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Rototom sunsplash, la reunion dei Marley dura troppo poco

Creato il 24 agosto 2011 da Lalternativa

Una sola protagonista: la famiglia Marley. Nella giornata di ieri, sin dal pomeriggio, il cognome più celebre della storia del reggae ha fatto capolino a Benicàssim. È toccato prima a Ky-many, che si è intrattenuto con giornalisti e appassionati nella Reggae university per una chiacchierata sulla musica, con un evidente riferimento alla figura di Bob. “My dear dad” era infatti il titolo della conversazione, durante la quale Ky-many, apparso molto simpatico e alla mano, ha spaziato tra i ricordi e il futuro all’insegna dell’Evolution of the revolution (sarà il titolo del suo prossimo album), non mancando di sottolineare le origini. A chi gli chiedeva se andando troppo in giro per il mondo non rischiasse di perdere le radici caribbean, ha risposto semplicemente citando il suo cognome: “Listen Bob Marley”. Come dire, “ascolta mio padre e capirai”, allontanarsi dalla Giamaica non significa dimenticare i dettami del reggae e dell’intera filosofia rasta. In serata prima di lui, sul palco principale sono saliti gli Africa Unite, che stanno celebrando il loro trentesimo anno di carriera. Bunna & soci hanno aperto la serata trascinando il pubblico nell’attesa dell’esibizione di Ziggy Marley, Rototom sunsplash, la reunion dei Marley dura troppo pocoche da programma avrebbe dovuto suonare con il featuring della mamma Rita. In realtà, si è trattato di un apprezzato concerto di Ziggy, con un paio di pezzi made in  Bob e tutto il resto farina del proprio sacco, e con una semplice comparsata di Rita, salita sul palco per il bis del figlio e intonando One love. Una dedica al pubblico del Rototom e poi di nuovo dietro le quinte, lasciando un po’ di amaro in bocca alle decine di migliaia di presenti.
Nel post concerto continua a essere presa d’assalto la dub station, mentre nel lion stage alle 3 di notte sembrava mezzogiorno: a chiudere, i sardi Train to roots, autori tra l’altro di una canzone dedicata al festival traslocato da Osoppo: “Rototom is not a crime”.

Fulvio Di Giuseppe

 


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