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Rudy Gay ai Raptors: l’analisi della trade

Creato il 31 gennaio 2013 da Basketcaffe @basketcaffe

Nella notte la trade a tre squadre tra Raptors-Grizzlies-Pistons ha movimentato le acque di un mercato che finora era rimasto piuttosto piatto, con tanti rumors ma pochissima concretezza. Le squadre stavano aspettando che qualcuno facesse la prima mossa per poi muoversi di conseguenza ed è probabile che nei prossimi giorni anche qualche altro scambio vada in porto. La velocità con cui questi rumors di mercato si sono trasformati in realtà ha un po’ sorpreso tutti, anche perchè solitamente per muovere un giocatore dell’importanza di Rudy Gay, con un contratto importante, passano diversi giorni di contrattazione. E invece, ieri sera, una volta trovata Detroit come terza squadra, sia Memphis sia Toronto hanno chiuso velocemente le operazioni. Lasciando però qualche dubbio, più tecnico che economico.

Vediamo nel dettaglio cosa cambia per le tre squadre:

TORONTO RAPTORS – Sicuramente la mossa del GM Colangelo è quella che lascia più perplessi: Gay è un grande giocatore, un attaccante sublime che però negli anni non ha dimostrato una grande leadership. In Canada ci andrà con un umore non propriamente dei migliori visto il passaggio da una squadra di alta classifica a una in piena fase di ricostruzione (se così si può chiamare). Ritroverà però uno dei suoi migliori amici, Kyle Lowry, che con la partenza di Calderon tornerà ad essere l’unico playmaker della squadra.
Le voci che riguardano un’altra possibile trade che coinvolga il nostro Andrea Bargnani sono vivissime, anche perchè è evidente che l’italiano non rientra più nei piani della franchigia, ma cosa cercheranno di prendere in cambio i Raptors? Si spera non un’altra ala piccola, visto che il reparto è già più che sovraffollato. Gay infatti andrà a fare coppia con DeRozan su cui la dirigenza ha puntato moltissimo, ma si parerà di fatto davanti a Terrence Ross, scelta piuttosto alta nell’ultimo draft dei canadesi. Oltre a loro poi ci sono Alan Anderson, che è una delle sorprese della stagione, Linas Kleiza attualmente infortunato, Mickael Pietrus e soprattutto Landry Fields, preso in estate per 18 milioni in 3 anni.
Il reparto lunghi invece perde un altro pezzo visto che Haddadi, arrivato da Memphis, verrà sicuramente tagliato tramite un buyout e le possibilità di manovra non sono ampissime, con un salary piuttosto ingolfato (65 mln quest’anno, 62 il prossimo).

MEMPHIS GRIZZLIES – In una settimana la dirigenza della franchigia del Tennessee ha di fatto smantellato una squadra che al momento è al quarto posto nella classifica della Western Conference. I Grizzlies cedendo Rudy Gay hanno perso il loro miglior marcatore ed attaccante ma risparmiato parecchi soldi nei prossimi tre anni. Come confermato anche dalla dirigenza la mossa è stata fatta per poter andare sotto al cap e non pagare la luxury tax e avere un po’ di flessibilità nelle prossime stagioni. Gay ha ancora 53 milioni di contratto (quest’anno più altri due) mentre i tre giocatori arrivati da Toronto e Detroit, ovvero Ed Davis, Tayshaun Prince e Austin Daye pesano per 12 mln quest’anno, 14 il prossimo (ma Daye ha una Qualifying Offer) e 12 fra due stagioni (ma questa volta è Davis ad avere la Qualifying Offer).
L’attacco adesso sarà tutto sulle spalle di Conley, Randolph e Marc Gasol, mentre Prince porterà esperienza e difesa che andrà a a sommarsi con quella di Tony Allen formando un muro piuttosto importante; Davis ha quell’energia e mobilità fisica che i suoi compagni di ruolo non hanno, mentre Daye è un tiratore che potrà aprire il campo.
Vero che nei playoff vincono le difese, però è altrettanto vero che senza un giocatore da 17.2 punti e 5.9 rimbalzi (uno dei cinque giocatori con quelle cifre ad essere ceduto durante la stagione insieme a Anthony, Jamison, Randolph e Pau Gasol), non si va molto lontano.

DETROIT PISTONS – Per chiudere la trade serviva una terza squadra che facesse quadrare i conti e come spesso succede questa è una di quelle che non ha nulla da chiedere alla stagione a livello di record. Il GM Dumars ha dichiarato che è sempre difficile cedere un pezzo importante come Prince, uno dei protagonisti del titolo vinto nel 2004, ma il commercialista dei Pistons ne è stato ben felice. L’arrivo di Josè Calderon infatti è un’ulteriore boccata d’ossigeno per le casse della franchigia di MoTown che a fine stagione potrà scaricare il suo contratto da 10 milioni di dollari (che aggiunto alle altre scadenze porterà il cap ad appena 35 milioni la prossima estate).
Sul campo lo spagnolo sarà forse l’unico vero playmaker e cercherà di far crescere Knight, mentre Dumars potrebbe muoversi ancora sul mercato per cercare di piazzare Stuckey e il suo contratto. Con la partenza di Prince e Daye ci sarà più spazio per Singler e Jerebko, due progetti su cui l’ex Bad Boys punta molto.


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