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Salvini sbarca al Sud: una storia d’odio e amore

Creato il 09 febbraio 2015 da Retrò Online Magazine @retr_online

Matteo Salvini progetta una Lega Nazionale sul modello del Front national

Sembrano passati secoli da quando Matteo Salvini e tutto lo stato maggiore leghista accusavano il Sud sprecone di vivere sulle spalle del Nord produttivo e laborioso. “I terroni la smettano di lamentarsi e di sperperare i soldi delle tasse pagate dai contribuenti padani. I soldi del Nord restino al Nord”, proclamava in tutte le piazze e in tutti i talk show l’eurodeputato milanese. Erano gli anni della lotta per la secessione della Padania e del federalismo fiscale. Ora che la sua Lega prova a cambiare pelle, la strategia è, però, profondamente cambiata.

E’ iniziata, infatti, l’operazione Lega nazionale: costruire un partito non più esclusivamente nordista, ma radicato sull’intero territorio nazionale, sul modello del Front national di Marine Le Pen, alleata di Salvini in Europa nella battaglia contro la moneta unica, l’austerity a trazione tedesca e la politica di gestione del fenomeno dell’immigrazione.

Per realizzare il cambio di passo leghista, Salvini ha inaugurato proprio in questi giorni un tour nelle varie regioni meridionali per presentare “Noi con Salvini”, simbolo e piattaforma programmatica pensati per sbarcare al Sud e tentare di allargare la base di consensi verso il partito, dato dai sondaggi in costante ascesa e sempre più vicino a insidiare il primato di Forza Italia nel campo del centro destra.

Ieri, 8 febbraio, l’arrivo di Salvini a Palermo. Si è presentato con la felpa d’ordinanza, ormai vera cifra stilistica del leader del Carroccio. Questa volta però bianca, anziché verde, e con la scritta “Sicilia” a sostituire le parole d’ordine del “salvinismo“ (“prima il Nord”, “Padania libera” o “No Euro”, “No Immigrati”).

L’accoglienza per l’eurodeputato milanese non è stata proprio trionfale. Ad attenderlo in strada i combattivi promotori della giornata dell’ “orgoglio terrone” che hanno dato il benvenuto al segretario federale al grido di “noi Salvini non lo vogliamo” e accompagnato la tappa leghista nel capoluogo siciliano con tanto di lancio di uova e ortaggi. A nulla sono servite le scuse di Salvini: “Se abbiamo avuto toni eccessivi in questi anni sul Sud e sui meridionali, chiedo scusa: cercheremo di evitare di ricadere negli stessi errori”.

Salvini a Napoli

Un analogo trattamento, del resto, Salvini lo aveva ricevuto già a Napoli all’inizio di maggio del 2014 quando doveva tenere un comizio in piazza in vista delle elezioni europee. In quella circostanza, un nutrito gruppo di cittadini partenopei rimproverò al leder del Carroccio un video girato alla festa di Pontida nel 2009, in cui, bicchiere di birra alla mano, intonava strofe razziste verso i napoletani (episodio che culminò nelle sue dimissioni dalla carica di deputato).

La reazione palermitana alle parole di Salvini

In sala, a Palermo, il clima era ben diverso: 200 persone entusiaste, tra loro molti ex autonomisti, indipendentisti e militanti delle varie sigle della galassia dell’estrema destra regionale, che hanno applaudito il discorso di Salvini: “la Sicilia potrebbe essere una miniera d’oro e invece ha sprechi e disoccupazione da record, tutta colpa di una classe politica incapace e inadeguata”, ha arringato il leader del Carroccio.

Vedremo se sboccerà la storia d’amore tra il Mezzogiorno e il capo della Lega. Fuori dalla sala i manifestanti sembrano non essere di quest’avviso: “Noi non dimentichiamo le offese di Salvini verso i meridionali“. Salvini è “ipocrita – ha concluso uno degli organizzatori della contro-manifestazione- adesso corteggia il Sud solo per i suoi scopi elettorali“.

Tags:federalismo,Lega nazionale,Lega Nord,Matteo Salvini,padania,politica italiana,sud

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