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Salute: ridere e mangiare come i nonni, la ricetta salvacuore

Creato il 29 agosto 2012 da Terzosettoresocialnetwork @TerzoSettoreSN

Salute: ridere e mangiare come i nonni, la ricetta salvacuoreAffrontare la vita con il sorriso sulle labbra e mangiare 'tricolore', scegliendo però gli alimenti della dieta mediterranea vera: non quella rivisitata dalla globalizzazione, bensì quella dell’Italia dei primi anni ’60, della generazione dei 'baby boomer' nati tra il ’45 e il ’65, ormai diventati nonni. Questa la ricetta salvacuore che arriva dal Congresso 2012 della Società europea di cardiologia (Esc), che si chiude domani a Monaco di Baviera.

Francesco Sofi dell’università di Firenze ha presentato al meeting i risultati di una metanalisi di vari studi su un totale di oltre 2 milioni di persone: la dieta mediterranea abbatte la probabilità di malattie croniche e decesso, regalando una protezione significativa pari a circa il 10% contro il rischio di morte complessivo, l’incidenza di eventi cardiovascolari e la mortalità correlata. Ma la dieta mediterranea ‘doc’, quella davvero alleata di cuore e arterie, è la dieta di una volta: "Parliamo degli ingredienti comunemente disponibili sulle nostre tavole all’inizio degli anni ’60 - precisa Sofi - quando il menù tipo era fatto da tanta frutta e verdura, legumi e carboidrati complessi, un po’ di pesce, olio di oliva come principale fonte di grassi, un po’ di vino rosso ai pasti". Cibi nutrienti miniera di vitamine e antiossidanti, con effetti anche antinfiammatori.

Naturalmente, per vivere a lungo e bene non basta mangiare italiano: la longevità è una questione 'olistica', avverte il ricercatore fiorentino. E nel 'puzzle' dei comportamenti amici del cuore c’è anche spazio per le virtù del buonumore. "Una risata ti salverà" è stato uno dei messaggi più forti usciti dal Congresso Esc dell’anno scorso, a Parigi. Ma il tema è sempre verde e un anno dopo torna a parlarne la psicologa Susanne Pedersen della Tilburg University olandese. "Diversi studi hanno esaminato l’importanza di ridurre le negatività per star meglio, come pure per recuperare prima dopo un attacco di cuore". E di conseguenza l’essere ottimisti, la capacità di reagire alle difficoltà e la risata possono avere una funzione 'terapeutica'. Ridere di gusto per almeno 15 secondi, e assicurarsi una dose di buonumore di un quarto d’ora al giorno - aveva dimostrato uno studio americano protagonista all’Esc 2011 - ha sulle arterie lo stesso effetto benefico di uno sport aerobico o delle statine anticolesterolo. Diversi studi, ricorda quest’anno Pedersen, hanno evidenziato che i sentimenti positivi migliorano la reattività cardiovascolare. Inoltre, il benessere interiore è associato in genere a stili di vita più sani. Per esempio, chi è più felice ha meno probabilità di essere schiavo delle sigarette. Anche manovrare con sapienza il telecomando può aiutare. Una ricerca giapponese del 2010 ha dimostrato i poteri dei film comici: ridere davanti allo schermo è una ginnastica per le arterie, aumentando la vasodilazione del 17%, contro un -15% registrato negli spettatori di un documentario noioso. Come in ogni cosa, però, serve moderazione.

A qualcuno, infatti, è anche successo di morire letteralmente dal ridere. Nel 1975 un uomo inglese è morto mentre si sbellicava dalle risate davanti al suo show televisivo preferito. E solo all’inizio di quest’anno il mistero è stato svelato: l'uomo soffriva di un’anomalia cardiaca (la sindrome del QT lungo), che può sfociare in un arresto cardiaco dopo uno sforzo o una scarica di adrenalina. Una risata di troppo può bastare.

iltempo.it


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