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Romanzo di una strage

Creato il 09 aprile 2012 da Kelvin
(id.)
di Marco Tullio Giordana (Italia, 2012)
con Valerio Mastandrea, Pierfrancesco Favino, Fabrizio Gifuni, Giorgio Colangeli, Michela Cescon
VOTO: ****
ROMANZO DI UNA STRAGECi sono dei film sui quali è terribilmente difficile dare un giudizio obiettivo, separando l'aspetto emotivo da quello strettamente cinefilo, e Romanzo di una strage ne è un ottimo esempio. Di solito quando si parla di film come questo l'aggettivo più banalmente usato è 'necessario', seguito a ruota da 'coraggioso'. Beh, diciamo che coraggioso lo è di sicuro, perchè girare un film del genere nell'Italia di oggi è certamente un'impresa: in un paese dove si producono ormai solo commedie volgarotte e stupide, e dove lo sport nazionale dell'abitante medio è mettere la testa sotto la sabbia e far finta di nulla, trovare un regista ostinato (e fortunatamente recidivo) nel riportare alla luce pagine nerissime (in tutti i sensi) della nostra storia è indice di grande coraggio.
ROMANZO DI UNA STRAGESono invece sempre più dubbioso, purtroppo, sul fatto che questi film siano 'necessari': necessari a chi? Non a chi quegli anni li ha vissuti sulla propria pelle, e magari ne porta ancora addosso le conseguenze. Non a quelli come me, che all'epoca non erano ancora nati o erano troppo giovani, ma che hanno avuto genitori e nonni prodighi di racconti e preziosi nel mantenere viva la memoria storica. Dovrebbe essere quindi un film 'necessario' alle nuove generazioni ma, realisticamente, vi illudete che ai giovani di oggi, alle prese con mille dubbi sul presente e pochissime certezze sul proprio futuro, possa importare qualcosa della nostria storia recente? Vi dico solo che in sala oltre a me c'erano una trentina di spettatori, e io ero quello più giovane (considerate che sto per compiere quarant'anni...)
Eppure Romanzo di una strage si rivolge proprio a loro, alla meglio gioventù (se ancora esiste) del nostro tempo, implorandoli a non dimenticare e a reagire, per non darla vinta a chi negli ultimi quarant'anni ha cercato sistematicamente di rimuovere ogni cosa, tramando nell'ombra, per far sì che la gente non sapesse e non si indignasse. C'è una scena emblematica nel film, che strappa il cuore per commozione e pathos: quando l'aristocratico di estrema destra, che cerca di organizzare un 'golpe' nero, assiste silenziosamente in tv alla folla oceanica di gente che rende omaggio alle vittime dell'attentato, e capisce subito di essere stato sconfitto: in quella muraglia umana c'era l'Italia che resisteva e rivendicava la propria libertà, il diritto ad essere una democrazia.
ROMANZO DI UNA STRAGE
Per questo il film di Marco Tullio Giordana è bello e importante, aldilà degli aspetti stilistici. Lo è perchè si ostina donchisciottescamente a tener viva la memoria e la speranza di un futuro migliore, in una nazione che è sempre più ripiegata su se stessa e poco incline ad imparare dai propri errori. E questo basta e avanza per consigliarvelo. Non date retta a chi lo critica sostenendo che 'non prende alcuna posizione'... secondo voi è compito di un film scoprire la verità? Quello che non è stato fatto in oltre quarant'anni di inchieste, indagini, perizie, processi rifatti più e più volte, che non hanno portato a nessun colpevole, può venir fuori in due ore di fiction
ROMANZO DI UNA STRAGENo, Romanzo di una strage non è un documentario su Piazza Fontana. E nemmeno una ricostruzione minuziosa dei fatti. La pellicola di Giordana vi pone di fronte alla Storia e vi dà tutti gli elementi per interpretarla. Non dà risposte, perchè non può darvele e non è giusto che le dìa, ma vi lascia liberi di farvi la vostra idea, liberi di rendervi conto o no, perlappunto, di essere liberi di pensare e di ragionare, e che tanta gente si è sacrificata, consapelvolmente o meno, per offrirvi questa libertà.
ROMANZO DI UNA STRAGECosa dirvi  invece sul film in sè? Che a Giordana va quantomeno riconosciuto il merito di aver sfruttato al meglio un cast di attori straordinari, il gotha del cinema italiano: a parte Servillo, ci sono praticamente tutti i nostri migliori interpreti: Valerio Mastandrea e Pierfrancesco Favino sono encomiabili nei loro (difficili) ruoli da protagonista. Ma le vere 'chicche' della pellicola vanno ricercate nella miriade di piccoli 'camei' impersonati da attori bravissimi: Fabrizio Gifuni, Michela Cescon, Luigi Lo Cascio, Valerio Colangeli, Omero Antonutti, Giorgio Tirabassi, e perfino Francesco Salvi, offrono parti che strappano l'applauso. A testimonianza che è proprio vero il detto hollywoodiano 'non esistono piccoli ruoli, ma solo piccoli attori'. Romanzo di una strage ha anche il merito, banale ma per non per questo scontato, di aver riportato nelle sale il filone legato al cinema d'inchiesta, che in passato con Petri e Rosi aveva raggiunto livelli di assoluta eccellenza. E venerdì prossimo arriverà nei cinema Diaz, di Daniele Vicari, a testimonianza che (anche) da noi si può fare un cinema 'diverso'. Non è poco.

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