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Roberto D’Agostino, ospite d’eccezione a Matrix

Creato il 18 settembre 2010 da Ilsegnocheresta By Loretta Dalola

Roberto D’Agostino, ospite d’eccezione a MatrixGiornalista, regista, scrittore, o solo pettegolo, irriverente e impertinente?

Sicuramente, fuori dal comune, un personaggio,  il fondatore di Dagospia.com, sito di attualità e gossip tra i più cliccati della rete, ospite a Matrix, nuova edizione, condotta da Alessio Vinci.

Apre bocca e…”il sito nasce contro quei dieci che, ogni mattina scrivono e vogliono consegnare la verità al mondo”!

Dopo dodici anni in banca, si è  ritrovato critico musicale, di moda e infine in TV.  Ora, un nuovo capitolo della sua vita, legato alla tecnologia, che a differenza della stampa tradizionale, è la libertà perchè  la notizia è immediata, va in rete in tempo reale.

“Non ho ucciso i giornali, si sono suicidati da soli, grazie ad  Internet,  che ha permesso  l’inizio di una nuova lettura:  mobile, più adatta ai lettori, e che mi concede di non essere schiavo di un padrone”. –  “Ormai, me lo posso permettere, non ho più ambizioni, quello che è fatto è fatto, mia moglie mi mantiene, il frigo è pieno, posso stare tranquillo”!

Roberto D’Agostino, ospite d’eccezione a Matrix
Un sito dedicato allo scoop e ai pettegolezzi sui personaggi del mondo dello spettacolo, cultura, sport, politica e società, perché il  gossip è comunicazione pura, non ha contenuti ma fa notizia, e poi nascosto c’è il senso dl vero, spiattellato in modo diretto, semplice e di facile comprensione.

Svela un retroscena: “La mia idea di sito era di raccontare i fatti degli altri. Chi va a cena con chi, chi va a letto con chi, soprattutto… la finanza, la politica e l’economia le avrei tenute fuori volentieri. Poi però arrivano le notizie e io non posso non pubblicarle…”

Roberto D’Agostino, ospite d’eccezione a Matrix
E’ uno spazio web, che finge di essere rozzo, ma che ha imposto la sua lettura a tutti, ha contaminato il giornalismo che ha “imburcato” l’informazione ma, l’Italia vuole la verità, c’è bisogno, e le denunce arrivano, numerose, ma passano, tentano di chiudergli la bocca ma, lui si impegna, perché: “Il più pulito, di quelli che hanno il potere cià le piattole”!

Dietro un successo, c’è sempre un gran lavoro, e lui sta al computer dieci, dodici ore al giorno, in una stanza strabordante di oggetti, un museo che è un po’ un delirio, una sorta di proiezione del sé, con tantissimi simboli dei suoi sogni e delle sue perversioni,  ed è lì che prende forma il suo brand, la notizia che neanche la testata più nota oserebbe dare.

La formula di tanto  successo è semplice: togliere la melassa dei condizionamenti e dare la notizia.

Roberto D’Agostino, ospite d’eccezione a Matrix
Ed ecco la corsa dei vip o presunti tali per entrare nello spazio virtuale di Cafonal, che mostra la parte cafona della nostra società, che è poi quella prevalente.  Personaggi che contano insieme a venditori di chiacchiere, e ovviamente immancabili belle curve di starlette patinate, con le ammutinate del botox che si riconoscono, ormai, solo dalla voce.

Tutti ‘Razza Cafonal’, ovvero un truce ritratto della zoticaggine dei potenti e delle loro cadute di stile, chi s’ingozza, chi balla, che si “rifà”, attovagliata alle feste che accadono di solito in un palazzo romano, normalmente proprietà di qualche aristocratico papalino o di qualche arricchito a base d’appalti pubblici e speculazioni edilizie. Ma tutti, tutti, farebbero follie per entrare su ‘Dagospia’, nella foto-cronaca del trash, tutti vogliono un commento al vetriolo del giornalista e uno scatto del fotografo dei vip, perché non c’è nulla di peggio che l’anonimato.  Tutto semplice, dunque,  prendi un difetto, lo moltiplichi e diventa divertente, nascono allora: Catalessio (Alessio Vinci), il Kainano (Silvio Berluscono), Santadechè ( il ministro Santanchè) e ancora, Lapo d-ance ( Lapo Elkan) ed Emilio Fedele (Emilio Fede).

Roberto D’Agostino, ospite d’eccezione a Matrix

‘’Se ieri speravamo in un futuro migliore, oggi speriamo in una malavita migliore’.

Un personaggio dei nostri tempi, eccentrico, irriverente che ha dato via libera al genio – “Ma, non è vero, il genio è solo uno che lavora più di te”!

 


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