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Roberto P. Dario,e i suoi profumi

Creato il 14 marzo 2011 da Dominga
Roberto P. Dario,e i suoi profumi
Roberto P. Dario approda al mondo dei profumi dopo una laurea in chimica e venti anni di lavoro in Ricerca e Sviluppo di nuovi processi chimici.
Ha frequentato la scuola estiva del Grasse Institute of Perfumery ed i corsi di Profumeria Naturale del Maestro Abdes Salaam Attar e quelli di Mouillettes&Co. diretti da M.G.Fornasier.Mi avvicino al suo lavoro dopo aver scoperto il suo blog“esperienzeolfattive” (http://esperienzeolfattive.blogspot.com/).
Roberto P. Dario,e i suoi profumiOsservando i processi estrattivi della distillazione in corrente di vapore e dell'estrazione con solventi volatili,ha potuto elaborare una nuova tecnica di estrazione con solvente per la riduzione delle quantità di solvente impiegato.In qualità di consulente tecnico ha collaborato con l’APPO Friuli (Associazione produttori di piante officinali del Friuli) per la caratterizzazione chimica ed olfattiva dell’olio essenziale di lavanda.Ed è proprio intorno a questa essenza che nascono le sue prime creazioni olfattive:Fresca Lavanda,Lavanda d'Oriente,Acqua di Lavanda,Lavanda Fizz e Spicy Lavander.
Roberto P. Dario,e i suoi profumi
Roberto P. Dario,e i suoi profumi
Fresca Lavanda,mentosa,una brezza d'aria fresca in un tardo pomeriggio,dopo aver sorseggiato un tè,e gustato un pò di compagnia d'amici,la trovo molto chic e sobria,per chi ha voglia di un profumo sottile,pulito ed elegante;mi sembra costruito su note di testa ben armonizzate tra limone e geranio,un cuore di lavanda raffinata e un fondo verde.
Lavanda d'Oriente mi ha molto colpito{credo sia tra le mie preferite},così calda e farinosa,quasi afrodisiaca,voglia di calore e morbidezza,carnalità e spezie,un viaggio evocativo tra odori d'Oriente.
Man mano che decanta,la nota che a me sembra "cuoiata"{ma cuoio non è} mi strega e mi incanta:si tratta in realtà di un accordo di muschio di quercia e misto,un accordo tipico delle fragranze chypre a cui il profumo si ispira[mi vengono in mente esempi storici di profumi chypre come Mitsouko di Guerlain o l'omonimo Chypre di Coty,a quest'ultimo si riconosce il successo del genere nel primo ventennio del secolo scorso].La declinazione quindi di questo accordo chypre si fa aromatica-curiata,in quanto da una parte fa da coro all'aromatica lavanda(spesso attorniata da ginepro,timo,coriandolo,ecc.)e dall'altra assume una facet più resinosa(labdano)-cuoiata.
La terza lavanda che annuso e scopro con mia grande felicità è Lavanda Fizz,qui è vero amore!Una lavanda floreale,sottile,e soffice;percepisco un'anima più femminile,dal passo ritmato e armonioso come in una danza di minuetto,dei fiori tra i suoi capelli,e un bouquet di lavande da campo appena raccolte.Un preludio agrumato e fiorito,dove si percepisce una gradevolissima nota di neroli(fiori d'arancio).
Persistente è la nota aromatica-balsamica che s'intreccia a quella erbacea-floreale della lavanda.L'eau de toilette si fa pian piano sempre più rotondo e pieno,davvero delizioso.
Acqua di lavanda suggerirebbe un'acqua di colonia classica,la sua leggerezza come quella di una seta,fluida,raffinata e a stampe floreali.Si tratta di un agrumato fresco che tende la mano alla dolcezza cumarinica della tonka.
Ricordo quindi l'accordo agrumi-fiori di un'altra Acqua di Colonia Originale(4711),ma questa di Esperienze Olfattive(Roberto P.Dario) si mostra più setosa e ricercata.
E chiude il pentagono di lavande,uno spirito speziato,Spicy Lavander, un modernissimo contrasto caldo/fresco,dove il canforato tono del lavandino duetta con un sotto tono resinoso(chiodo di garofano,noce moscata e sandalo) e quasi incensato{forse un'illusione olfattiva?!},corteggiatore dai modi gentili e nobili,una vera alchimia quet'ultimo esperimento!Bravo Roberto!
Roberto P. Dario,e i suoi profumi
Decido quindi di intervistare Roberto P. Dario,autore di queste variazioni su un tema di lavanda.
1)QUAL'è STATO IL TUO PRIMO RICORDO OLFATTIVO? Il mio primo ricordo olfattivo più vivido è l'odore del fior d'arancio che sbocciava nelle proprietà di un mio amico di gioventù. I fiori, bianchi a forma di stella, carnosi, che spuntavano dal verde delle foglie degli alberi di arancio attiravano la mia attenzione e indissolubilmente arrivati alla distanza giusta facevano sentire il loro odore lieve, penetrante ed allo stesso tempo narcotico perchénon ti lasciava più andar via…staccare 2 o 3 di quei fiori mi sembrava peccato, ma era bello ogni tanto estrarli dalle tasche per continuare a sentirne l'odore.
2)QUALE ESSENZA NATURALE PREDILIGI,E IN CHE PERCENTUALE LA UTILIZZI? Mi piacciono molto gli odori dolci e tra questi il benzoino è spesso nella composizione delle mie formule. Non ho una regola fissa nella quantità usata ma piuttosto, come si dice cucinando, lo uso "Quanto Basta" affinché mi dia soddisfazione.
3)QUAL'è LA FRAGRANZA DI TUA CREAZIONE A CUI SEI PIù LEGATO?La prossima che formulerò...
4)QUALE FAMIGLIA OLFATTIVA TI RAPPRESENTA?La balsamico vanigliata, e cioè essenze come ilbenzoino, vaniglia, balsamo del peru e tolu…odori dolci, avvolgenti, rassicuranti, sorridenti, amorevoli…a volte troppo!!!
5)IN COSA CONSISTE IL TUO ALLENAMENTO OLFATTIVO?Due volte la settimana scelgo una piccola serie di essenze, non più di 5 se naturali, non più di 3 se sintetiche, diluite in alcol al 5 o 10% a secondo dell'intensità dell'odore e con calma procedo ad annusare e sentirle cercando di rappresentare mentalmente l'odore mediante ganci mentali emozionali che fissano la "fotografia" dell'essenza per come la interpreto io: può essere una immagine, una idea, un colore. Poi cerco di descrivere verbalmente l'odore nel più semplice dei modi possibile, pochi aggettivi che cerco di legare all'emanazione invisibile che si evolve dalla mouillette. trascrivo tutto sul mio taccuino personale.Qualche volta può capitare che faccio l'esercizio insieme a qualche amico che si incuriosisce ed è a digiuno di vocabolario olfattivo: mi diverte tantissimo sperimentare come lo stesso odore generi poi sensazioni e descrizioni diverse. Se mi sento in sintonia con le sensazioni altrui,cerco poi di farle mie.
6)QUALI SONO LE FASI CHIAVE DEL TUO PROCESSO COMPOSITIVO?Non seguo regole predeterminate: a volte aggiungo e mescolo materie prime nella mia mente, e le scrivo sulla carta. Poi sperimento, aggiungendo o cancellando gli oli essenziali a seconda del mio gradimento e da come reagisce la miscela alla prova finale sulla pelle.Posso partire da una idea, da una situazione o da una emozione o semplicemente odorando le materie prime della mia collezione e scegliendo tra quelle che in quel preciso istante mi fanno risuonare le corde olfattive del momento. A volte costruisco un accordo con calma, in giorni; a volte tutto è finito nel giro di qualche ora..
7)QUALE REQUISITI DEVE AVERE UN PROFUMO PER ESSERE FINITO,E IN CHE MODO è POSSIBILE PERDURARE LA SUA TENUTA?Esistono regole standard per cui un profumo possa essere definito “finito”: requisiti come armonia, corpo, sillage, spazio di un profumo vengono insegnati agli allievi profumieri affinché le loro formulazioni rispondano a quei requisiti.Per me una fragranza è finita quando soddisfa la mia sete olfattiva…immagina una giornata calda, tersa: hai sete, vedi una fontana, ti pieghi metti le mani a coppa e cominci a bere acqua fresca, e ne bevi fin quando la sete si spegne.A quel punto ti rialzi e senti quel benessere che ti pervade ed un sorriso ti si forma sul viso: sei soddisfatto e pronto per andare di nuovo avanti per strade diverse.
La tenuta di una fragranza dipende da diversi fattori, principalmente dalla interazione con la nostra epidermide attraverso la sua acidità e tipo di film lipidico. Troppe volte ho sperimentato che una fragranza costruita bene sulla mouillette crollasse inesorabilmente all'incontro con la pelle.Altro fattore importante è nella formulazione stessa della fragranza: ci sono fattori sinergici tra le diverse essenze che possono essere sfruttati per far durare l'odore nel tempo.
8)QUALI SONO I SUOI PROGETTI FUTURI,VERSO QUALE JUS SI ORIENTERà IL SUO IMPEGNO CREATIVO? Sto provando a portare avanti un impegno didattico di educazione olfattiva tramite i corsi che propongo. La profumeria è un mezzo per avvicinare le persone a riscoprire il loro olfatto, a "sentire" gli odori, ad essere “presenti” alla comunicazione olfattiva dell'ambiente che ci circonda.Sul lato "creativo" sto lavorando su una fragranza a base di zafferano, un richiesta che mi è stata fatta da una amica…difficile soggetto lo zafferano, sopratutto lavorando per la maggior parte con essenze naturali. Spesso il risultato con questa essenza finisce con l'essere troppo "medicinale" e ricomincio daccapo…
9)DAREBBE UN TITOLO ALLE SUE FRAGRANZE UNA VOLTA COMPIUTE O VICEVERSA? In genere il nome viene battezzato alla fine.
Un grazie a Roberto.P.Dario per la sua collaborazione.

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