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San francesco d’assisi: storia di un uomo controcorrente

Creato il 22 marzo 2013 da Postpopuli @PostPopuli

di Emiliano Morozzi

Papa Francesco I: per la prima volta un pontefice porta il nome di Francesco d’Assisi, il giovane e ricco mercante che ad un certo punto della sua vita decise di vivere in povertà e mettere la sua persona al servizio degli altri, in nome di quella fede che gli aveva illuminato l’esistenza. In attesa di vedere se il pontefice sarà in grado di ripercorrere almeno in parte le orme del “poverello d’Assisi”, sottolineando il fatto che il papa è stato scelto dall’apparato mentre Francesco, pur essendo diventato a pieno titolo uno degli elementi più rappresentativi della chiesa cattolica, ne è sempre stato ai margini, pur non mettendone mai in dubbio l’autorità. Esistono due modi di raccontare Francesco d’Assisi: quello ufficiale, agiografico, che ripercorre le gesta del frate d’Assisi nel suo cammino verso la santità, arrivata con il sigillo delle stimmate, e quello che parla dell’uomo Francesco, un personaggio che rispettava l’autorità della Chiesa ma che al tempo stesso lanciava un messaggio rivoluzionario per quei tempi.

SAN FRANCESCO D’ASSISI: STORIA DI UN UOMO CONTROCORRENTE

L’interno della Porziuncola (plogger.itsanet.us)

La storia di Francesco, giovane mercante della borghesia assisana, comincia quando scoppia la guerra tra Assisi e Perugia: nella battaglia di Collestrada gli assisani vengono sconfitti e il giovane rampollo di Pietro Bernardone viene imprigionato. Rilasciato dopo un anno a causa delle pessime condizioni di salute e sotto pagamento di una cauzione versata dal padre, Francesco passò un periodo di riposo nei possedimenti del padre: quei luoghi appartati, immersi nella quiete e nella natura, cominciarono a far cambiare il carattere del giovane, prima dedito alla bella vita e ora più riflessivo e più sensibile verso la bellezza della natura e le sofferenze dei più deboli. Intorno al 1203 Francesco d’Assisi partì alla volta di Lecce per imbarcarsi nella Crociata, ma a Spoleto si ammalò di nuovo e un paio di visioni in sogno lo convinsero a cambiare strada. Tornato ad Assisi, il giovane cominciò a mostrare una sempre maggiore attenzione verso gli ultimi, mostrandosi così tanto generoso nei confronti degli altri da far dubitare il padre della sua sanità mentale.

Sottoposto a processo, Francesco si appellò al giudizio del vescovo e il giorno della sentenza stupì gli astanti con un gesto clamoroso, denudandosi e rendendo le vesti all’allibito padre, dicendo che da quel momento in poi avrebbe seguito un altro padre, quel “padre nostro che sei nei cieli” che ispirò tutta la sua vita successiva. Una vita che, al di là dell’aspetto religioso e di certe leggende che forse appartengono più al folclore che alla realtà, fu improntata al rispetto di tre fondamentali principi: la fraternità, l’umiltà, la povertà. Tre principi che stridevano grandemente con la Chiesa dell’epoca, dedita alla lotta per la conquista del potere temporale e avida di ricchezze terrene, troppo compromessa negli affari politici del tempo e ben poco attenta a rispettare i dettami del Vangelo, tre principi che facevano di Francesco d’Assisi quasi un sovversivo: se è vero che il frate non si scagliò mai contro il Papato, riconoscendone l’autorità e seguendone le leggi, il suo modo di agire andava contro gli schemi e anche contro gli interessi della Chiesa dell’epoca. Laddove il Papa faceva a braccio di ferro con gli imperatori per conservare il proprio potere spirituale e condizionare il potere politico, Francesco d’Assisi andava tra la povera gente non solo a predicare, ma a portare un aiuto concreto, condividendo tutto ciò che aveva con coloro che ne avevano bisogno.

Se mai vi capiterà d’andare ad Assisi, potrete toccare con mano questo contrasto e questa differente visione del mondo: là dove c’era la chiesetta dove San Francesco era solito pregare, la Porziuncola, una semplice cappella di pietra appena lavorata, con dentro un piccolo altarino di legno, la Chiesa istituzione ha voluto edificare un orribile e stucchevole complesso barocco, grondante d’oro e di retorica, tutto il contrario di quello che avrebbe voluto il “poverello d’Assisi”. Sono passati più di 800 anni da quando visse Francesco, eppure ancora oggi il suo messaggio rimane attuale e in gran parte inascoltato, almeno se guardiamo gli scheletri nell’armadio che continua tuttora ad avere la Chiesa. Chissà cosa penserebbe San Francesco dello Ior, dell’Api (la compagnia petrolifera della Santa Sede) o di luoghi che sono diventati bazar della fede come San Giovanni Rotondo o Lourdes, tanto per rimanere all’attualità e non andare troppo indietro nel tempo a periodi in cui la Chiesa appoggiava le dittature e si faceva essa stessa strumento di cruda repressione con la Santa Inquisizione, un organismo che già nel nome è una bestemmia nei confronti dei principi del Vangelo. Quei principi che invece Francesc0 d’Assisi seppe tradurre in fatti durante tutto il corso della sua nuova vita.

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