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Root Android: ecco tutto quello che c’è da sapere

Creato il 26 agosto 2014 da Paolo Dolci @androidblogit

Quando sente parlare di Root Android, o legge qualcosa a riguardo, l’utente medio, che non ha la minima conoscenza in campo,  si chiede cosa sia ed a cosa serva questa “misteriosa procedura” tipica di ogni dispositivo Android. Sul web, a riguardo, c’è un po di confusione, forse anche troppa, ed è per questo che abbiamo deciso di redarre questo completo articolo per spiegare nel modo più semplice e completo possibile cosa è il Root Android, come ottenerlo ed a cosa serve!

Root Android: di cosa stiamo parlando?

Il termine Root è molto comune a tutti gli utenti che utilizzano sul proprio computer una distribuzione basata su Linux (sia Ubuntu, Lubuntu, ecc.) e sta ad indicare l’utente con i pieni permessi di controllo del sistema. E’ un po come l’amministratore se parliamo di Windows, che ha il pieno controllo sugli altri utenti, può modificare liberamente i file, installare programmi, ecc.

Quello che accade su Android, essendo un sistema operativo sì mobile ma sempre basato su Linux, è simile. Nel momento in cui noi avviamo il nostro dispositivo appena acquistato in negozio, soprattutto se veniamo da un vecchio telefonino, ci accorgiamo subito delle grandi possibilità che offre Android a noi utenti, grazie alle tante applicazioni disponibili nel Google Play e negli altri Store.

Queste possibilità, che sembrano così tante, sono solamente la punta di un iceberg, apparentemente grande, ma che nasconde molto di più. Il Root Android serve, per utilizzare una metafora, a darci la possibilità di immergerci sott’acqua e poter ammirare l’iceberg in tutta la sua maestosità, e non solo da un’apparente punto di vista come ne può essere solamente la punta.

RootAndroid 600x330 Root Android: ecco tutto quello che cè da sapere applicazioni  Root Android root android

Grazie al Root Android diventiamo veri e propri amministratori del nostro dispositivo con la possibilità di andare ad eseguire un grande numero di operazioni che andremo ad illustrare a breve; ma la domanda che molti utenti si pongono è “Cos’è il Root Android”? Molte volte si pensa che il root sia SuperSU o SuperUser, ma su questo argomento bisogna fare per prima cosa un po’ di chiarezza.

Utilizzando un qualsiasi programma per il root, sfruttando delle falle di sicurezza del sistema, vengono “iniettati” nel sistema dei file (i binari per il root) che già rendono il nostro dispositivo Rootato. SuperSU e SuperUser entrano in gioco a questo punto, in quanto servono a proteggere i nostri dispositivi dalle app indesiderate in quanto, ogni qualvolta un’applicazione richiederà i permessi di Root, saremo noi a decidere se concederli oppure no.

Questo è un piccolo accorgimento che ci permette di avere un migliore controllo del dispositivo ed evitare che grazie al root possa essere esposto ad applicazioni dannose che, sfruttando i permessi, potrebbero rubare dati sensibili per scopi che nemmeno conosciamo. Root, si, ma con la sicurezza del nostro dispositivo e, soprattutto, dei nostri dati!

Root e Recovery son collegati tra di loro?

Un altro argomento molto “spinoso”, collegato al Root Android, è quello della Recovery modificata, dove la confusione è anche molta. A questo argomento dedicheremo presto un articolo come quello che state leggendo, ma apriamo una piccola parentesi per dire che le due procedure non sono strettamente collegate, a differenza di quanto spesso si è portati a pensare.

Questo significa che i permessi di Root possono essere ottenuti senza Recovery Modificata e che la Recovery modficata (nella maggior parte dei casi), può essere installata senza l’ausilio dei permessi di Root, anzi, tante volte è appunto necessaria per il successivo ottenimento dei permessi. L’unico caso in cui i permessi di Root hanno un ruolo rilevante è nell’utilizzo di Rom Manager, l’App che rende l’installazione della recovery modificata semplicissima e che, appunto, richiede il Root.

Root Android: come ottenerlo?

Trattandosi di un’operazione fattibile grazie alle falle di sicurezza del sistema, la procedura per il Root varia da produttore a produttore e da dispositivo a dispositivo, anche se la situazione ultimamente sta un po “migliorando”, in quanto stanno nascendo delle soluzioni universali che, per esempio, permettono di effettuare il root dei dispositivi Mediatek e così via.

Bisogna dire che questi strumenti universali sono ai primi stadi del loro sviluppo, anche se la lista di dispositivi compatibili risulta essere già corposa. Ecco, di seguito, i programmi e le app “universali” più famose per ottenere il Root Android in pochi click, con i relativi link per effettuare il download in modo da essere subito operativi e pronti a roottare i vostri dispositivi!

SuperOneClick

SuperOneClick è uno dei software per il root Android forse più anziano. Nato dalle menti e dalle tastiere dei ragazzi del forum di XDA, SuperOneClick ha reso (e rende tutt’ora) possibile il root di molti dispositivi Android in pochi click. Basta infatti abilitare sul proprio dispositivo il Debug USB, installare i Driver USB, collegare il dispositivo al computer ed avviare il programma.

Bisogna comunque segnalare che a oggi il programma risulta funzionante per lo più su dispositivi commercializzati nel corso degli anni passati e non su quelli attualmente in commercio, in quanto va a sfruttare falle di sicurezza ormai tappate dai vari produttori. Si tratta in ogni caso di un qualcosa di utile in quanto ancora oggi è utilizzato da moltissimi utenti e potrebbe aiutare anche voi a rendere semplice e veloce la procedura di rooting del vostro device.

SuperOneClick | XDA

VRoot e Kingo ROOT

Un po’ come SuperOneClick, anche VRoot e Kingo ROOT sono dei software per pc che permettono di ottenere il Root Android in modo facile e veloce, anche se, rispetto al “concorrente”, supportano un numero maggiore di dispositivi attuali e capita spesso di vedere i due software aggiornati per supportare una nuova versione di un certo modello. Provare per credere!

VRoot | Kingo ROOT

Framaroot

A differenza dei 3 software che abbiamo visto in precedenza, Framaroot è un’App per Android che ci permette di ottenere i permessi di Root senza richiedere l’utilizzo del nostro computer. Il funzionamento è semplicissimo: bisogna installare l’applicazione, avviarla, scegliere un’exploit (falla di sistema) tra quelli proposti ed attendere che l’operazione venga eseguita.

Al termine ci troveremo con il nostro dispositivo con i permessi di Root abilitati in pochissimo tempo! La peculiarità dell’app è quella di supportare diversi exploit, ognuno dei quali è indicato per un determinato tipo di dispositivi (Mediatek, Qualcomm, ecc.), quindi le “speranze” di riuscire nell’operazione si moltiplicano per il numero di exploit!

Framaroot

Towelroot

Basterebbe dire Geohot per capire la portata di questa App! Come Framaroot, ma sviluppata da una delle menti più famose dell’hacking, colui che ha dato una scossa con il primo Jailbreak per iOS e i primi segnali di cedimento dell’invulnerabilità di Play Station 3. Come Framaroot, dicevamo, Towelroot ci permette di ottenere il Root Android direttamente dal nostro dispositivo.

In questo caso il tutto è ancora più semplice in quanto basterà tappare sull’unico bottone presente nell’interfaccia ed il gioco è fatto. Towelroot, fin dalla sua pubblicazione, è stato acclamato come un tool rivoluzionario in quanto, al momento, è l’unico che permette di ottenere il Root sui nuovi dispositivi Samsung senza invalidare in modo permanente la garanzia (per i più esperti, lo 0×1 di Knox ndr).

Towelroot

Singoli produttori

Uscendo dalla sfera dei tool universali ed entrando in quella dei singoli produttori, la situazione diventa ancora più complicata. Ogni dispositivo ha si una procedura diversa, anche se per alcuni produttori che stiamo per vedere la procedura è un po’ comune a tutti i dispositivi. Volete scoprire quali e come?

  • Samsung ed Odin | Odin è il programma conosciuto da tutti i modder che possiedono (o hanno posseduto) un dispositivo Samsung. Il root android si esegue tramite il tool andando a flashare un Kernel modificato (es. CF-Root) oppure l’intero sistema. Con l’arrivo del Galaxy S2 è stato introdotto il counter dei flash grazie al quale Samsung poteva identificare quali dispositivi erano stati modificati da parte degli utenti e dunque declinare la garanzia nel caso di richiesta di assistenza. Per sua sfortuna, da Chainfire è arrivata subito una soluzione al problema, Triangle Away, che permette di resettare il counter dei flash. Dal 2013, con il Galaxy S4, è stato introdotto Knox che oltre ad offrire una maggiore “sicurezza software”, ha portato ad un counter dei flash più “sofisticato” che al momento non è possibile resettare. L’unico modo per ottenere il Root senza perdere la garanzia sui nuovi dispositivi Samsung è quello di utilizzare Towelroot (vedi sopra)
  • Sony e Flashtool | Come Samsung, anche Sony ha un software dedicato agli smanettoni dei propri dispositivi che funziona in modo del tutto simile ad Odin, anche se la differenza sta nella garanzia che non viene annullata. Per avere un modding completo bisogna procedere allo sblocco del bootloader che implica la decadenza della garanzia, anche se ormai su XDA è stato trovato il modo di arginare questo ostacolo ed è possibile ottenere il Root Android con il bootloader bloccato, ricorrendo sempre al flashing di un’immagine del sistema precedentemente rootata
  • HTC e Bootloader Sbloccato | Un po’ simile a Sony, nel caso della maggior parte dei dispositivi HTC di nuova generazione è richiesto lo sblocco del Bootloader prima di poter procedere al modding del proprio dispositivo, permessi di Root inclusi. Infatti, se per i dispositivi Sony è possibile ottenere il Root con il bootloader bloccato, per i  dispositivi HTC è invece necessario prima sbloccare il bootloader, dopo installare la Recovery modificata e solo successivamente sarà possibile ottenere i permessi di Root. Un processo lungo e macchinoso che, se eseguito correttamente, darà i risultati desiderati
  • LG e KDZ | Ultima, ma non per importanza, è l’accoppiata del produttore Coreano con KDZ, il software dedito per lo più al ripristino dei dispositivi, ma che viene “sfruttato” anche per il modding con l’utilizzo di firmware già rootati da installare tramite il programma. Ricordiamo, prima di chiudere con LG, che si tratta dell’unico produttore ad accettare in garanzia dispositivi con i permessi di Root. Al via le danze!
Singoli dispositivi

Chi ha dato una lettura attenta alla precedente parte di articolo avrà notato come manchino all’appello i dispositivi della famiglia Nexus, ai quali abbiamo deciso di “dedicare” questo paragrafo, insieme ad altri. Si tratta di singoli dispositivi per i quali vengono sviluppati pacchetti completi per il modding, Root compreso, chiamati la maggior parte delle volte Toolkit.

Sviluppati sempre dai ragazzi di XDA, i Toolkit permettono anche all’utente meno esperto di smanettare con il proprio dispositivo in modo facile e veloce, grazie all’interfaccia grafica che ci guiderà passo passo nelle varie operazioni. Ecco di seguito i link per accedere alla pagina XDA dei Toolkit per i dispositivi più in voga”.

  • Nexus: Nexus 4 – Nexus 5 – Nexus 7 – Nexus 7 2013 – Nexus 10
  • HTC: One M8 – One M7
  • LG: Optimus G – G2
  • Samsung: Galaxy S5 – Galaxy S4 – Galaxy S3

Root Android: cosa ci permette di fare?

“Lasciate ogni speranza, o voi che entrate”, o almeno, o voi che leggete perché la lista è parecchio lunga! Pronti?

Cambiare Boot Animation

Grazie ai permessi di Root ed a Boot Animations, un’app disponibile gratuitamente nel Google Play Store, sarà possibile cambiare l’animazione di avvio del vostro dispositivo in pochi e semplici passaggi. Il punto di forza dell’applicazione è la possibilità di scegliere tra oltre 300 boot animation disponibili e quella di installarne direttamente dalla Micro SD oppure di crearne delle proprie partendo da immagini Gif.

Altro punto di forza è la funzione di backup/ripristino che ci permette di salvare la boot animation del nostro dispositivo per ripristinarla in caso di problemi o di risultati che, dopo il cambio di animazione, non ci soddisfano più di tanto. Una funzione apprezzata da tutti coloro che vogliono personalizzare fino in fondo il proprio dispositivo!

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Google Play
Boot Animations ★ root Sviluppatore: JRummy Apps Inc. Prezzo: Gratis
Cambiare Font

Oltre alla boot animation, grazie ai permessi di Root è possibile anche cambiare i font (caratteri) del nostro dispositivo. Il tutto è possibile grazie a Font Installer, altra applicazione disponibile sempre gratuitamente nel Play Store e che ci permette in pochi passaggi di cambiare i font al nostro device. Come Boot Animations, anche Font Installer ci dà la possibilità di installare un nuovo carattere direttamente dalla nostra Micro SD.

Inoltre, dalla schermata Server, è possibile scegliere tra un grande numero di font proposti dal programma, e per controllare che il tutto si adatti ai nostri gusti c’è la tabella Preview apposta per questo scopo! Cosa aspettate allora? C’è (almeno) un font giusto per ogni gusto!

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Font Installer ★ Root ★ Sviluppatore: JRummy Apps Inc. Prezzo: Gratis
Recuperare Password WiFi

Avete dimenticato la password wifi del vostro modem/router? Non disperate! Se un dispositivo Android è connesso alla rete, i permessi di Root insieme a WiFi Password vengono in vostro soccorso. Grazie all’applicazione sarà possibile visualizzare le password di tutte le rete wifi protette alle quali ci siamo collegate. Un modo facile e veloce in caso di “emergenza”.

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Wifi Password(ROOT) Sviluppatore: farproc Prezzo: Gratis
Registrare schermata

Quante volte ci è capitato di vedere su YouTube dei video registrati direttamente da dispositivi Android? Non intendiamo grazie alla fotocamera, ma come se ci si trovasse proprio davanti allo schermo. Il tutto è possibile grazie al root Android ed a SCR Screen Recorder, un’utile quanto semplice applicazione che ci permette di registrare anche l’audio proveniente dal nostro dispositivo.

Un’esempio? Se state facendo una partita a GT Racing, SCR Screen Recorder registrerà tutto quello che sta accadendo sullo schermo del vostro dispositivo, audio compreso. Si tratta di una funzione molto interessante che tornerà utile a molti utenti nelle più disparate situazioni.

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SCR Screen Recorder Free ★root Sviluppatore: Iwo Banas Prezzo: Gratis
Migliorare prestazione dei giochi

GameBooster 2 è l’applicazione ideale per tutti gli utenti che possiedono dispositivi di fascia medio-bassa e che fanno fatica a far girare i giochi “moderni”. Grazie a questa app, che andrà a disattivare tutti i processi inutili, a chiudere le app in background ed a fare qualche altre piccola magia, sarà possibile migliorare di molto l’esperienza di gioco, riuscendo anche ad evitare rallentamenti e problemi vari.

L’applicazione, grazie alle diverse testimonianze della rete, risulta funzionante per davvero, anche se un test sul proprio dispositivo può confermarlo! GameBooster 2 è disponibile gratuitamente sul Google Play Store.

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GameBooster 2 ★ root Sviluppatore: PITTECH Prezzo: Gratis
Effettuare Backup App

Quando si parla di root Android, Titanium Backup è forse una delle applicazioni più conosciute dagli utenti che richiedono i tanti famosi permessi. Come si evince già dal nome, l’applicazione serve per il backup dei dati del nostro dispositivo, anche se funziona in modo diverso da altre app simili.

Grazie ai permessi di root, con Titanium Backup è possibile effettuare il backup di tutte le applicazioni presenti sul nostro dispositivo (pure quelle di sistema) inclusi i dati in esse contenute. Questo significa che verrà effettuato il backup dei salvataggi, se si tratta di un gioco, o dell’account se si tratta di Facebook, Gmail o Twitter.

Titanium Backup risulta molto utile quando bisogna ripristinare il nostro dispositivo, andando ad effettuare prima un backup da ripristinare in tutta semplicità dopo il completamento della procedura di reset. Una killer app per tutti gli utenti rooted!

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Titanium Backup ★ root Sviluppatore: Titanium Track Prezzo: Gratis
Disinstallare App inutili

Disinstallare le app “inutili” presenti sul nostro dispositivo è forse l’ obiettivo più frequente per il quale tante persone, soprattutto quelle più inesperte, decidono di effettuare il root Android. Applicazioni del proprio operatore o proprietarie del produttore del dispositivo che non fanno altro che occupare la memoria (tante volte già irrisoria) del device.

La soluzione? Root Android e Root Uninstaller. Grazie all’applicazione, disponibile gratuitamente nel Google Play Store, sarà possibile disinstallare le app di sistema in modo facile e veloce. Una volta installata, Root Uninstaller mostrerà la lista delle applicazioni di sistema dandoci la possibilità di scegliere quali disinstallare.

Ricordiamo che è molto rischioso andare a disinstallare applicazioni di sistema in quanto, andando a rimuovere quella sbagliata, si rischia di compromettere la stabilità del dispositivo. Dunque, attenzione a non fare danni!

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Root Uninstaller Sviluppatore: Root Uninstaller Prezzo: Gratis
Installare Recovery Modificata

Del rapporto tra root e recovery ne abbiamo parlato giusto sopra, ma questa altra piccola parentesi serve a parlare di ROM Manager, una delle più famose app per l’installazione della Recovery modificata. Grazie all’applicazione, che richiede il root Android, è possibile installare la ClockworkMod o la TWRP in pochissimi passaggi.

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ROM Manager Sviluppatore: ClockworkMod Prezzo: Gratis
Disabilitare avvio automatico App

Quando installiamo molte applicazioni sul nostro dispositivo, sopratutto di fascia medio-bassa, i rallentamenti generali del sistema e la durata della batteria ne risentono da subito. Apparentemente la soluzione è quella di disinstallare le app “incriminate”, anche se grazie al root Android c’è un piccolo stratagemma.

Il nome è Autorun Manager, un’applicazione gratuita che ci permette di controllare le app che “partono” in automatico all’avvio del nostro dispositivo. Un po’ come avviene sui computer, quando più applicazioni devono partire contemporaneamente, maggiore sarà la richiesta di memoria; e lo stesso avviene anche per i dispositivi Android.

Grazie ad Autorun Manager avremo il pieno controllo sulle applicazioni che partono all’avvio del nostro dispositivo, con la possibilità di eliminarne o impostarne delle nuove. Quali rimuovere? Tra quelle che consigliamo, Facebook, Gmail e WhatsApp!

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Autorun Manager Sviluppatore: MobiWIA - AndRS Studio Prezzo: Gratis
Recuperare file cancellati

Quante volte capita di eliminare dei file (foto, audio, video) dal nostro dispositivo? Grazie a DiskDigger ed al root Android lo spavento post-eliminazione viene eliminato. L’app ci permette di recuperare, direttamente dal nostro dispositivo, gli elementi eliminati per sbaglio in pochi e semplici passaggi.

Dopo la scansione, DiskDigger ci mostrerà la lista dei file che sarà possibile recuperare, offrendoci l’anteprima di questi in modo da verificare prima del recupero se è ciò che stiamo cercando. L’app risulta molto utile e ci può”salvare la pelle” in diverse occasioni. DiskDigger è disponibile gratuitamente nel Google Play Store.

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DiskDigger undelete (root) Sviluppatore: Defiant Technologies, LLC Prezzo: Gratis
Visualizzare file di sistema

I permessi di Root, oltre all’utilizzo delle singole app che abbiamo già segnalato, ci permettono anche di “curiosare” tra i file di sistema del nostro dispositivo, dandoci la possibilità di modificare, eliminare ed eseguire qualsiasi tipo di operazione sui file.


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