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Roberto Bettega (by Giuseppe Giordano)

Creato il 08 aprile 2013 da Simo785

Roberto Bettega (by Giuseppe Giordano)

Biografia di Roberto Bettega

 Nasce a Torino il 27 dicembre 1950. Il suo ruolo è quello di attaccante, cresce e gioca nella Juventus, tranne una parentesi al Varese (capocannoniere in serie B nel 1969/1970), è bianconero tutta la vita.

Bettega, uno dei rarissimi casi di un torinesi, che ha lasciato una traccia importante nella storia della Juventus, arriva in bianconero ragazzino. Ha un ottimo tocco di palla e all’inizio si pensa di metterlo nel ruolo di mediano, ma poi si evidenziano col tempo le sue potenzialità offensive. E’ un ragazzo che, nonostante la giovane età, sa stare in campo.

 Nell’estate del 1969 viene mandato a fare esperienza in serie B col varese, dove trova l’allenatore Nils Liedholm  che ne intuisce subito le doti di potenza atletica e  tecniche, forte nei colpi di testa e bravo con entrambi i piedi.

La parentesi in B col Varese si conclude con la promozione in serie A e il titolo di capocannoniere con 13 reti pari merito col compagno di squadra Ariedo Braida e col giocatore del Catania Aquilino Bonfanti. In quel Varese, che vola sicuro verso la Serie A, Bettega ha compagni di viaggio indimenticabili: “Gedeone” Carmignani, lo stesso Braida, Ricky Sogliano, Dario Dolci.

Il giovane figlio della scuola bianconera torna a casa, ma la casa non è più quella di una volta. È cambiata l’aria che si respira, sono cambiati idee e uomini. Giampiero Boniperti è di nuovo in famiglia, con addosso la veste di amministratore delegato. Il direttore generale è Italo Allodi, la guida della squadra è affidata a un giovane Armando Picchi.

È la stagione ’70-71 nasce una Juventus storica. Già sono presenti talenti prossimi a fare la storia del calcio italiano i giovani come Capello, Causio, Spinosi, i “grandi vecchi” come Salvadore e Haller. E c’è, da subito, il giovane Bettega che debutta con gol-vittoria alla prima di campionato, a Catania il 27 settembre 1970,  in tutto il torneo realizza tredici reti in 28 presenze. 

L’anno successivo nelle prime quattordici partite fa ben dieci gol, sembra la consacrazione, ma un pomeriggio di pioggia e gelo, dopo l’ennesima rete segnata alla Fiorentina al Comunale, la vita cambia all’improvviso.

 Una tosse fastidiosa, insistente. Entra in clinica l’1 gennaio del ’72 e la diagnosi è affezione infiammatoria all’apparato respiratorio, cioè  pleurite, la stagione è chiaramente finita.

In quella triste primavera festeggia lo scudetto con i compagni di squadra promettendo che ritornerà. Guarito dopo un soggiorno in montagna a Pragelato sotto le cure del professore De Michelis, infatti il 24 settembre del 1972, a Bologna, Roberto Bettega torna in campo accolto dagli applausi.

Ha vinto la malattia, ne è uscito più forte dentro. Lo dimostra in campo, trascinando la Juve al secondo scudetto consecutivo e giunge con loro alla prima finale di Coppa dei Campioni persa il 30 maggio 1973 contro l’Ajax.

Diventa una bandiera: lui c’è sempre, là davanti, anche quando i compagni di reparto cambiano.

Negli anni successivi segna con minore frequenza, superando di nuovo la soglia dei dieci gol nella stagione 1975-1976, annata in cui la Juventus perse lo scudetto a vantaggio dei rivali del Torino dopo aver raggiunto un vantaggio di 5 punti alla 21ª giornata. È durante questi anni che conquista la maglia della Nazionale.

Con l’arrivo di Giovanni Trapattoni sulla panchina bianconera nell’estate del 1976, comincia un ciclo vincente destinato a durare un decennio. La Juventus vince lo scudetto per una lunghezza sul Torino, totalizzando il punteggio record di 51 punti sui 60 disponibili (la Fiorentina giunge terza a 16 punti). Bettega non salta alcuna partita e mette a segno 17 gol, aggiungendo 5 reti in Coppa UEFA, che la Juventus conquista in una doppia finale contro l’Athletic Bilbao, per il suo primo trofeo internazionale: nel ritorno in Spagna, nell’arena infuocata del San Mamés, lo stadio dei Baschi, è per l’appunto una marcatura di testa di Bettega su traversone di Causio, a dare alla Juventus il successo, grazie al maggior numero di gol segnati in trasferta.

La Juventus bissa il titolo nel 1977-1978, precedendo stavolta il Lanerossi Vicenza. Sia nel 1977 che nel 1978, Bettega giunge quarto nella classifica del Pallone d’oro.

Se resta indimenticabile il gol di tacco con il quale beffa Fabio Cudicini in un Milan-Juve 1-4 (31 ottobre 1971), Bettega, ribattezzato Bobby-Gol, viene ricordato soprattutto per i gol di testa. Indimenticabile un goal all’Inghilterra il 17 novembre 1976, su cross tagliato da sinistra dall’artista Causio. E poi, a lui spetta il merito del gol più bello del mondiale 1978, rete che porta l’unica sconfitta dell’Argentina predestinata a divenire campione del mondo. In Argentina Bettega segna anche il gol del 2-0 nel match vinto 3-1 con l’Ungheria (Mar del Plata, 6 giugno 1978).

 Nella sua fantastica carriera vince sette scudetti (1972, 1973, 1975, 1977, 1978, 1981, 1982), due coppe Italia (1979, 1983), una coppa Uefa (1977), è capocannoniere del campionato 1979/1980, perde due finali di coppa Campioni (1973, 1983). Grande protagonista dei mondiali del 1978 di Argentina  dove l’Italia giunge quarta. Ma la sfortuna lo rincontra e un infortunio lo costringe a saltare i mondiali del 1982 in Spagna dove l’Italia si laurea campione del mondo, ma se l’Italia giunge a quel mondiale è grazie anche alle sue prestazioni nelle qualificazioni. In quel tempo Paolo Rossi è fermo per la squalifica di due anni causa calcio scommesse, in vista dei mondiali dell’82 il ct azzurro Enzo Bearzot guarda a Bettega, capocannoniere del campionato 1979/1980, come all’uomo guida. Invece succede che in Coppa dei Campioni, contro l’Anderlecht, in un durissimo impatto col il portiere Jacky Munaron, gli saltano i legamenti del ginocchio (4 novembre 1981). Un grave infortunio che prevede una lunga convalescenza. Bearzot lo attende fino all’ultimo, poi è costretto ad arrendersi. Dopo tanti anni come bandiera della Juve chiude la carriera in Canada nei Toronto Blizzards. 

Qui di seguito la sua carriera in breve

stagioni  Squadra Serie Pres. Reti

1969/70 Varese B 30 13

1970/71 Juventus A 28 13

1971/72 Juventus A 14 10

1972/73 Juventus A 27 8

1973/74 Juventus A 24 8

1974/75 Juventus A 27 6

1975/76 Juventus A 29 15

1976/77 Juventus A 30 17

1977/78 Juventus A 30 11

1978/79 Juventus A 30 9

1979/80 Juventus A 28 16

1980/81 Juventus A 25 5

1981/82 Juventus A 7 5

1982/83 Juventus A 27 6

1983/84 Toronto Blizzard NASL 48 11

Totali 404 153

 

In nazionale 42 presenze e 19 reti


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