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Rompiballe a new york

Creato il 27 giugno 2014 da Cannibal Kid
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ROMPIBALLE A NEW YORKRompicapo a New York (Francia, USA, Belgio 2013) Titolo originale: Casse-tête chinois Regia: Cédric Klapisch Sceneggiatura: Cédric Klapisch Cast: Romain Duris, Audrey Tautou, Cécile De France, Kelly Reilly, Sandrine Holt, Flore Bonaventura, Peter Hermann, Jason Kravits, Benoît Jacquot, Zinedine Soualem, Adrian Martinez Genere: espatriato Se ti piace guarda anche: L’appartamento spagnolo, Bambole russe, Before Midnight
Volevate che non vi parlassi di Rompicapo a New York? Vi ho rotto le balle con L’appartamento spagnolo, vi ho assillato con un post delirante riguardante Bambole russe e ora non dovrei occuparmi anche del terzo capitolo della trilogia di Cédric Klapish con protagonista Romain Duris in giro per il mondo?
ROMPIBALLE A NEW YORKEccoci allora a parlare dell’ultima (almeno per ora) parte di una saga che avevo bellamente ignorato per tutta la mia vita e che invece nel giro di tre giorni mi sono recuperato per intero e mi ha appassionato più di Game of Thrones. La percezione che posso averne io sarà parecchio differente da chi aveva già guardato le prime due pellicole L’appartamento spagnolo nel 2002 e Bambole russe nel 2005. Io invece i protagonisti li ho visti crescere nel giro di un solo weekend ed è stata una bella botta. Anche se poi, c’è da chiedersi, ma questi personaggi sono maturati davvero? Il protagonista Romain Duris è diventato padre, è vero, però è sempre lo stesso cazzaro sognatore infantile di una volta. È diventato solo più malinconico, più triste. Quello che qui manca rispetto al freschissimo primo film, e anche al secondo, per quanto fosse meno riuscito, è lo stesso tocco leggero. A essere maturati non sembrano tanto i personaggi della serie di films, quanto l’autore Cédric Klapisch. Nonostante pure a questo giro non si faccia mancare qualche trucchetto registico e qualche fantasiosa soluzione narrativa che fa molto tardo-adolescenziale, i suoi toni si sono fatti più seriosi. Rimaniamo sempre nell’ambito della comedy, eppure il riso è diventato amaro.
Chiudendo un occhio, e magari anche tutti e due, sul finale troppo consolatorio e positivo, probabilmente inserito per accontentare la produzione, a emergere dal film è soprattutto una sensazione di disagio esistenziale. Una sensazione che si poteva pensare legata all’adolescenza e invece no. Una volta cresciuto e ormai intorno ai 40 il protagonista è ancora, e forse ancora più di prima, confuso, spaesato, alla ricerca di un senso della vita che gli sfugge e continua a sfuggirgli. La sua intera esistenza è un rompicapo che non riesce a risolvere e probabilmente il senso della vita sta proprio in questo. Così come la cosa più importante in un viaggio non è tanto la destinazione, quanto il viaggio di per sé, la cosa più importante nella vita non è risolvere il cubo di Rubik, ma giocarci.

ROMPIBALLE A NEW YORK

"Cibo spazzatura americano + film radical-chic francese:
con i consigli cannibali si va sempre sul sicuro!"

Come viene detto nel film, la parte interessante di una storia è il dramma. Rompicapo a New York allora non è una commedia, non come lo potevano essere L’appartamento spagnolo e Bambole russe. È un dramma esistenziale, di cui fanno parte il protagonista così come le donne della sua vita, pure loro non cambiate tantissimo nel corso degli anni. Martine (Audrey Tautou) è diventata più pragmatica e quindi ancora più lagnosa, mentre Isabelle (Cécile de France) è sempre alla ricerca di passera nuova e Wendy (Kelly Reilly) è cambiata sì, ma solo perché a ogni film diventa più figa. Quella che può essere vista solo come una girandola sentimentale che vede ruotare Romain Duris attorno a queste belle fanciulle è in realtà una profonda riflessione esistenziale. A tratti un po’ semplicistica, i più cattivi potranno anche dire fabiovolesca, eppure straordinariamente efficace, come il miglior Woody Allen. Al punto che, dopo aver vissuto per anni ignorandone l’esistenza, adesso che la trilogia è finita mi sento perso, smarrito, vorrei a tutti i costi un nuovo episodio, magari questa volta ambientato in Italia. Come ad esempio To Rome With Love… Nah! Cédric Klapisch, Romain Duris, Audrey Tautou, Cécile De France e soprattutto Kelly Reilly mi mancherete tantissimo, però mi sa che è meglio chiudere la vostra saga qui. Prima che facciate la fine dei Cinepanettoni.

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