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ROMANIA: Passa la legge “ammazza cani”, ma non chiamatela barbarie

Creato il 25 settembre 2013 da Eastjournal @EaSTJournal

Posted 25 settembre 2013 in Romania, Slider with 0 Comments

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Si chiamava Ionut Anghel, aveva quattro anni. E’ stato sbranato da cinque cani mentre giocava con il fratellino più grande, di sei anni, in un parco del centro di Bucarest. Una morte orribile e inutile. La notizia non è lui ma – ovviamente – i cani. Già, perché a seguito di questo fatto il parlamento romeno ha approvato una legge che consente di uccidere i cani randagi. Una legge che ha fatto discutere – molto più della morte di Ionut – le opinioni pubbliche di mezza Europa e che prevede la cattura dei cani randagi, la loro permanenza in canile per due settimane (in attesa che si faccia avanti qualcuno disposto ad adottarli) e la morte tramite iniezione. Il presidente romeno, Traian Basescu, l’ha chiamata “eutanasia” per i cani randagi affermando che “la salute delle persone viene prima di quella dei cani”. Le organizzazioni animaliste internazionali sono insorte.

La legge, approvata lo scorso 10 settembre, ha avuto un iter travagliato. La Corte Costituzionale (che già aveva bloccato una legge simile nel 2001) ha provvisoriamente bloccato la legge che, dopo un periodo di studio di circa dieci giorni, è stata dichiarata legale.

Questa legge risponde, forse con eccessiva durezza, a un problema reale: secondo le stime sono oltre sessantamila i cani randagi in Romania, vale a dire uno ogni 31 abitanti. E i dati sono allarmanti: nei primi quattro mesi del 2013, oltre 6.000 persone sono state morse. Di queste, ben mille erano bambini. Il problema del randagismo cresce con l’andar del tempo e in città come Bucarest è a livelli quasi insostenibili. Le organizzazioni animaliste europee accusano il parlamento romeno di ferocia gratuita. Anche in Italia, sui giornali e sulla rete, è facile leggere irose accuse di barbarie nei confronti del popolo romeno.

I romeni sono sostanzialmente d’accordo con questo provvedimento e la barbarie non c’entra. Il randagismo in Romania è un problema serio. I randagi proliferano, mangiano cibi avariati e facilmente si ammalano, talvolta anche di rabbia, si strutturano in branchi ed iniziano a sviluppare aggressività. Vittime dei loro attacchi sono non solo i bambini (che in questa guerra dei sentimenti vengono opposti ai cagnolini) ma persone disabili, anziani (molti danno loro da mangiare e capita che l’animale, non più abituato al rapporto con l’uomo, si rivolti), ubriachi e senzatetto. Il problema è di vecchia data e non è vero che sono i romeni ad abbandonarli, almeno non oggi: in quel tremendo periodo che fu la dittatura di Ceausescu l’urbanizzazione forzata portò all’abbandono degli animali che, nei decenni, hanno continuato a proliferare aumentando di numero e pericolosità.

Certo si poteva agire diversamente: se dopo la caduta del regime si fosse operata una sterilizzazione massiccia, oggi il problema sarebbe meno grave o forse già risolto. Quello che chiedono le associazioni animaliste romene (consapevoli del problema) è appunto questo: sterilizzare invece che uccidere. L’eutanasia dei cani randagi è una misura è estrema, ma non può essere bollata apoditticamente come incivile né i romeni possono essere accusati di barbarie. Quello che manca in Romania non è la sensibilità verso gli animali ma delle strutture dove accoglierli. I canili sono pochissimi e le associazioni animaliste si stanno battendo per la costruzione di rifugi. Dove i rifugi sono stati costruiti, e dove si è proceduto alla sterilizzazione, il numero di randagi è diminuito, spiegano gli animalisti. Forse questa è la via da seguire ma il paese ha denaro (e volontà) per investire in tal senso?

Tags: animalismo, legge ammazza cani, randagi, randagismo, Romania Categories: Romania, Slider


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