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Romanzo di una strage – chi mise quella bomba?

Creato il 22 marzo 2012 da Soloparolesparse

In Italia fare un film come Romanzo di una strage è ancora impresa ardua e anche Marco Tullio Giordana si limita a raccontare fatti e seminare qualche ipotesi, senza dare (ma come potrebbe?) risposte o lanciare accuse.
In realtà quel che viene fuori alla fine è che nel film c’è un eroe che risponde al nome di Luigi Calabresi ed un colpevole sopra ogni dubbio: le istituzioni nazionali.

Romanzo di una strage – chi mise quella bomba?

Romanzo di una strage racconta la strage di Piazza Fontana a Milano,  il 12 dicembre 1969, e i fatti che seguirono, fino ad arrivare all’omicidio del commissario Calabresi quasi quattro anni dopo.

Dentro c’è un po’ di tutto, da Milano a Roma a Padova, dagli anarchici al governo, ai neri, alle pressioni politiche e a quelle istituzionali.
Un calderone che è però esattamente quanto al momento sappiamo di ciò che successe in quegli anni ed in particolare su quell’evento per il quale ancora oggi non abbiamo colpevoli.

Giordana è però molto bravo a raccontare gli uomini che stanno dietro (o dentro) la storia.
E così Calabresi e Giuseppe Pinelli li vediamo nella loro intimità, al fianco delle mogli e in un rapporto tra loro di profondo rispetto.
Ed il momento più drammatico del film non è l’esplosione della bomba (raccontata quasi con normalità ed ineluttabilità) quanto la morte di Pinelli col suo mistero, con le polemiche, con le conseguenze drammatiche dal punto di vista personale (per Calabresi) e sociale.

Romanzo di una strage – chi mise quella bomba?

Quello che viene fuori meglio dalla pellicola (ed immagino che sia l’obiettivo di Giordana) è la confusione totale in cui il paese si trovava in quegli anni, i poteri forti capaci di gestire, coprire e intervenire a proprio vantaggio, il marcio insomma che aleggiava un po’ ovunque.
Un marcio in cui persone con propri ideali di giustizia (come Calabresi) o di rivoluzione (come Pinelli) faticavano a trovare il proprio posto.

Cast eccellente e di grido con un convincente Valerio Mastrandrea, il solito PierFrancesco Favino e poi Laura Chiatti, Luigi Lo Cascio, Fabrizio Gifuni (che in realtà mi è piaciuto pochino nel ruolo di Aldo Moro), Michela Cescon, Giorgio Tirabassi… ecc… ecc…

L’occasione è quantomeno ottima per i più giovani per approfondire la conoscenza sugli eventi di quegli anni e su personaggi contrastati come quelli di cui vi ho fin qui parlato e ancora Giovanni Ventura o Pietro Valpreda.


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