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San Andreas, da vedere perché fa ridere

Creato il 19 giugno 2015 da Signorponza @signorponza

Uno può fare la dieta quanto vuole, ma ogni tanto un piccolo peccato di gola se lo deve concedere: che sia un gelato, che sia una frittura mista di pesce o una fetta di cheesecake. Stessa cosa vale per i film: si può andare a vedere Moretti, capolavori come Mad Max e premi Oscar come Sorrentino, però ogni tanto bisogna concedersi un peccato cinematografico. Ed è così che introduco la mia recensione di San Andreas.

Il protagonista di San Andreas è Ray Gaines (Dwayne Johnson), un soccorritore dei Vigili del Fuoco di Los Angeles che ha una figlia, Blake (Alexandra Daddario, come la Patrizia), avuta dalla moglie Emma (Carla Gugino) dal quale ora però è separato. Nel frattempo, un gruppo di scienziati del Caltech mette a punto un sistema in grado di prevedere i terremoti e, GUARDA CASO, il suo funzionamento viene provato proprio quando è in arrivo il più forte terremoto di sempre.

San Andreas mi è piaciuto molto perché mi ha fatto tanto ridere. E i film catastrofici, secondo me, sono ben riusciti se ti fanno crepare dalla risate, perché vuol dire che il nonsense, le esagerazioni scientifiche, gli effetti speciali sono andati veramente oltre.

Sarebbe sbagliato, dal mio punto di vista, pretendere che i film catastrofici abbiano una razionalità scientifica e che rispettino i canoni tradizionali del cinema: qui la gente vuole vedere i palazzi crollare, le fughe, gli incendi e chi più ne ha più ne metta.

San Andreas ci riesce bene, grazie anche a un cast assolutamente in linea con queste premesse, a cominciare dalla scelta di The Rock come protagonista. E poi c’è un’ottima notizia per coloro a cui manca Kalinda di The Good Wife: la vedrete molto spesso. E poi c’è anche Kylie Minogue.

Altro motivo per vedere San Andreas: i titoli di coda.

Livello di SHAZAMMABILITÀ: alto. Anche già solo per California Dreamin’ di Sia.

Livello di BONAGGINE DEL CAST: medio. La figlia di The Rock è però tanta roba.

Quanto dura / quanto sarebbe dovuto durare: 104 / 104 minuti. La narrazione e i palazzi che crollano in continuazione impediscono di annoiarsi.

Mi devo fermare dopo i titoli di coda per vedere la SCENA NASCOSTA o posso andare direttamente a casa? Non c’è scena nascosta, ma dovete ascoltare California Dreamin’.

GIUDIZIO COMPLESSIVO: 3 Anna Praderio su cinque.

3 Anne Praderio


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