Samsung ha presentato, all’Internet of Thing World, il progetto Artik, la piattaforma per la creazione di dispositivi dedicati all’Internet delle Cose.
Il servizio Artik è aperto a sviluppatori e programmatori, offrendo a questi ultimi sia i chip, che costituiscono l’hardware, sia il software (come l’ambiente SmartThing Open Cloud) per creare le apparecchiature adatta all’interconnessione tra dispositivi.
E’ un ecosistema, un’architettura che crea un mondo interconnesso, fatto di cose intelligenti che comunicano tra di loro e che offrono all’utente un’esperienza completa. Un mercato da miliardi di dollari, in cui Samsung si sta piazzando in maniera impegnata, partita grazie all’acquisto di Smart Things, la tecnologia che permette di “guidare” gli elettrodomestici tramite smartphone, in una vera e propria Smart Home.
Le versioni di Samsung Artik
Nella prima fase del progetto, Artik è stata presentata di tre versioni. La prima, Artik 1, che ha una dimensione ridotta di 12×12 mm (quanto una coccinella), costa intorno ai 10 dollari e verrò applicata all’interno degli smartwatch. La seconda versione, Artik 5 (25×25 mm), ha un processore da 1 GHz dual core e verrà applicata nel settore della domotica, dei wearable e dei droni. L’ultima versione si chiama Artik 10 (29×29 mm), ha la dimensione di due francobolli in fila e verrà utilizzata su dispositivi mobile di fascia alta. Infatti, il chip è composto da otto livelli, supporta la connessione Bluetooth, WiFi e ZigBee e 16 GB di memoria interna, oltre alla codifica e decodifica di video. Verrà installato in apparecchi domestici per la smart home e costerà meno di 100 dollari.
Samsung si (e ci) apre le porte alla una rivoluzione tecnologica in atto. Il futuro dell’Internet delle Cose non è poi così…futuro!
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