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Roma piange un altro figlio illustre, Luigi Magni

Creato il 30 ottobre 2013 da Molipier @pier78
Roma piange un altro figlio illustre, Luigi Magni Maria Cristina Dolciotti Maria Cristina Dolciotti vedi altri articoli 30 ottobre 2013 10:42

Si è spento, il 27 ottobre, a 85 anni Luigi Magni, l’uomo, il regista, lo sceneggiatore che ha immortalato Roma, la romanità e tanti vizi e difetti degli italiani tra ironia, commedia e verità.

Ieri si sono tenuti i funerali nella Chiesa degli Artisti, dove c’erano tanti volti noti del mondo del cinema e della cultura che hanno partecipato visibilmente commossi alla funzione: Elsa Martinelli, Lando Fiorini, Ettore Scola, Umberto Orsini, i fratelli Taviani, Enrico Brignano e tanti altri ancora che hanno voluto rendere omaggio a un uomo che tanto ha dato al cinema e alla cultura italiana.

Tanti amici che si sono ritrovati per l’ultimo saluto a un uomo speciale.

Lo stesso sindaco Marino, ieri nella camera ardente allestita al Campidoglio, aveva ricordato come Luigi Magni avesse rappresentato nel suo cinema lo spirito ironico tipico di Roma, così come avevano fatto Alberto Sordi e Gabriella Ferri.
Al funerale, oltre a don Walter Insero che ha sottolineato la semplicità con la quale Magni sapeva trasmettere la sua cultura al mondo, anche alcuni dei nomi famosi presenti, hanno voluto lasciare il loro contributo personale.

E così Vittorio Taviani ha ricordato la sua allegria e amicizia, Enrico Brignano ha letto la preghiera degli artisti rivolgendosi scherzosamente a lui come se ancora fosse lì presente e la giornalista Gloria Satta ha ricordato una frase che egli amava ripetere “Se non sappiamo da dove veniamo non possiamo sapere dove andremo né dove siamo. Dimenticare il passato è un delitto“.

Anche l’attore Franco Nero, in una lettera che è stata letta, ha parlato all’amico che gli ha insegnato a essere un poco più romano.

Insomma, tanti contributi di persone note che nella vita di tutti giorni conoscevano e frequentavano Luigi Magni, conoscevano la sua amicizia e allegria, e che per questo motivo, hanno sottolineato ogni parola resa in omaggio, con battutine semplici che riuscissero a far affiorare un sorriso tra le lacrime, certi che egli avrebbe voluto così lasciare un ultimo segno.

Come nei suoi film, “In nome del Papa re” che gli fece vincere il David di Donatello nel 1977, dove in una Roma ottocentesca, disincantata e ironica, si consumano le tragedie e le commedie di un popolo che si contrappone alle angherie dei potenti.
Nel 2004, dopo la morte di Nino Manfredi, ciociaro doc, suo grande amico e interprete amato per tanti film, Magni smette di dirigere e si ritira a vita privata.

Fino al 28 ottobre, giorno in cui ritorna ad una “ribalta” ben più alta che lo sta facendo sorridere sornione dall’alto mentre ci guarda.

Ciao Luigi.

Roma piange un altro figlio illustre, Luigi Magni

Profilo di Maria Cristina Dolciotti

Nata a Roma, ma con radici familiare ramificate in tutta Italia, vivo ad Ostia fin dall'infanzia. Dopo i trascorsi scolastici che all'Università mi hanno vista avvicinarmi al mondo delle lingue straniere, nel 1985 ho iniziato l'attività di consulente assicurativo. Col passare del tempo mi sono orientata verso il mondo della formazione comportamentale, frequentando corsi e master che mi hanno qualificata trainer in comunicazione efficace. Dal 1998 in poi, la sua carriera professionale, si è orientata quasi esclusivamente alla formazione aziendale e interaziendale. Dal 2009 ho intrapreso un cammino che mi porta tuttora nelle scuole di tutti i gradi dove i docenti accolgono con grande interesse le tematiche comunicative. Appassionata di teatro, lettura, scienze umanistiche, scrittrice di poesie e racconti pubblicati anche in un paio di antologie, curiosa per natura, nel 2009 ho intrapreso anche l'attività di article marketing e di copywriter che la porta a collaborare in maniera continuativa con un paio di siti e dei content market place dove sono autrice selezionata. Il mio motto è "mai dire mai".

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