ggi Roberto Benigni compie 60 anni, ma io lo voglio festeggiare a modo mio con un elenco di sue istantanee tratte da eventi che me lo hanno reso caro:
Onda libera, la trasmissione tv andata in onda dal 19 dicembre 1976 al 9 gennaio 1977 su Rete 2 che ce lo ha fatto conoscere per la prima volta.
Berlinguer ti voglio bene, diretto nel 1977 dal compianto Giuseppe Bertolucci nel ruolo di Mario Cioni.
L’altra domenica, sempre sulla Rete 2, che lo ha visto protagonista dal 1978 insieme ad Arbore.
Il Festival di Sanremo del 1980 da lui condotto e rimasto nella storia per il “Woytilaccio” e il bacio con Olimpia Carlisi.
Il pap’occhio, il primo film diretto da Renzo Arbore nel 1980 dove Benigni si immortalò con un monologo su Dio e Karl Marx davanti al Giudizio Universale di Michelangelo.
Tu mi turbi, l’esordio cinematografico da regista nel 1983 con un film composto da quattro episodi (Durante Cristo, Angelo, In banca, I due militi).
16 giugno 1983, manifestazione della FGCI a Roma in cui Benigni prese in collo il compagno Segretario del P.C.I. Enrico Berlinguer.
FF.SS. – Cioè: “…che mi hai portato a fare sopra a Posillipo se non mi vuoi più bene?”, secondo film diretto da Arbore nel 1983 dove interpretò il ruolo dello Sceicco Beige.
Non ci resta che piangere, diretto e interpretato nel 1984 insieme a Massimo Troisi.
Daunbailò, il film diretto nel 1986 da Jim Jarmusch che lo lanciò in America.
La voce della luna, l’ultimo film di Federico Fellini dove un Benigni ispiratissimo interpretò Ivo Salvini.
Fantastico 12 (1991) e l’esilarante duetto con Raffaella Carrà e il monologo stile La madre de le Sante del Belli in cui nomina l’organo sessuale femminile in più modi.
21 marzo 1999, la definitiva consacrazione con i due Oscar vinti da La vita è bella come miglior film straniero e miglior interprete maschile, oltre al terzo Oscar vinto da Nicola Piovani per la colonna sonora del film. È stato l’unico a ritirare il premio dopo aver camminato sulle poltrone della platea…
Lo so, questa è una mia selezione, altri vorranno aggiungerci altre performance, però ho fatto una scelta dettata solo dal mio gusto personale, peraltro discutibilissimo. Del cinema diretto da Benigni dopo Tu mi turbi salvo buona parte de Il piccolo diavolo (1988), qualche sequenza di Johnny Stecchino (1991), ben poco de Il mostro (1994), certi momenti nella seconda parte de La vita è bella (1998), di cui apprezzo tantissimo la recitazione di Giustino Durano, quasi niente del Pinocchio (2002) e de La tigre e la neve (2005). Personalmente non credo che il Dante portato in tournée da Benigni rappresenti un evento, se non altro perché dopo Carmelo Bene è quasi impossibile “cantarlo” come si deve.
Tanti auguri Roberto!
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