Russia sostiene il Marocco nella questione del Sahara Marocchino

Il Re del Marocco Mohammed VI è visita ufficiale nella Federazione russa dal 13 al 16 marzo. Nel corso di questa visita il sovrano ha un colloquio ufficiale con il presidente Vladimir Putin, dopodiché i due Capi di Stato hanno presieduto la cerimonia di firma di una serie di convenzioni bilaterali. La visita del Re si iscrive nel quadro del rafforzamento del partenariato strategico tra il Regno del Marocco e la Federazione della Russia.

In un capitolo della "Dichiarazione sul Partenariato Strategico Approfondito tra la Federazione della Russia e il Regno del Marocco" resa pubblica martedì a Mosca in questa occasione "la Federazione della Russia si tiene debitamente conto della posizione del Regno del Marocco che riguarda il regolamento di questo problema" (conflitto sul Sahara tra Marocco e Algeria), si legge nello stesso documento, rilevano i due Capi di Stato, Mohammed VI e Vladimir Putin "La Russia e il Marocco non sostengono alcun tentativo d'accelerare o precipitare il proseguimento del processo politico". I due Stati sono "contro qualsiasi uscita dai parametri già definiti nelle risoluzioni attuali del consiglio di sicurezza dell'ONU per il regolamento della questione di Sahara".

Il ministro russo degli Affari Esteri Serguei Lavrov ha insistito durante la sua conferenza stampa che l'ONU deve "continuare a giocare un ruolo costruttivo malgrado gli ultimi malintesi", "è un problema vecchio, ma non vediamo altre soluzioni che la ricerca del compromesso".

I due paesi hanno lanciato appello per rafforzare il ruolo centrale delle Nazioni Unite nella lotta contro il terrorismo internazionale, la criminalità transnazionale organizzata, la corruzione e di altre sfide di natura criminale.

I due paesi si sono rallegrati, a questo proposito, per la firma della dichiarazione russo-marocchina sulla lotta contro il terrorismo internazionale.

Il Regno del Marocco ha salutato, in questa occasione, l'iniziativa del presidente russo Vladimir Putin, di stabilire "il fronte allargato di lotta contro il terrorismo sulla base di standard giuridici internazionali e la Carta delle Nazioni Unite e che opererà con il consenso ed il coordinamento stretto con gli stati che sopportano il carico della lotta contro gli estremisti ed i terroristi", sottolinea la Dichiarazione.