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Romeo e Giulietta

Creato il 30 giugno 2014 da Giulianoguzzo @GiulianoGuzzo

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«Mai vi fu una storia così piena di dolore come questa di Giulietta e del suo Romeo». L’ultima frase della celebre tragedia di William Shakespeare (1564-1616), anche se non si direbbe, rimane purtroppo attuale, ed in tante parti del mondo. L’altro giorno, per esempio, in Pakistan una giovane coppia di innamorati è stata decapitata in pubblico per aver contratto un matrimonio d’amore, delitto intollerabile da quelle parti. Romeo, in quel caso, è stato Sajjad Ahmed, di 31 anni, e Giulietta una giovane di appena 17, Muafia Bibi. Un amore, il loro, intollerabile per le rispettive famiglie, proprio come nell’opera shakespeariana.

L’aspetto ulteriormente inquietante è che di casi come questi, in Pakistan, se ne verificano centinaia all’anno. Ed è ragionevole pensare che purtroppo lo stesso accada, magari in misura minore, anche in altri Paesi culturalmente ed anche geograficamente lontani dall’Occidente. Paesi in cui il matrimonio d’amore è l’eccezione mentre qui, almeno in teoria, è la regola. Eppure anche da una realtà orrenda quale indubbiamente è quella di società che osteggiano l’amore, viene una lezione commovente: quella di innamorati disposti a morire davvero per l’altro, non solo di prometterlo.

Coppie di giovani che consapevolmente si scontrano con le regole del mondo attorno per rispettare la regola del mondo loro, piccolissimo ed infinito allo stesso tempo come solo un sentimento autentico sa essere. Coppie che da noi – fortunatamente e salvo casi eccezionali – non esistono più per il semplice fatto che la libertà di scegliere chi amare è un valore acquisito e dato per scontato. Forse anche troppo, a giudicare dalla leggerezza con cui, non di rado, ci si prende e ci si lascia. Per la paura di legarsi, di costruire qualcosa che, si teme, possa rendere prigionieri.

La protezione maniacale dei propri spazi e della propria libertà – quasi come se la coppia non fosse fusione bensì semplice accostamento fra individui -, frena così la possibilità di unirsi fino in fondo che pure, e giustamente, è del tutto consentita. Tutta un’altra storia, invece, quella dei tanti Romeo e Giulietta che, in altre parti del mondo, sacrificano addirittura la vita pur di non lasciarsi: da un lato si rischia poco per restare insieme, dall’altro si rischia parecchio per non farsi dividere. Fosse possibile uno scambio di valori, dovremmo esportare in quei Paesi la libertà che manca, e portarci a casa il coraggio degli innamorati.

A quelle società verrebbe una fondamentale lezione sui diritti che ancora ignorano, alla nostra una – altrettanto preziosa – sui doveri che ormai abbiamo dimenticato. Così, dove eliminano persone colpevoli di amarsi, capirebbero il limite disumano di certe regole, mentre noi comprenderemmo la disumanizzazione di una libertà illimitata; da una parte si affermerebbe la libertà di scelta, dall’altra finalmente tornerebbe la serietà di scelta. I progressi sarebbero reciproci e Romeo e Giulietta potrebbero essere liberi di amarsi, come ancora non sono, e capaci di rimanere insieme come qui, a volte, sembrano non essere più.



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