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Rossella Falk (1926-2013)

Creato il 05 maggio 2013 da Af68 @AntonioFalcone1
Rossella Falk

Rossella Falk

A pochi giorni dalla scomparsa di Anna Proclemer, ci lascia un’altra grande protagonista del teatro italiano, Rossella Falk, morta oggi a Roma, sua città natale (1926, all’anagrafe Rossella Antonia Falzacappa). Sin dall’esordio nel 1948 alla Fenice di Venezia (Sei personaggi in cerca d’autore), dopo essersi diplomata all’Accademia Nazionale d’Arte Drammatica, si rivelò un’ attrice capace di rappresentare con eleganza e raffinatezza, non disgiunte entrambe da una certa istintività, personaggi inquieti o ambigui, spesso diretta da registi del calibro di Luchino Visconti, Franco Zeffirelli, Orazio Costa, Giancarlo Cobelli, Giuseppe Patroni Griffi.

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Dal ’51 al ’53 recitò con la compagnia Morelli- Stoppa, mentre nel ’54, insieme a Giorgio De Lullo e Romolo Valli, diede vita alla cosiddetta Compagnia dei Giovani, cui si aggiunsero Tino Buazzelli, Elsa Albani, Annamaria Guerrieri, cambiando negli anni denominazione a seconda degli attori che vi prendevano parte, per poi sciogliersi definitivamente nel ’70.
Se il teatro fu testimone di tante belle interpretazioni (La bugiarda, Diego Fabbri, ’55; D’amore si muore, ’58 e Metti una sera a cena, ’67, Giuseppe Patroni Griffi), con una predilezione per Tennessee Williams (Un tram chiamato desiderio, ’50; La dolce ala della giovinezza, ’89; Il treno del latte non si ferma più qui, ’92; Improvvisamente l’estate scorsa, 2005) e Pirandello (ancora Sei personaggi in cerca d’autore, che nel ’64 le valse il Premio San Genesio come miglior attrice teatrale; Il gioco delle parti, ’66; L’amica delle mogli, ’68; Trovarsi, ’74), il cinema la vide invece piuttosto raramente come protagonista: fra i film cui prese parte meritano certo di essere ricordati 8 ½ di Federico Fellini, ’63, e Quando muore una stella (The Legend of Lylah Clare, ’68) di Robert Aldrich.

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Quanto detto per il mondo del cinema vale anche per il piccolo schermo, dove la Falk recitò in alcuni sceneggiati (fra i quali Il segno del comando, di Daniele D’Anza, cinque puntate dal 16 maggio al 13 giugno ’71), mentre sul finire degli anni ’70 si ritirò momentaneamente dalle scene, per ritornarvi a partire dagli anni ’80 (Maria Stuarda, ’83; L’aquila a due teste, ’84); dall’ ’81 al ‘97 fu direttore artistico del Teatro Eliseo di Roma, insieme a Giuseppe Battista e Umberto Orsini.
Nel 2004 prese il via, per concludersi due anni più tardi, la tournée mondiale del recital Vissi d’arte, vissi d’amore, incentrato su Maria Callas, sua grande amica, riportata in scena attraverso ricordi personali, interviste e scritti. Nel 2006, poco prima di ricevere il Premio Eti alla carriera, uscì, per i tipi Mondadori, il libro biografico Rossella Falk. L’ultima diva, autore Enrico Groppali, splendido ritratto della “Greta Garbo italiana”, la cui poliedricità e cultura ci mancheranno sicuramente, ricordandone, fra nostalgia e commozione, il portamento e la naturalezza del suo porsi in scena.


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