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Roberta Pantani – Accordi internazionale, decida il popolo

Creato il 23 maggio 2012 da Cuoreinsubre @cuoreinsubre

Roberta Pantani – Accordi internazionale, decida il popolo:


Foto CdT

Roberta Pantani – Accordi internazionale, decida il popolo

Sull’iniziativa “Accordi internazionali: decida il popolo” in programma il 17 giugno regna sovrana la confusione. Ai partiti – fatta eccezione per la Lega dei Ticinesi e l’Udc- piace infatti far credere che i cittadini saranno chiamati a esprimersi, quasi esclusivamente, su complesse questioni di politica internazionale, per affrontare le quali bisognerebbe avere un grado di preparazione pari a quello di uno statista. Sbagliato. Se l’iniziativa dovesse essere approvata, gli svizzeri avrebbero in realtà la possibilità di esprimersi su argomenti molto terra a terra e che toccano la quotidianità di ciascuno di noi. Ad esempio, potrebbero dire la loro sui miliardi che sono stati – e sono tuttora – costretti sborsare in favore del Fondo monetario internazionale per il salvataggio dell’euro, sui milioni versati al fondo di coesione in favore dei Paesi dell’Est, sul contributo di base annuo che comporta l’adesione del nostro Paese all’Onu e sugli accordi che la Svizzera ha recentemente concluso con gli Stati Uniti e che definire un’umiliazione, per chi ha a cuore gli interessi nazionali, è un eufemismo.  

Quelle citate sono questioni su cui non si capisce bene perché mai i cittadini è meglio non si esprimano mai. A meno che non si ammetta apertamente – ma lo vogliamo sentire durante la prossima campagna elettorale – che la gente, di queste cose, è bene non si occupi e lasci fare a chi ne sa sempre di più e finanzia, ad esempio, organizzazioni come l’Onu. Ovvero entità che acconsentono al bombardamento di Paesi indipendenti e sovrani in nome di guerre, ovviamente umanitarie.

L’iniziativa appoggiata da Lega e Udc chiede semplicemente che gli svizzeri si esprimano quando sono in gioco accordi che rischiano di minare gli interessi elvetici. Interessi che il Consiglio federale e parte del Parlamento non sembrano disposti a perseguire, in nome di un internazionalismo diffuso che sta minando la nostra sovranità.  

Cosa c’è di meno democratico che impedire a un cittadino di esprimersi su un argomento? Dove sarebbe scritto che la democrazia popolare si applica solo su certi argomenti, mentre su altri è bene che il volgo, ignorante e incompetente a ritmi alterni, si astenga? 

L’iniziativa permetterebbe anche di opporsi a vere e proprie aberrazioni giuridiche come il recepimento automatico del diritto europeo – che Bruxelles vuole farci accettare a tutti i costi – il riconoscimento dei giudici e dei tribunali stranieri, e accordi sulla fiscalità del risparmio a tutto vantaggio dei Paesi dell’Unione europea. 

Se proprio si vuole fare affidamento solo sugli esperti, forse varrebbe la pena riflettere sulle parole del diplomatico e politologo Johannes Kunz che in “Der letzte Souverän und das Ende der Freiheit” (casa editrice NZZ) scrive senza tanti giri di parole: “non sono presenti spiegazioni convincenti sul perché un organo sovrano democratico (il popolo e i Cantoni ai sensi della Costituzione svizzera) non sia in grado di decidere le regole del suo coinvolgimento nell’ambito del sistema internazionale. L’arroganza delle élite di ritenersi le sole a poterlo fare non solo riduce il benessere delle persone, ma rappresenta innanzitutto uno scardinamento del sovrano, costituendo quindi un grande pericolo per la libertà”.

In fondo, si tratta solo di ristabilire la gerarchia dei poteri che ha reso la Svizzera quello che è: in cima il popolo, poi l’Assemblea federale e, infine, il Consiglio federale. Nulla di più, nulla di meno.

Roberta Pantani
Consigliera Nazionale 
Lega dei Ticinesi 

fonte: http://www.ticinonews.ch/articolo.aspx?id=263429&rubrica=21

tags: Lega dei Ticinesi; Roberta Pantani; referendum 17 giugno; ticinonews.ch

http://www.ticinonews.ch/multimedia/images/20110519-153116469875_rettverticale.jpg May 23, 2012 at 08:27PM



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