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Ritrovato il corpo di Placido Rizzotto, ucciso dalla Mafia 60 anni fa

Creato il 10 marzo 2012 da Mondoinformazione @matteopartenope


Rizzotto Ritrovato il corpo di Placido Rizzotto, ucciso dalla Mafia 60 anni fa
Esattamente 60 anni fa spariva Placido Rizzotto, rapito dalla mafia.

La notte del 10 Marzo 1948 scompariva Placido Rizzotto, un giovane sindacalista di Corleone colpevole di avere creduto davvero nella possibilità di un mondo migliore per la classe contadina. La seconda guerra mondiale era appena finita, e Corleone non era ancora divenuta tristemente famosa per aver dato i natali a Totò Riina e alla sua cosca. La mafia, a quei tempi, non aveva ancora avuto i riflettori dell’Italia addosso, ma già guidava l’economia siciliana, sentenziando sulla vita e sulla morte di chi l’appoggiava o la contrastava. Placido Rizzotto apparteneva alla seconda categoria. Egli, ch’era stato partigiano nelle Brigate Garibaldi, si mise alla guida dei contadini di Corleone, che richiedevano a gran voce più terra per se stessi e più diritti. Naturalmente ciò non piacque ai proprietari terrieri; meno che a tutti al dottor Michele Navarra, boss indiscusso del paese, che affido a Luciano Liggio, allora ventenne, il compito di uccidere Placido Rizzotto. Il sindacalista fu avvicinato da un suo conoscente, che lo consegnò nelle mani di Liggio e un altro paio di suoi picciotti. Placido venne condotto nel buio delle montagne corleonesi, e lì fu barbaramente massacrato: “ho visto degli uomini fracassargli il cranio” – dirà a suo padre un bambino che, nascosto, aveva visto tutto. Solo 3 anni fa, in una foiba vicino Corleone era stato rinvenuto uno scheletro che, a giudicare dall’usura delle ossa, era compatibile col corpo mai ritrovato del sindacalista. Ieri, la Polizia scientifica ha reso noto che il DNA delle ossa rinvenute nella foiba corrisponde al 76% a quello del padre di Placido, deceduto nel 1969 e riesumato. Il corpo di Placido, uno dei primi caduti nella lotta alla mafia, avrà così una tomba, sessant’anni dopo la sua scomparsa. Un luogo reale e insieme simbolico, per aiutarci a non dimenticare che gli uomini passano, le idee restano (Giovanni Falcone).

Francesco Fotia

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