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Rugby Varese, la nuova maglia è “griffata” da Morandini

Creato il 20 dicembre 2013 da Scurati @amalamaglia

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Il designer lombardo ha realizzato la divisa del Rugby Varese

Il Rugby Varese ha una nuova maglia “griffata” dal designer Marcello Morandini. Si tratta di un record: è la prima — e finora unica — associazione sportiva dilettantistica che realizza una divisa da gioco con il disegno di un artista contemporaneo. A onor del vero anche tra i professionisti non è una pratica molto diffusa: l’esempio è quello dell’Athletic Bilbao con la camiseta ketchup dell’artista Darío Urzay nel 2003-04. Il Rugby Varese ha incaricato Marcello Morandini, architetto, scultore e designer italiano nominato royal designer onorario per le Arti Ceramiche della Royal Society of Architects di Londra. Un artista che predilige il nero e bianco come tonalità cromatiche e che si è invece cimentato con i colori della città lombarda: il bianco e rosso.

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Cosa mi ha ispirato? Io non sono un grande conoscitore del gioco del rugby, ma mi interessa sempre lo sport in generale –- ha detto Morandini a La Provincia di Varese -–. Progettare magliette mi è congegnale. Mi piacerebbe disegnare la maglia del Varese Calcio, ma non me lo hanno mai chiesto, almeno per ora. Si vede che hanno stilisti più bravi di me…“. Prima di disegnare la maglia del Rugby Varese, realizzata dall’azienda italiana Erreà, Marcello Morandini ha già griffato quelle della squadra della bocciofila e della pallacanestro di Bizzozero.

Il design della maglia del Rugby Varese è composto dalle stesse linee essenziali e geometriche che hanno reso famoso il tratto dell’artista e che danno nuova vita alle bande orizzontali tanto in voga nel mondo della palla ovale. “Credo di aver rispettato lo spirito del rugby: il prendersi e il fermarsi –- spiega ancora l’artista al quotidiano locale -–. Il rugby è un gioco di corpo e questa forma lo ricorda. Ho voluto rappresentare le mani che fermano il pallone e il movimento a zig-zag dei giocatori nel campo di gioco. Non ho voluto fare un disegno statico, ma che desse la sensazione del movimento, dell’inventiva, della sorpresa. Il mio tentativo è stato quello di tradurre tutto questo in modo molto semplice e immediato. Volevo che, vedendo i giocatori con questo segno sul petto, negli avversari nascesse un timore reverenziale“.

Cosa ne pensi della maglia disegnata da Morandini per il Rugby Varese?


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