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ROCCA di STAGGIA SENESE (Siena): OMAGGIO A REMO CHITI – FUTURISTA DI STAGGIA

Creato il 14 maggio 2015 da Amedit Magazine @Amedit_Sicilia

Nella medioevale Rocca di Staggia Senese (Siena), sabato 16 maggio (ore 17) al via la mostra dedicata ad uno dei protagonisti del ‘900 italiano che propone un singolare viaggio tra memoria e contemporaneità

Staggia (SI) rende omaggio a Remo Chiti,

protagonista del movimento Futurista

In occasione dell’inaugurazione verrà presentato il volume +LUCE a cura di Giancarlo Francini e servito “Se la pioggia fosse Bitter Campari”, singolare aperitivo che vuole essere un omaggio a Depero

La Fondazione La Rocca di Staggia e il Lions Club Valdelsa rendono omaggio ad uno dei maggiori protagonisti della scena futurista. Il prossimo sabato 16 maggio alle ore 17 si inaugura “Remo Chiti – Futurista a Staggia”, il progetto che nasce per rendere omaggio a un grande artista della terra di Siena, che ha dato un contributo particolare e originale al Movimento Futurista.

Poeta, artista, critico, attore, autore di “Manifesti Futuristi del Cinema” e della “Scienza”, attivo animatore del Teatro Sintetico, Remo Chiti fu uno dei redattori de “L’Italia Futurista”, collaborò attivamente con Marinetti e fu componente della “Pattuglia Azzurra Fiorentina” con Ginna, Corra, Settimelli ed altri.

Nato a Staggia, piccolo borgo vicino a Poggibonsi (Siena) che sorge attorno ad una meravigliosa rocca medioevale immersa nel paesaggio senese, Remo Chiti rimane legato alle sue origini al punto che quest’ultime caratterizzarono anche la sua produzione artistica, spesso dedicata ai temi della natura: nuvole, stelle, luna, rendono Chiti e i futuristi della Pattuglia Azzurra dei precursori del Surrealismo.

E sarà proprio la Rocca di Staggia Senese oggi sede dell’omonima Fondazione a rendere omaggio alla sua opera, ospitando un allestimento davvero particolare che fonde Medioevo, avanguardia del ‘900 e arte contemporanea.

torre quadrata_web
L’antica Rocca di Staggia, snodo viario degli antichi cammini delle vie Francigena e Romea e del Cammino di Compostela si pone come luogo ideale per attualizzare l’opera di Chiti affidandone l’elaborazione ad artisti contemporanei.

Il progetto si propone infatti di indagare la storia, intesa come memoria, per costruire itinerari contemporanei.

Negli spazi di una Rocca che nel Medioevo rappresentò pura avanguardia per soluzioni architettoniche e tecnologiche, un piccolo gruppo di artisti sono chiamati ad incontrare l’opera del futurista Chiti e a creare istallazioni che ne evidenzino l’assoluta attualità. Un’inedita riflessione sui molteplici significati dello spazio e del tempo e del rapporto tra arte e vita che furono temi fondanti della ricerca del Futurismo.

II Futurismo si sposa così al Medioevo e ci trasporta nel futuro grazie al lavoro di artisti che come moderni pellegrini arrivano a Staggia Senese, portano la loro visione del mondo, realizzano opere confrontandosi e sperimentando su un tema comune: la parola di Chiti, una parola che rompe le radici per farsi linguaggio di avanguardia.

Le riflessioni che “il Futurista di Staggia” dedica al cielo, all’azzurro, alle nuvole saranno base di partenza per le 3 sezioni della mostra: arte multimediale, cucina futurista, abito/abitare.

L’esposizione permetterà così di godere di opere dell’Avanguardia del ‘900, tuffarsi nella storia medioevale e immergersi nel futuro in un viaggio tra memoria, arte e gusto che si arricchirà di una serie di appuntamenti finalizzati a far conoscere le eccellenze locali.

La mostra a cura di Donatella Bagnoli è progettata dalla Fondazione La Rocca di Staggia con il Lions Club Valdelsa con il patrocinio della Regione Toscana e il Comune di Poggibonsi e vede la collaborazione della Fondazione Primo Conti.

In occasione dell’inaugurazione, sempre il 16 maggio alle ore 17.30 verrà presentato il volume +LUCE, squarci sulla vista e l’opera di Remo Chiti a cura di Giancarlo Francini. Seguirà una visita guidata alla mostra, quindi “Se la pioggia fosse Bitter Campari”, un singolare aperitivo che vuole essere un omaggio a Depero.

Dopo l’inaugurazione del 16 maggio l’esposizione resterà aperta fino al 31 dicembre 2015.

Orario di apertura: 10 – 19 (tutti i giorni orario continuato).

Informazioni e prenotazioni: 3364792092; [email protected].; www.laroccadistaggia.it

REMO CHITI – FUTURISTA A STAGGIA

LE SEZIONI DELLA MOSTRA

logo

ARTE MULTIMEDIALE

Dal suono al rumorismo futurista

La sezione espositiva accoglierà il documento del 1926 di Remo Chiti “musica dei rumori”, che descrive la ricerca futurista di Russolo e Corra in questo campo.

Nell’estensione verso la contemporaneità il progetto si tradurrà nel labirinto di suoni, installazione sonora nello spazio esterno della Rocca, costruita con strumenti a corda, forassiti, tubi idraulici, strumenti a percussione, dando vita a una architettura interattiva dinamico-sonora, da suonare e ascoltare. L’installazione, work in progress, si trasformerà, attraverso laboratori che coinvolgeranno scuole e famiglie, occasione per scoprire la voce segreta degli oggetti e per animare materiali di scarto e recupero.

Staggia, grazie all’intervento del musicista Massimo Cantara ha ampiamente sperimentato performance di gruppi musicali, capaci di composizioni sonore con oggetti e strumenti quotidiani. I video che documentano queste esperienze saranno parte del percorso espositivo.

Questo tipo di ricerca sonora, sarà proposta anche ai ragazzi più piccoli attraverso percorsi scolastici che porteranno alla realizzazione di concerti d’acqua, dove l’acqua diventa uno strumento a percussione attraversando e colpendo contenitori e materiali o vere e proprie sculture chiassose.

Immagini sonore in movimento

La ricerca musicale andrà nella direzione della visualizzazione di suoni, verso il dinamismo di immagini e colori, creando progetti dinamico-spaziali-sonori. Composizioni di musica elettronica e rumorismo si sposeranno a immagini in movimento per valorizzare il testo di Remo Chiti “Dolciumi”, Ode del 1911. Le proiezioni sulle mura esterne e interne del castello accompagneranno eventi e performance.

CUCINA FUTURISTA

In questa sezione saranno valorizzati documenti storici come i numeri originali di “Cucina Italiana”, rivista del primo Novecento contenente ricette futuriste e approfondimenti sulla cucina con interventi di Marinetti e altre personalità del Futurismo.

Verranno presentate copie del manifesto della Cucina Futurista di Marinetti, documenti e scritti rinvenuti al caffè storico fiorentino “Le Giubbe Rosse”, poesie e disegni di Pattuglia Azzurra Fiorentina ritrovati nelle osterie di Firenze e in particolare al ristorante Paoli.

La sezione darà modo di organizzare una serie di eventi tra cui cene, aperitivi, degustazioni, appuntamenti che vedranno la realizzazione di ricette futuriste originali, combinate alla ricerca creativa contemporanea intorno al cibo, a cura di Cuco Cucina Contemporanea e altri chef d’eccellenza.

Ogni appuntamento, evocando la maniera futurista, sarà accompagnato da declamazioni, letture, performance musicali e teatrali, proiezioni di suoni e luci.

L’allestimento spettacolare coinvolgerà spazi, ambienti e tavoli.

Tovaglie, stampate per l’occasione con ricette futuriste, diventeranno opere d’arte. Piatti, stovaglie, bicchieri saranno pezzi unici realizzati da artisti con parole in libertà. L’abbigliamento sarà tematico: grembiuli, cappelli da cuoco, cravatte e tanto altro, esprimeranno la ricerca futurista contemporanea.

Una collaborazione progettuale con le Distillerie Bonollo, porterà alla realizzazione di una tiratura limitata di grappe dove “ad arte” sarà non solo il contenuto ma anche il contenitore.

ABITO/ABITARE

Partendo dalla ricerca futurista, l’esposizione accoglierà la documentazione delle ricerche storiche: dall’abito antineutrale di BALLA (manifesto), all’abbigliamento di Depero, fino ad arrivare al tattilismo di Marinetti, che invita attraverso il tatto-contatto ad un abbraccio globale con il mondo.

Suggerimento prezioso per dare vita ad abiti/architetture, installazioni nello spazio da indossare-abitare, che si collegano a ricerche contemporanee di giovani artisti. Particolarmente interessante in questo senso, il progetto di Manuela Mancioppi “temporary relationship”. Performance dove opere-abiti danno vita a eventi interattivi, installazioni nello spazio che coinvolgono i visitatori.

Nella sezione troveranno posto speciale:

Le camicie poetiche o poesie da indossare, dove le odi e le poesie di Remo Chiti lasciano lo spazio angusto della pagina per diventare vestito scritto. Manifesto non solo da indossare, la camicia è capo altamente simbolico. Dichiara chi siamo e allo stesso tempo si fa bandiera al vento. Le camicie diventano installazione esterna: poesie stese al sole, come panni ad asciugare che sentono il passaggio del tempo. Camicie che i visitatori potranno indossare e acquistare.

Ombrelli, cappelli, scarpe presenti nelle opere di Remo Chiti daranno vita a interpretazioni rielaborazione degli oggetti da parte di artisti.

Duccio Nacci, proporrà “Vestita di luce”, proiezione dinamica notturna di ragnatele del mattino. L’installazione di tessitura di ragnatele nello spazio proiettata sulle mura del castello trasforma la Rondella del Brunelleschi in vestito di luce. Costellazione di stelle, gioiello luminoso, che si muove sulle note di una musica elettronica. Cangiando colore ci invita all’attraversamento, magicamente ci cattura. Filo relazionale si fa architettura leggera, abito che abbraccia. Trama in cui perdersi si fonde con l’installazione di fibre ottiche, labirinto luminoso collocato nel cortile della Rocca.

La proiezione è sempre accompagnata dalla visita notturna della rocca e alla degustazione di vini luminosi, in coppe di luce che arricchiscono l’evento di suggestioni che coinvolgono tutti i sensi.

Dalle fibre tessili alla fibre ottiche: un’attenzione particolare sarà dedicata alla ricerca, alla sperimentazione e all’avanguardia tessile con l’uso e l’installazione di stoffe, tessuti, filati di ultima generazione che, collocati all’interno dell’esposizione, saranno valorizzati nelle loro specifiche proprietà ma anche in modo inedito così da trasformarle in opere d’arte contemporanea.

LA ROCCA DI STAGGIA / SCHEDA STORICA

In terra di Siena, a pochi chilometri da Poggibonsi in direzione di Monteriggioni, La Rocca di Staggia, parte dell’Associazione Europea delle Vie Francigene, incrocio viario degli antichi cammini fonda intorno al 1000 il luogo più importante del pellegrinaggio, Abbadia Isola.

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Come libro scritto raccontano le sue pietre dieci secoli di storia. Le forme più rudi e squadrate della struttura longobarda si innalzano in mastio guerriero: torre quadrata è albero della vita a unire terra e cielo. Banca delle biodiversità, la torre conservava preziosa varietà di cereali, simbolo di fertilità suggella con una fontana di luce l’incontro tra l’uomo e la donna. Nella notte si fa corona splendente a guidare come faro il cammino. Nel medioevo all’avanguardia per arte e tecnologia, il castello adotta lo stile elegante e raffinato dei Franzesi, s’addolcisce nella morbidezza del Donjon. Straordinario esempio architettonico del ‘300 influenzato dalle crociate, conserva cupola a cono di rotazione, diagramma degli attimi, dove ogni pietra è granello del tempo in torre clessidra. Da cerchi concentrici è formata la volta: orbite di pianeti rotanti intorno a un sole, antica pianta della Città di Gerusalemme, unione tra oriente e occidente, la volta evoca l’immagine del labirinto, cammino del pellegrino che si perde per ritrovar se stesso seguendo una stella. La Rocca è stella a costruire costellazioni: fili di storie, relazioni, scambi si intrecciano a creare alleanza. Nel 1360 si firma nel castello un trattato tra senesi e fiorentini, la Francigena diventa percorso di pace. Nel ‘400 la cinta muraria della Rocca si congiunge con la terra murata di Staggia realizzata dai fiorentini: camminamento aereo, ancora oggi in parte percorribile, permetteva un tempo di attraversare il castello e il borgo senza mettere piede a terra. Guardiano di pietra si erge maestosa, d’oro al tramonto, la Rondella del Brunelleschi, fornita di bocche di fuoco per minacciose bombarde, appare scendendo nella polveriera, inverosimile luna precipitata nel pozzo, dove ripescare il senno perduto di Orlando.

Dopo un lungo e prestigioso restauro, la rocca dal 2010 è aperta al pubblico a cura de “La Fondazione la Rocca di Staggia”.

Attraverso percorsi espositivi, visite guidate, eventi, laboratori è possibile conoscere il suo originale progetto: partire dalla storia memoria per costruire itinerari contemporanei.

In sintonia col suo ruolo storico, la rocca è riferimento nella costruzione di percorsi volti a progettare, promuovere, accogliere e sostenere l’avanguardia. Spaziando dall’arte al design, dalle nuove tecnologie alla moda, dalla cucina all’ambiente, valorizzando ricerca e sperimentazione, eccellenze territoriali e straniere.

La Rocca di Staggia, non è solo bene immobile da conservare immutato nel tempo, ma architettura dinamica, da attraversare con sguardo inedito, rinnovandone contenuto e identità.

Accanto all’avanguardia, guide e pubblicazioni realizzate da La Fondazione (Vie romee e Francigena – Percorsi dell’ospitalità e dell’assistenza dei pellegrini nella Valle di Staggia) promuovono il territorio e la sua storia con particolare attenzione ad itinerari che attraversano beni storici, architettonici e paesaggistici collegati alla storia e l’identità del castello.

ORARIO CONTINUATO

Aperto tutti i giorni

ESTIVO ore 10.00-19.00

INVERNALE ore 10.00-17.00

Fondazione La Rocca di Staggia

Via dell’Ospedale, 2

53036 Staggia Senese – Poggibonsi – Siena

tel. +39 366 4792092

http://www.laroccadistaggia.it

[email protected]

Ufficio Stampa Fondazione Rocca di Staggia – Agenzia Freelance Siena

Sonia Corsi – 3351979765 Elena Giovenco – 3315353540

[email protected]; www.agfreelance.it; facebook Agenzia Freelance; twitter AgFreelanceNews

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