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Sacrifici umani

Da Ivy

gallina nera

La medicina Umutsi ha una soluzione per ogni richiesta. Per preparare “il farmaco” ci si serve di parti del corpo umano prelevate in vivo, cioè amputate mentre la vittima mentre è viva. Esigenza rituale.

Nel Palo Mayombe del Congo, per assicurarsi la protezione degli spiriti il mago nero prepara un ganga, con vari ingredienti fra cui sangue, teste, dita dei piedi e delle mani, costole e tibie di cadaveri, meglio quelli dei bianchi perché pare dice che il cervello di un bianco sia più facile da influenzare di quello di un nero. Per l’esecuzione di tale rito, la tortura è un elemento essenziale in quanto l’anima della vittima deve imparare a temere il suo carnefice per l’eternità allo scopo di essergli totalmente asservita.

Nel Voodoo di haiti i sacerdoti provocano nella popolazione dei casi di morte apparente, cioè uno stato di coma letargico più o meno prolungato provocato con la somministrazione di sostanze particolari il cui risultato è il morto vivente (lo zombi) che, si trasforma preso in morto reale se non gli viene somministrato un antidoto. La divinità suprema è il serpente Damballah più un numero imprecisato di spiriti chiamati loas; nei rituali la costante è il sacrificio umano.

Nel Brasile c’è la Macumba. Viene adorato Exù, il diavolo. Le cerimonie iniziano con l’offerta di cibi per poi passare a sacrificare animali, soprattutto capretti, galline nere e conigli, e propiziare così il successo dell’offerta più importante: la vita di un bambino.

Qui, tali riti sacrificali non succedono (quasi mai) perché si finirebbe in galera, ma non per questo non si sacrificano esseri umani altrettanto brutalmente. Se ne sacrifica la dignità, l’onore, il futuro e quindi la vita. Proprio gli stessi scopi per cui nelle religioni sopra citate si sacrifica a Damballah, Exù o altri demoni; cioè il proprio vantaggio, la propria convenienza senza passare per la via della giustizia.

Qui, si usano altri veleni di quelli per creare uno zombi, in genere la menzogna o la falsa testimonianza.

Si imbroglia con la massima tranquillità, anzi lo si crede dovuto e necessario per vincere e il mondo è dei potenti e dei vincitori. E mentendo ti sbeffeggiano, “reagisci se puoi, non vedi che non sei nessuno, io invece ho a fianco il potente, e chi di noi verrà considerato?” Ridono e festeggiano ad ogni colpo inferto alla vittima sacrificale. Ladri di una stima che non meritano. Assassini, come gli adoratori di demoni, perché con le loro menzogne uccidono l’onore di una persona. E la mutilano da tutto quello che aveva e le spettava.

Osservo il genere umano. Nello sforzo probabilmente infantile di dividere i buoni dai cattivi. Per protezione più che altro. Non è facile, perché non sempre l’oro luccica e quel che luccica non è tutto oro.

Le motivazioni di determinati comportamenti sono fondamentali, ma ugualmente invisibili e anche guardando negli occhi una persona, è difficile indovinarle. Viene spontaneo tentare di spiegarsi il comportamento delle persone, le loro motivazioni. Si valuta il modo di fare e le parole dell’altro durante gli incontri reali o virtuali che avvengono quotidianamente. Rientra in un normale processo sociale quello di interrogarsi sulle intenzioni, ostili o genuine, nonché sulla personalità ed il carattere dell’altro. Tutto ciò non soltanto per abituale curiosità ma anche per il deliberato scopo di facilitare l’interazione sociale, prevenire comportamenti maldestri e difendersi da incontri indesiderati.

Teniamo una condotta di selezione e valutazione, cercando l’attendibilità di segni e indizi. Così scopriamo che i più si muovono per utilitarismo, molti sono gli egocentrici, narcisisti, tanti i frustrati. Raccogliamo vari elementi il cui scopo è delineare la struttura psicologica di chi sta trattando con noi, usando valutazioni induttive e deduttive.

Definiamo la personalità di una persona magari andando ad investigare su fb, blog o altri social network i suoi interessi, i suoi libri preferiti, la sue abitudini sociali, le frasi o gli articoli che si pubblica in bacheca. Di altri cerchiamo di ricostruire i processi mentali sul perché abbiano avuto quel comportamento. Tentiamo di interpretare le interazioni, di comprendere i processi associativi d’idea della persona con cui abbiamo a che fare.

Giudichiamo dalla prima impressione che è sempre la più suggestiva ma poi la corroboriamo con l’evidenza dei fatti che man mano accadono, sottoponendoci ininterrottamente alla revisione critica dei propri convincimenti. Cerchiamo non solo le evidenze fisiche ma le inquadriamo anche nelle circostanze.

È comunque una ricerca della verità.

Ci sono coloro che difendono la propria immagine, la propria reputazione anche se hanno altra che quella falsa; lo status fantomatico che raccontano di avere. Manipolatori, perversi, psicopatici. Individui del genere sono zombi, vampiri, cioè hanno bisogno di distruggere sempre qualcuno, di gettare fango, rovinarlo, per acquisire una buona stima di sé e sentirsi così potenti. Vi sono persone che cercano di annientarti perché tu sei la prova che non sono così forti e onnipotenti come vorrebbero; annientando te annientano la loro stessa debolezza.

Questa assenza di rimorso, il totale disinteresse per quel che capita fisicamente alle loro vittime sono caratteristiche comuni agli adepti delle religioni sataniche citate all’inizio come a chi usa certi sacrifici di stima, onore, averi di innocenti per ingraziarsi la benevolenza della gente della propria cittadina.

Sono motivati ad uccidere, certo, solo moralmente, ma è uccidere ed è nel loro interesse. Chi per ottenere ciò che con giustizia mai avrebbe avuto, chi per difendere la propria nomea e continuare a passare per beniamino della propria gente. In fondo è il singolare distacco dalla morale e il sangue freddo che gli ha permesso di fare strada.

Criptica stavolta, lo so. La soluzione è nel post precedete, privato… ma forse, chiedendomi la password…

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