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Robedamamma – capitolo 8

Da Robedamamma @robedamamma


Robedamamma – capitolo 8 Trascorrere una giornata incredibile qui. Investire una somma non indifferente per osservare decine e decine di specie animali e vegetali. Sentirsi fiere per aver proposto un’attività così altamente educativa (sebbene rimediata assolutamente per sbaglio) che sensibilizzi l’animo marmocchio al rispetto della natura e all’amore per tutte le creature viventi e vegetanti.

Essere orgogliosi per aver riscosso un’adesione totale dalla seppur molto giovane Marmocchia, certi che ciò sia chiaro indice di una sensibilità spiccata e di un’intelligenza superiore alla media.

Robedamamma – capitolo 8

Osservare la nana estasiata, rapita, profondamente partecipe. Al termine della gita sfilare tra la gente con lo sguardo di chi trova perfettamente naturale trascorrere i week end tra oasi, pinacoteche e musei. E gongolando chiedere ad alta voce:

“Tesoro, quale specie animale hai più gradito tra le molteplici osservate quest’oggi?”

Lele fante”

Ma, amore” abbassando il tono “non c’era nessun elefante!

“Zelto che zera: lele fante cun le ghette!”

Robedamamma – capitolo 8

In libreria essere sgamata da una mamma con nano (ovviamente pannolino free) mentre rovisti nello scaffale dei manuali alla spasmodica ricerca di “Spannolinament for dummies“. Perché tu ai manuali non ci credi, ma se esistesse una guida allo spannolinamento per negati non potresti esimerti dal comprarne una copia.

Decidere irrevocabilmente che con il prossimo marmocchio (se e quando mai) le presentazioni alla nascita saranno le seguenti: “io sono tua madre, quello è tuo padre e questo è il tuo vasino!“; perché se (e quando mai) uscirai viva dal tunnel dello spannolinamento, un calvario così non te lo rifai nemmeno stipendiata. 

Robedamamma – capitolo 8
Spiare la Marmocchia stringere a sè il fedele Ciccio, mentre teneramente legge per lui una storia. Avvicinarsi rapita e commossa con un pensiero che sfiora la mente “sono proprio un ottimo esempio per la mia bambina”.

A pochi passi dall’amorevole quadretto:

«…e la mamma dize a Cappuzzettolo Losso “non andale nel bocco, pecchè ze il lupo!”. Ma Cappuzzettolo Losso va lo tesso e “banghete banghete” il lupo le scassa la testa! Capito Ciccio?!». 

Approfittare di una visita dal dentista per trovare un po’ di pace e relax. Fingere una sospetta sensibilità alle gengive, un dente del giudizio che non sai se (e quando mai) potrebbe farsi sentire, una probabile carie su “quel dente”, no su “quell’altro”, “oh non saprei, faccia Lei”. Pensare d’un tratto che pure il tuo dentista, basso, pelato e tale e quale a Magalli, sia un interlocutore di tutto rispetto. Purché ti lasci altri dieci minuti di riposo su quella poltrona.

Dopo giorni di attente analisi, indagini, pedinamenti e crisi di gelosia, scoprire che tale “Cucciolotto“, menzionato dalla Marmocchia ogni trenta secondi circa, non è una sua nuova fiamma bensì il mieloso cuginetto. Sentirsi enormemente sollevate, sebbene lo stesso, forse, non si potrà dire di Cucciolotto!


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