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Road to L. - il mistero di Lovercraft

Creato il 07 maggio 2011 da Asgarothmidnight
Road to L. - il mistero di Lovercraft
REGIA: Federico Greco, Roberto Leggio;ANNO/LUOGO: 2005, Italia;GENERE: documentario, paranormale;ATTORI PRINCIPALI: Roberto David Purvis, Simonetta Solder, Fausto Sciarappa, Federico Greco.

"Ci sono più cose in Cielo e in Terra,

che nei tuoi peggiori Incubi"
voto: * * */*
Secondo le biografie ufficiali lo scrittore americano H.P.Lovecraft non ha mai lasciato il suo continente. Ora però è stato ritrovato in Italia un manoscritto che sembrerebbe autentico nel quale lo stesso Lovecraft riporta di un suo viaggio nella zona del Polesine (alla foce del Po) datato 1926 alla ricerca di inquetanti e misteriosi miti del luogo.. Incredibilmente il folklore della zona sembra avere molti punti in comune con le terrificanti storie da lui scritte dopo quel fantomatico viaggio.Così un gruppo di filmakers composto da tecnici internazionali, uno dei ritrovatori del manoscritto e David, un attore americano, hanno 10 giorni di tempo per recarsi sul luogo e girare un documentario nella speranza di riuscire a scoprire un vero e proprio collegamento tra Lovecraft e il Polesine.Sfortunatamente per loro la cittadinanza del luogo si rivale da subito ostile e chiusa a riccio verso gli estranei, ancora di più se questi cercano di indagare i lati più oscuri delle loro tradizioni.. senza contare che quello che doveva essere il loro appoggio, il giovane Andrea Roberti che aveva anni addietro intrapreso una tesi proprio sulla connessione tra lo scrittore e il delta del Po, è misteriosamente scoparso nel nulla.. che avesse veramente scoperto qualcosa che non doveva scoprire? Anche i filmakers si renderanno ben presto conto che qualcosa di realmente misterioso ed inquetante li circonda..
La grafica non proprio accattivante del DVD e il fatto che fosse una simil-documentario peraltro di fattura italiana, non mi avevano propio convinto al 100%.. senza contare le immagini sul retro del DVD dove si intravede una faccia caprina che non promette niente di buono..
Ma si parlava di Lovecraft, così ho voluto provare.. e devo ammetere che questo film mi è proprio piaciuto un sacco!
La pellicola si struttura come se fosse un film composto da pezzi di interviste (quelle che poi andranno a comporre il vero documentario che è possibile vedere negli extra) e i dietro le quinte del documentario stesso: in pratica questo Road to L. è un "documentario del documentario" che gli stessi filmakers hanno voluto montare per testimoniare quello che hanno vissuto mentre giravano H.P.Lovecraft - Ipotesi di un viaggio in Italia.
E' da notare che l' intero film rivive, in maniera più moderna e con qualche ovvio cambiamento, proprio la storia di L' Ombra su Innsmouth, che viene più volte citata come opera tratta in tutto e per tutto da ciò che Lovecraft ha potuto vedere nel Polesine, anche perchè Innsmouth ha veramente molti tratti in comune con quella zona palustre: Road to L. si fonde così alla finzione letteraria, che a sua volta si fonde con la realtà folkloristica e geografica del Polesine.
Il bello della pellicola è sicuramente proprio il fatto che per tutto il tempo ci è impossibile distinguere la finzione cinematografica dalla realtà documentaristica: il fatto stesso del ritrovamento del diario dello scrittore che narra di un viaggio nel Polesine (fattore scatenante di tutta la vicenda) è una notizia fallace, che non ritrova riscontri veritieri nella realtà, ma che ci viene posta in maniera logica e accompagnata da interviste ad esperti, forse false, ma decisamente ben realizzate, tanto che è impossibile alla fine del film non adare a controllare di persona su internet; in contrapposizione ci vengono fornite informazioni interessanti sul folklore del luogo nelle quali gli appassionati di Lovrecraft non potranno non trovare similitudini con le sue opere.
Anche le varie interviste agli abitanti del luogo risultano abbastanza veritiere (apparte qualche piccola eccezzione in cui è evidente la loro teatralità, che tendono a calcare un po' troppo), e rispecchiano quel' ostilità che nei piccoli centri rurali viene riservata agli stranieri, soprattutto quando questi fanno domande su cose che non li riguardano, ricalcando ancora una volta tratti tipici dello stile Lovecraftiano.
I filmakers invece fanno tutti ottime prove, tanto che è difficile capire se stanno recitando oppure no!
Tecnicamente ci troviamo di fronte ad un' ottima produzione, per quanto in parte amatoriale, che ci propone una fotografia e delle riprese pulite e chiare, che risultano sempre realistiche; peccato per il montaggio sonoro che a volte sovrasta i dialoghi, e la non proprio brillante operazione di sottotitolatura che spesso sfoltisce i dialoghi traducendo solo alcune frasi. 
Infine un plauso va alla scelta, che avvalora ulteriormente questa semplice produzione, di non strafare con apparizioni "demoniache" o "mostri deformi" (visto che di quelli si parla), che sarebbero risultati fittizzi, ridondanti e forzati, ma di optare per il pervadere l' intera pellicola da un senso di angoscia e mistero che aumenta nei momenti in cui i filmakers sembrano entrare in contatto (anche a loro insaputa) con qualcosa di orribile ed inquetante, ricalcando quell' espediente del "vedo non vedo, ma lascio che l' immaginazione corra al galoppo" che richiama subito alla mente The Blair Witch Project e che ancora un volta funziona più che egregiamente, portando gli attori e noi con loro (proprio come succede ai protagonisti Lovecraftiani) da un sano scetticismo ad un crescendo di insinuose paure (la casa abbandonata immersa nel bosco con musichetta già di per se inquetante che proviene dal suo interno.. forse ero più predisposta del solito, ma devo ammettere che li e alla fine mi sono letteralmente ritrovata col sangue gelato :p), che sfociano nell' incontro non con la paura, ma con l' orrore.
*Asgaroth
CONSIGLIATO: si!

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