOM. L’operazione che ha come finalità primariaripristinare l’ordine ed avviare un processo di pace che assicuril’instaurazione di un legittimo governo viene chiamata RESTOR HOPE.Ilteatro degli scontri più cruenti è la capitale dello stato:Mogadiscio. La situazione in città è molto complicata, il potereviene conteso da due fazioni da una parte MOHAMMED AIDID proclamatosisignore di Mogadiscio sud e dall’altra ALI MAHDI Mogadiscio nord .Lacittà è divisa così in due parti in conflitto tra di loro. Almomento dell’arrivo delle forze di pace viene istituita una fasciadi terra detta Green line larga circa 2km che serve per portare gliaiuti umanitari alla popolazione.Il9 dicembre 1992 ha inizio l’intervento congiuntoAmerica/Nato ,è scritto in questo ordine perché le regole e irapporti di forza che regolano questo binomio hanno generato dasubito perplessità in merito al comando dell’operazione.È suquesto dilemma mai completamente risolto che naufraga l’interaoperazione RESTORE HOPE che si conclude con il ritiro del contingentedi pace alla fine di
marzo 1994.Unadelle concause dell’insuccesso è l’eccezionale smacco subitodalle forze americane nella battaglia di Mogadiscio(3 ottobre 1993) ,nella quale in 15 ore di furibondi scontri gli americani subisconoingenti perdite umane. Tali drammatici eventi sono raccontati inperfetta cronologica successione nel film prodotto dalla JerryBruckeimer films dal titolo BLACK HAWK DOWN.Neisei mesi successivi si completa il progressivo ritiro sopra citato.Anche l’Italia partecipa all’interno del contingente di pace, adessa furono assegnati avanposti meno “caldi”e compiti di poliziaordinaria .Ritratto di signora : Ilaria AlpiInquesto scenario di guerra e devastazione si perpetua latragedia/omicidio della giornalista ILARIA ALPI .

Ilarianasce il 24/05/1961, si laurea in lingue e letteratura straniere all’università “La Sapienza” di Roma, frequenta corsi dilingua/cultura araba.Sitrasferisce al Cairo per approfondire la sua cultura araba, intantocollabora con il giornale Paese sera.Unaneddoto su un reportage assegnatole mi aiuta a farvi capire che tipodi giornalista potesse essere.Ilreportage in questione era sui “fratelli musulmani” ala moderatadel più ampio movimento islamico fondamentalista.Chiaramentetale movimento non era gradito al governo egiziano.Ilariaaveva appuntamento ad Asiut, città roccaforte dei fratelli musulmani,con il leader del movimento Usama Rushdi.Appenascesa dal treno, la polizia le impedì di effettuare la suaintervista confinandola in una camera d’albergo dato che di treniper il Cairo non ce n’erano più.Leifece in modo d’incontrare il leader studentesco all’internodell’albergo in cui si trovava,compiendo così il compito che leera stato affidato.Almattino dovette nascondersi il servizio negli indumenti indossati pernon farlo trovare alla polizia.Questoevento aggiunto ai risultati delle ricerche da me condotte su questagiornalista mi hanno portato alla conclusione che Ilaria fosse una“tosta”,una donna molto caparbia.Lasua integrità morale era ed è stata un arma a doppio taglio. Ilariacercava la verità non per approfittarsene ma perché lei credeva chefosse un’imprescindibile bene comune dell’umanità.Ilariatorna in Somalia l’11 Marzo 1994, era la settima volta che tornavaa Mogadiscio.Insiemea lei Miran Horovatin cineoperatore del TG3, i due stavano conducendoindagini su di una pista molto precisa.Ilariaera stata condotta  in questo senso da un informatore, unsottufficiale del SISMI (servizio segreto italiano), morto inSomalia  nel novembre del 1993 in circostanzemisteriose.L’informatorele aveva mostrato dei documenti , come riportato in un intervista diun altro agente del SISMI, che sottintendevano l’esistenzadi un traffico illecito di armi, rifiuti tossici e anche radioattivi.Secondol’informatore in tale traffico erano coinvolti politici, aziendeitaliane ed estere che hanno utilizzato il suolo Somalo come unimmensa discarica e in cambio hanno “donato” armi allepopolazioni in conflitto.Un’altraprova del fatto che Ilaria stesse seguendo questa direttrice per lesue indagini è il foglio di block notes, trovato nella sua scrivaniain redazione a Roma, sul quale era annotato di suo pugno lafrase: Che fine ha fatto l’ingente mole di denaro dellacooperazione italiana?Lagiornalista aveva preventivamente pianificato dall’Italia il suoultimo viaggio.Peril giorno 16 Marzo in agenda c’era la partenza per Bosaso, un portosituato 1200 Km a nord di Mogadiscio.QuiIlaria doveva intervistare il “Sultano” di Bosaso.Lavisione di questa intervista risulta molto eloquente per capire ilnesso logico seguito dalla giornalista.Ilariainfatti pone al sultano domande molto precise sull’asse Italia–Somalia- Italia, il sultano parla di un ipotetica aziendabresciana che,sue testuali parole , avrebbe dei lacchè adisposizione in tutto il mondo.Parlaanche della “cooperazione italiana” che avrebbe donato ad unaazienda somalo-italica una flotta di pescherecci che di tanto intanto sbagliano rotta risalendo il mar rosso fino al mediterraneo eda qui sulle coste italiane per imbarcare carichi indefiniti e farpoi ritorno in Somalia.Ilsultano durante il “girato” a noi pervenuto si astiene da farnomi ma osservando bene i movimenti durante le varie fasidell’intervista ci sono degli scatti come se ci fossero state delleinterruzioni. Quasi a pensare che il sultano abbia voluto fare delledichiarazioni a camera spenta.Conil sultano Ilaria parla anche di una strada costruita dagli italiani,la Garoe- Bosaso, lunga 140 Km e che sarebbe servita anascondere e sotterrare rifiuti tossiciLagiornalista rientra a Mogadiscio il 20 marzo insieme al suo cameramancon il destino già segnato. Si era spinta troppo oltre e forsedocumentato cose da tenere segrete.Probabilmentela sua fine è stata decisa a migliaia di Km da dove si è compiuta.Alle15,30 del 20 marzo 1994 l’edizione straordinaria del tg3 comunicavaa noi tutti la morte di Ilaria e Miran.Sono stati giustiziati in unagguato davanti all’hotel Hamana recitava l’affranto collega deidue.Ritratto di signora : Ilaria AlpiDaallora sono passati 18 anni ma la giustizia non ha avuto ragione ditutte quelle forze che si sono scagliate contro i due giornalisticolpevoli purtroppo di aver fatto fin troppo bene il loro mestiere.

Iopenso due cose : la prima, come nel caso di Ustica dove leimplicazioni a mio avviso sono sia civili che militari,  allaverità processuale non si arriverà mai .Laseconda, che la prematura scomparsa di Ilaria ha privato noi tutticittadini italiani di una professionista seria e capace , chissàquali altre trame avrebbe potuto scoprire con la determinazione chela contraddistingueva.Se io fossi un neo giornalista userei la figura professionale di Ilariacome esempio da raggiungere,in ultima analisi la prenderei comeesempio per darmi la forza di superare le prove che inevitabilmenteil mio futuro mestiere mi proporrebbe.Perfinire propongo a tutti coloro che abbiano avuto la costanza diseguirmi fino a questo punto di elevarsi ad un gradino superioreindicendo per il giorno 20 MARZO 2012 ore 13,30 anniversariodella scomparsa dei due giornalisti una sorta di FLASH MOBINTELLETTUALE . Un minuto di raccoglimento che serva acreare una coscienza comune capace di farci unire, perché noisingolarmente siamo solo piccole gocce ma uniti possiamo diventare unonda che crescendo sempre più può spazzare via ogni cosa.Inmemoria di Ilaria e Miran.Vilasciamo con questo filmato tratto dal Film "Il più crudele deigiorni" in cui Giovanna Mezzogiorno interpreta Ilaria.. credoche queste poche parole servano da riassunto per tutto quello cheabbiamo scritto!Lefonti da cui ho attinto le informazioni per scrivere il mio articolosono reperibili da chiunque volesse documentarsi on-line ai seguentisiti:RAI LASTORIA SIAMO NOI ; WIKIPEDIAInoltresi può leggere il libro di Maurizio Torrealta “L’ESECUZIONE”che fornirà gli strumenti utili per capire movente e mandatari delduplice omicidio Davide"

Potrebbero interessarti anche :

Ritornare alla prima pagina di Logo Paperblog

Possono interessarti anche questi articoli :