Roma, città di straordinaria bellezza, offre un patrimonio artistico e culturale tra i più ricchi del mondo. Ma se avete voglia di visitare la Capitale andando alla scoperta di alcune particolarità e curiosità nascoste a volte anche ai romani doc, ecco i consigli giusti per voi!
1. Il buco della serratura
Sulla sommità del colle Aventino vi aspetta una piacevole sorpresa. Il buco della serratura del portone della Villa del Priorato dei Cavalieri di Malta, offre la più suggestiva vista di San Pietro: un panorama strepitoso sulla Cupola della Basilica incorniciata da siepi, un gioco prospettico fenomenale!
2. Pasquino e le statue parlanti
Niente robot o creature fantastiche, ma semplicemente un gruppo di statue capitanate da Pasquino (la più famosa, dietro piazza Navona), protagoniste di pungenti e taglienti satire ad opera del popolo romano che le usava proprio come mezzo per far sentire il proprio malcontento dal 1500 fino ad oggi.
3. Il cannone del Gianicolo
Una passeggiata sul Gianicolo per ammirare uno dei panorami più sorprendenti di tutta la città… da fare però a mezzogiorno in punto. Perché? Perché un fragore investirà lo splendido panorama grazie al cannone che proprio qui spara a salve ogni giorno dal 1847 per volere di papa Pio IX, che voleva così imporre uno standard alle campane di tutte le chiese della città.
4. La locanda della Vacca
La proprietaria era una famosa e potente donna, Vannozza Cattanei, che riuscì a diventare l’amante preferita di papa Alessandro VI Borgia, a cui dette ben quattro figli! Passeggiando nella zona di Campo de’ Fiori, recatevi in Vicolo del Gallo e potrete così notare lo stemma dei Borgia e dei Cattanei rimasto in ricordo proprio dell’antica locanda.
5. La Casa di Fiammetta
In Piazza Fiammetta numero 16 si trova una graziosa palazzina cinquecentesca in cui abitò Fiammetta Michaelis, l’amante fiorentina di Cesare Borgia, figlio di papa Alessandro VI. Tale padre tale figlio!
6. Uno zoo di pietra
Un mondo popolato di statue di animali poste praticamente in tutto il centro storico a volte in punti improbabili, come la gatta sul cornicione di Palazzo Grazioli in via della Gatta appunto o al centro di piazzette eleganti come l’elefantino del Bernini in piazza della Minerva. Ma non è finita: un cervo dalle articolate corna sulla sommità della chiesa di Sant’Eustachio o le tartarughine sul bacino della Fontana in piazza Mattei. Insomma… che zoo!
7. I volti del popolo tra santi e martiri
Nel quartiere di San Lorenzo, all’interno della Chiesa di Santa Maria Immacolata e San Giovanni Berchmans, vi è il “Trionfo della Vergine tra Santi e Martiri”, ma molti personaggi delle decorazioni del transetto e della navata centrale sono tratti da fotografie di uomini e donne che caddero sotto i bombardamenti del 19 luglio 1943!
8. Il Cimitero Acattolico detto anche degli Artisti
Lontano dalla confusione e dal traffico, immerso nell’ombra dei cipressi della Piramide Cestia, il Cimitero Acattolico riserva un percorso certamente originale per chi desidera visitare i luoghi di sepoltura di artisti, romanzieri e filosofi stranieri che qui hanno la loro eterna dimora. Chi c’è? Carlo Emilio Gadda, Antonio Gramsci, John Keats, Percy Shelley e molti altri ancora. Troppo macabro?
9. I bunker di Mussolini
Ve ne sono molti sparsi in tutta la città: a Villa Torlonia ve ne sono due, a piazza Venezia, nel palazzo sotto il suo studio e all’Eur sotto Palazzo degli Uffici. Sono visitabili quelli di Villa Torlonia e in occasioni straordinarie anche quelli dell’Eur. Buona esplorazione!
10. La porta magica
Incastonata nel muro dei giardini di Piazza Vittorio, vi è una curiosa porta con ai lati due statue del dio egizio Bes che facevano parte della villa del marchese Massimiliano Palombara, raffinato letterato, famoso in città perché appassionato di occultismo e di esoterismo. Costui fece inoltre incidere sulla porta la “ricetta” magica della trasformazione del piombo in oro, che un suo ospite e allievo gli aveva lasciato facendo in seguito perdere le sue tracce. Funzionerà?
Conoscevate già tutto? In caso contrario… buona scoperta!
L’Associazione Culturale “L’Asino d’Oro” nasce nel 2013 dall’incontro di tre giovani archeologi (Ilaria Brera, Federica Padovani e Ghiath Rammo) con la passione per Roma e l’Antico Oriente. L’associazione si propone come “contenitore” di esperienze umane, artistiche, storiche ed archeologiche che fanno cultura.