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Roberto Cotroneo e il mistero dei commenti scomparsi

Creato il 13 novembre 2014 da Obbrobbrio @obbrobbrio

Roberto Cotroneo e il mistero dei commenti scomparsiHo visto cose che voi umani non potreste immaginare:scrittori dall'ano in fiamme per una stroncatura,risposte alle cazzate di Cotroneo censurate sul suo blog.E tutti quei commenti andranno perduti dal server. Come lacrime nella pioggia.
25 ottobre 2014. Il giornalista, poeta e scrittore Roberto Cotroneo pubblica un'invettiva contro chi recensisce negativamente i libri su Amazon. Vengo a conoscenza dell'articolo qualche giorno dopo e mi sorprendo nel constatare che tutti i commenti sotto quel post (scritto maluccio, peraltro) mostrano una certa approvazione nei confronti della scomunica. A quel punto decido di intervenire, inviando questo commento:
Roberto Cotroneo e il mistero dei commenti scomparsiLa moderazione dei commenti mi è sempre stata sulle balle. La sensazione che il blogger assurga al ruolo di cerbero, pronto a vagliare quali parole siano degne di uscir dalla gabbia e su quali debba calare la scure della censura è davvero antipatica. Ognuno a casa sua fa quel che vuole, quindi decido di affrontare la faccenda sul mio spazio virtuale, realizzando l'intervista a un cavernicolo.
 Passano giorni e giorni, il commento non viene ancora pubblicato. Mi chiedo se Cotroneo non abbia tempo per star dietro al blog o, semplicemente, non ritenga opportuno pubblicare le mie osservazioni. Ripeto: ognuno a casa sua è libero di far ciò che vuole, per carità. Ma da un uomo di cultura, autore di un articolo intitolato "I permalosi virtuali", mi aspetto qualcosa di diverso. Forse sbaglio. Accade però che nei giorni successivi più persone mi dicano che i loro commenti, divergenti dalla posizione di Cotroneo, non sono mai stati sbloccati. Una di queste mi dice di aver sostenuto che, se vogliamo, anche il post di Cotroneo stronca in modo sommario un autore (Fabio Volo). Ma è Alessandro Madeddu a darmi la notizia che aggiunge una fastidiosa pulce a quelle che già popolano le mie orecchie da rozzo e sporco cavernicolo: il mio commento non risulta più "in attesa di moderazione". Basito, corro a verificare le sorti del mio commento. Avrà fatto la stessa fine di quello del buon Madeddu? Doccia fredda: anche il mio commento è stato cestinato. Perduto, come una lacrima nella pioggia.
No, Roberto Cotroneo non può aver commesso una simile azione. Non può aver censurato volutamente solo i commenti non in linea con il suo articolo. Per togliermi ogni dubbio, decido di affidare al buon Piero Panozzo - utenza farlocca registrata al momento - il compito di scrivere parole di approvazione, di leccare le terga dell'Esimio utilizzando la parolina magica invidia. Ecco il testo del commento, inviato il 9 novembre:
Completamente d’accordo con l’articolo del Dott. Cotroneo. Credo che dietro queste stroncature si celino persone ignoranti e invidiose.
Passano tre giorni, non mi arriva alcuna notifica dell'avvenuta pubblicazione. Sono stato uno stolto, penso, a sospettare anche per un attimo che una persona così colta e autorevole utilizzi stratagemmi del genere per sottrarsi a una critica. Ma ti pare che Roberto Cotroneo possa star lì a selezionare i commenti da pubblicare in modo da rendere l'idea che tutti siano sempre e solo concordi con lui? Devo smetterla di essere così diffidente.
12 novembre 2014, ore 17:03. Mi arriva una notifica via email. Questa:
Roberto Cotroneo e il mistero dei commenti scomparsi
No, non può essere. Vado subito a controllare il blog di Cotroneo. Il commento farlocco ma concorde è stato pubblicato.
Come dovrei interpretare tutto ciò? Non ne ho idea.
Cito parole di Cotroneo nel suo post: "Di un mio libro è stato scritto che non solo è inutile (e pazienza) ma che è dannoso. Dannoso a casa mia è il Mein Kampf, non un un libro che racconta i processi creativi e della scrittura".
Mentre si susseguono nella mia mente immagini di soldati intenti ad allestire roghi per moderare parole scomode, si fa vivo il mio solito dubbio. Un dubbio destinato forse a non ottenere mai una risposta: se anziché dannoso il libro fosse stato definito un capolavoro, Cotroneo si sarebbe indispettito? Avrebbe sostenuto con la stessa veemenza che capolavoro è Guerra e Pace, non il suo libro che racconta i processi creativi e della scrittura? Perché se un lettore è incompetente lo è sempre, sia che si esprima leccando nobili terga, sia che decida di esporre un parere poco lusinghiero.
Ai voi cavernicoli l'ardua sentenza. Nella mia tribù, però, queste si chiamano rosicate.

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